Una tecnologia italiana è stata lanciata in orbita: stiamo parlando del nuovo satellite di origine italiana “Cosmo SkyMed” lanciato con il razzo Space X Falcon 9.
Il lancio del satellite era inizialmente previsto su un Vega C. Tuttavia i continui ritardi hanno portato l’ASI ha decidere, lo scorso autunno, di spostare il lancio su un Falcon 9. La speranze era quella di accelerare i processi e vedere il satellite fin orbita entro la fine dell’anno.
“Dato che nel 2021 il backlog di Arianespace era già pieno sui sistemi Soyuz e Ariane, non era possibile avere una soluzione di backup europea conforme al programma CSG-2”, ha affermato ASI in una dichiarazione lo scorso autunno giustificando la sua decisione di acquisire un lancio da SpaceX.
Dopo quattro giorni di ritardi causati da problemi meteorologici e di portata, il 31 gennaio il mezzo ha preso la via dello spazio. Il lancio era infatti originariamente previsto per il 27 gennaio. Ha subito poi però una serie di ritardi a causa del maltempo, che ha anche posticipato i tentativi di lancio nei due giorni successivi. Il quarto tentativo è stato invece mandato a monte da una nave da crociera che navigando in acque ristrette al largo della costa della Florida e non ha potuto spostarsi in tempo per il lancio.
Il lancio del razzo Falcon 9 è dunque avvenuto dallo Space Launch Complex 40 presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida alle ore 18:11.
Il satellite di origine italiana “Cosmo SkyMed” da 2.200 chilogrammi, costruito da Thales Alenia Space, è il secondo di una flotta comprendente quattro satelliti che andranno a sostituire i satelliti Cosmo-SkyMed originali lanciati tra il 2007 e il 2010. I primi satelliti si occupavano di fornire servizi per scopi civili e militari. Lo stesso continueranno a fare anche i nuovi.
Questi innovativi satelliti di seconda generazione forniranno innanzitutto immagini radar ad apertura sintetica in banda X, come i satelliti di prima generazione. Al tempo stesso saranno anche in grado di raccogliere contemporaneamente immagini di due regioni distanti centinaia di chilometri.
Nel progetto, l’industria e la tecnologia italiana sono rappresentate da Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), capocommessa responsabile dell’intero sistema, e Telespazio (Leonardo-Thales), che ha realizzato il segmento di Terra e che nel Centro spaziale del Fucino ospita il centro di comando e controllo dell’intera gamma di satelliti.
Inoltre Leonardo svolge il ruolo di fornitore di una serie di strumenti. Tra questi abbiamo sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici e le unità elettroniche per la gestione della potenza elettrica.
Infine i dati registrati dai satelliti COSMO-SkyMed verranno commercializzati in tutto il mondo dalla società e-Geos (Telespazio-Asi).
Falcon 9 si dimostra estremamente efficace ed affidabile. Nel solo 2022 è infatti il quarto lancio di cui è protagonista.
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