Dalla fine del 2021 non abbiamo mai smesso di sentire parlare di Metaverso. Tra annunci e gare di investimenti sono già molte le aziende che vogliono conquistare il loro spazio virtuale nel progetto che sembra essere dominato da Meta (prima Facebook).
Tra speculazioni, immaginazione e realtà, ecco di cosa si tratta e perché ne sentiamo tanto parlare.
Cos’è il Metaverso
Si tratta di un network di ambienti virtuali 3D in cui le persone – tramite i loro avatar – possono interagire tra loro e con oggetti virtuali. Con occhi fantascientifici e futuristici possiamo vederlo come lo sviluppo di Internet in mondo virtuale universale, in cui è possibile entrare anche attraverso visori di Realtà Aumentata e Virtuale. Una combinazione di tecnologie immersive, giochi di ruolo multigiocatore e web.
Da un certo punto di vista può essere considerato un sinonimo di cyberspazio. Possiamo pensare a un videogame in realtà Virtuale, oppure ad una nuova economia digitale, in cui le persone comprano e vendono beni digitali e non. Ma queste definizioni sarebbero limitanti.
Si tratta di un nuovo modo di comunicare e di interagire con il mondo che ci circonda, gli altri e la tecnologia. Sarà difficile definirlo chiaramente finché non lo proveremo in prima persona.
Al momento il metaverso è più che altro una visione, ma molte aziende puntano a sfruttarlo per diverse attività on line, tra cui lavoro, studio, svago e shopping.
Dove nasce
Il termine metaverso è stato utilizzato per la prima volta da Neal Stephenson nel suo romanzo fantascientifico Snow Crash. Dopo quest’ultimo sono stati diversi i tentativi di realizzare un mondo virtuale di successo: uno tra questi è Second Life, celebre piattaforma lanciata nel 2003.
Un progetto che può aiutarci a comprendere (per alcuni aspetti) il metaverso, è World of Warcraft, mondo virtuale che persiste anche quando non stiamo giocando, in cui gli utenti possono vivere avventure e acquistare e vendere oggetti. Con Fortnite possiamo già vivere concerti virtuali e creare un mondo personalizzato, seguendo le nostre regole.
Perché abbiamo iniziato a parlare del Metaverso
Il 28 Ottobre 2021, Mark Zuckerberg annuncia il progetto Metaverso. Il primo passo è il cambio del nome della sua azienda da Facebook a Meta, a mostrare la volontà di “dominare” questo nuovo mondo virtuale.
Nel dicembre 2021 Meta ha deciso di aprire al pubblico la sua piattaforma multiplayer basata su Realtà Virtuale, Horizon Worlds. L’obiettivo, in pieno stile Ready Player One, è quello di creare uno spazio sociale virtuale in cui, vestendo i panni del proprio avatar, ogni utente può muoversi, costruire, chattare, giocare e compiere le più svariate attività come guardare un film in compagnia o partecipare ad una sessione di meditazione. Un primo tentativo di mostrare la visione del futuro secondo Meta.
Psicologia dell’esperienza immersiva
Il metaverso sarà un’esperienza phygital (dall’unione di physical e digital): vivremo un’esperienza reale, provando vere emozioni e sensazioni, in un mondo virtuale. Sperimenteremo il senso psicologico di presenza, sarà proprio come se fossimo lì.
L’esperienza potrà essere resa più coinvolgente e immersiva da tecnologie già esistenti o ancora da inventare. Tra queste visori per la realtà virtuale (VR), ologrammi, occhiali per la realtà aumentata (AR), tute e sensori per la percezione sensoriale e il motor-tracking e altri strumenti di coinvolgimento.
Molto probabilmente potremo costruire una vera e propria identità virtuale (con tutti i possibili problemi che potrebbero derivarne) che ci seguirà in tutto il metaverso. Al contrario delle altre piattaforme digitali in cui abbiamo per ognuna un’identità diversa (pensiamo ai social network, ad esempio).
Questo è solo l’inizio. Se questo progetto si realizzerà, esperti e ricercatori avranno un gran lavoro da fare pensando alle conseguenze sociali, psicologiche, educative, ecc. che l’esperienza di un mondo simile potrebbe avere sulle persone.
Sappiamo che sembra fantascienza lontana dalla realtà. Ma per farvi un’idea vi basti sapere che numerosi brand, tra cui ovviamente Facebook, investiranno miliardi su questo progetto.
A cosa potrà servire e perché tanti stanno investendo nel Metaverso
Parlando in modo futuristico, nel metaverso potremo lavorare insieme ai nostri colleghi, sviluppare hobby, uscire con amici, giocare, esplorare, acquistare beni e svolgere numerose attività proprio come nel mondo reale.
Per questo tantissime aziende, tecnologiche e non, stanno già investendo nel metaverso acquistando e costruendo i propri spazi virtuali.
Samsung, ad esempio, ha da poco aperto ufficialmente il suo primo store interattivo nel metaverso. Si tratta della versione virtuale dello store di New York e si chiama Samsung 837X: un luogo immersivo con Connectivity Theater (zona dedicata alle presentazioni), Sustainability Forest (luogo di promozione delle attività legate alla sostenibilità) e Customization Stage (dedicato alle attività ricreative).
Il Comune di Milano ha deciso di far entrare uno dei suoi monumenti simbolo, l’Arco della Pace, nel metaverso utilizzando la tecnica innovativa dell’architectural data sculpture. Una copertura digitale dell’opera reale generata da un algoritmo e composta da immagini in continuo mutamento che reinterpretano 20mila opere d’arte del nostro Paese.
Anche tante realtà del mondo fashion e luxury si stanno muovendo verso il metaverso. Gucci ha già messo in vendita una borsa solo virtuale, Dolce&Gabbana vende NFT e Nike ha creato la sua prima linea di scarpe virtuali.
L’universo virtuale rappresenta sicuramente fonte di visibilità e spazio di pubblicità da “conquistare” per aziende ed enti. Potremmo veder nascere a breve una vera e propria Virtual Economy.
Quando arriverà
Al momento il Metaverso rappresenta una visione e una scommessa più che un progetto concreto e reale. Possiamo immaginare quello che esiste ora come tanti piccoli mondi virtuali che, forse, in futuro si integreranno a formare un vero e proprio metaverso. I giganti del tech come Google, Microsoft, Nvidia, Unity e Roblox si stanno già attivando per costruire l’infrastruttura che, chissà, in futuro potrebbe diventarlo. Sappiamo che Facebook sta provando ad attirare da tutto il mondo (e soprattutto, a quanto pare, da Apple) sviluppatori ed esperti per sviluppare il proprio progetto prima degli altri.
Certo è che tanti sviluppi dovranno essere implementati e diversi problemi dovranno essere risolti prima che la visione diventi realistica e fattibile. Etica e regole dovranno essere approfondite e chiarite.
Siamo arrivati alla fine della nostra Guida di introduzione al metaverso. Il resto è ancora tutto da scrivere e scoprire… non vediamo l’ora!
1 thought on “Guida semplice al Metaverso: tra passato, presente e futuro”
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