Piccolo viaggio nel mondo dell’elettronica di consumo, alla ricerca di ciò che farà davvero la differenza nei prossimi anni.
Come ogni anno, guardandoci alle spalle e osservando tutto ciò che vi abbiamo raccontato nel corso di dodici lunghi mesi, stiamo cercando di isolare le tecnologie e i dispositivi che sono destinati a durare nel tempo.
Non vi nascondiamo che stiamo facendo un po’ di fatica nello svolgere questo piccolo esercizio, che vuole soprattutto essere un modo per fissare nella memoria quello che abbiamo scoperto in un 2021 tanto frizzante, quanto strano, per portarlo con noi verso il futuro.
La tecnologia che non c’è: la scarsità dei prodotti
Il grande protagonista dell’anno è stato il famigerato “shortage”, parola che abbiamo imparato a conoscere, ma di sicuro non ad apprezzare, figlia di un periodo ancora difficile da decifrare, a cavallo di una pandemia che pare non finire mai.
Spesso ci viene chiesto: “Perché scarseggiano i dispositivi?” e non è semplice trovare la risposta in un contesto che dovrebbe essere quello della logistica impeccabile, delle previsioni infallibili e della gestione super efficiente. La principale ragione della situazione che stiamo vivendo è sicuramente da riportare alla pandemia in corso, ma le origini sono ben più lontane, perché la verità è che tutti, a partire dalle aziende coinvolte, hanno sbagliato le previsioni di crescita della richiesta di processori, ma anche quella di molte altre materie prime oggi quasi introvabili.
In questo contesto già singolare, si inserisce anche l’embargo americano nei confronti di Huawei, che ha generato due ulteriori scossoni: da un lato ha rallentato la crescita del 5G, dall’altro ha limitato lo sviluppo dei dispositivi mobili, area in cui Huawei negli ultimi anni aveva portato le migliori innovazioni, stimolando in modo significativo anche la concorrenza.
Cosa ricorderemo del 2021?
Poco. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo assistito al salto definitivo verso il 5G, ma la verità è che la corsa dei produttori è totalmente asimmetrica rispetto a quella degli operatori, che stanno arrancando in diverse aree del mondo.
E qui scatta un’ulteriore domanda, che riguarda le ragioni di queste difficoltà nello sviluppo delle reti 5G: anche in questo caso, il quadro è molto complesso, le risposte sono molto articolate, ma di fatto un’incidenza rilevante viene ancora una volta dalla vicenda Huawei, fornitore privilegiato di molti operatori, i cui costi operativi erano sensibilmente più bassi.
Da un lato bisogna sopperire alla domanda di componenti e apparati, per sostituire quelli che si pensava di comprare da Huawei, dall’altro invece c’è la condizione degli operatori in alcuni paesi, Italia in prima fila, che hanno visto scendere i ricavi e ora dovrebbero affrontare investimenti colossali in tempi strettissimi.
Il risultato è che le vetrine si stanno ingolfando di smartphone in grado di utilizzare reti, che nelle strade però non ci sono, se non in aree molto limitate dei vari paesi. Anche in questo caso, la pandemia non ha aiutato, rendendo più complicato lo sviluppo della rete anche in paesi più efficienti del nostro, ma la verità è che i tempi necessari per lo sviluppo del nuovo standard si stanno rivelando molto più lunghi del previsto.
Altra evidenza che emerge è che gli utenti non hanno alcuna intenzione di spendere di più per avere il 5G, che finirà per non generare ulteriori introiti per gli operatori.
L’era dei pieghevoli
Se vogliamo rimanere nell’ambito degli smartphone, il 2021 si è rivelato come l’anno della definitiva consacrazione dei pieghevoli, segmento in cui Samsung esercita una leadership schiacciante, che nessuno in questo momento può contrastare.
Xiaomi ha presentato un dispositivo con schermo pieghevole, ma è sembrata più un’azione di disturbo, che una mossa convinta, dato che il prodotto non è mai stato distribuito fuori dalla Cina.
Il colosso coreano, invece, ha lanciato i nuovi Z Flip 3 e Z Fold 3, che nel giro di qualche mese hanno goduto di un ri-posizionamento di prezzo e di una fortissima azione promozionale, che li ha resi un ottimo successo commerciale, pur con numeri contenuti.
Un anno interlocutorio
Abbiamo scoperto smartphone con batterie che si ricaricano sempre più velocemente, solo il tempo ci darà in quanto tempo si deterioreranno; di fatto, vengono ottimizzati i consumi, viene aggirato il problema con un modo diverso di ricaricare le batterie, ma non si vedono ancora novità rivoluzionarie o tecnologie innovative.
Nel segmento delle fotocamere non è cambiato molto, in prospettiva le lenti liquide potrebbero diventare una soluzione molto efficiente, ma per ora sono patrimonio esclusivo di pochissimi prodotti (tra cui proprio il Mix Fold di Xiaomi).
L’incognita del metaverso
Non va diversamente sugli altri fronti dell’elettronica di consumo, dove i computer migliorano le prestazioni, ma sempre nel contesto di evoluzioni e non rivoluzioni.
Ciò che ha destato un discreto interesse nel corso di questo 2021 è stato il tema del metaverso, che è diventata il cuore delle attività di Meta. Quest’ultimo, come probabilmente saprete, è il nuovo nome della società che tutti conosciamo come Facebook, che da qualche tempo è alla ricerca di uno sviluppo per il futuro e che ha deciso di dare all’intera società il nome del suo nuovo interesse primario.
Noi siamo in equilibrio tra il pensiero che il Metaverso sia una sorta di mezzo di distrazione di massa e l’idea che possa davvero essere una svolta per la rete e per il nostro modo di interagire con essa.
Difficile dire oggi quale sarà il suo sviluppo, ma il rischio che finisca in un binario morto, come è successo ai tempi con Second Life, è altissimo.
Quella che invece stenta un po’ a decollare è la smart home, che sembra sempre l’eterna promessa, mai sbocciata. Anche quest’anno ha dato qualche segno di vitalità, senza l’esplosione attesa ormai da tempo: anche la sua sentinella, Alexa di Amazon, dà segni di cedimento e secondo dati recenti viene usata pochissimo da chi la acquista.
La migliore tecnologia del 2021, in realtà, è quella che verrà: non sono molte le soluzioni e i prodotti che ricorderemo negli anni, ma anche se questo fosse stato un anno rivoluzionario, la nostra inclinazione sarebbe quella di attenderemo comunque con impazienza quello successivo.
L’occasione è comunque gradita per augurarvi un felice anno nuovo, con la speranza che sia ricco di tecnologia e di molto altro e che, se tecnologia deve essere, che sia utile per farvi vivere meglio!