Registro .it, organo tecnico che lavora all’interno dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR, ci ha fornito una serie di dati per capire quanti siti con domini .it ci sono attualmente in Italia.
Ciò che emerge è che “Da tre anni il web nazionale cresce continuamente, in questi anni di incertezza molti hanno saputo trasformare crisi ed emergenza in sfida e opportunità, 2022 banco di prova fondamentale”. Commenta l’azienda. Dati dunque positivi nonostante il periodo difficile.
Quanti sono i siti internet in Italia?
Nell’anno 2021 sono stati registrati 550.257 nuovi nomi con domini .it.
Si tratta di un dato incredibilmente alto che garantisce al dominio .it una crescita del 2,24%. Numeri che sommati a quelli già esistenti portano ad un totale di 3.450.337 nomi con domini .it presenti online al 31 dicembre 2021.Di cui molti blog di tecnologia, essendo un settore che nel presente e nel futuro darà molte soddisfazioni.
Dati importanti sopratutto alla luce della crisi sanitaria che sta vivendo l’Italia e il mondo in generale. Una dimostrazione di come anche il commercio e le aziende italiane hanno cercato di adeguarsi ai tempi.
“In questi anni più che in quelli passati, analizzare questi numeri ci sta restituendo una panoramica piuttosto puntuale e attendibile di quello che avviene in generale in un Paese fortemente provato da due anni di pandemia – commenta Marco Conti, Responsabile del Registro .it e Direttore dell’IIT-Cnr – Se il 2020 è stato l’anno dell’approdo provvidenziale e necessariamente improvvisato alla rete, di chi correva ai ripari per salvare il proprio business dalle chiusure o per avviarne di nuovi, il 2021 è senz’altro l’anno della consapevolezza e della resilienza, in cui nonostante le incertezze e le false partenze, moltissime persone non si sono perse d’animo e hanno continuato a credere nel digitale come strumento di ripresa e rilancio, o anche solo per rivendicare la presenza in rete.”
Chi ha creato siti internet in Italia?
Dai dati emergono aspetti sia positivi che negativi. Sicuramente la pandemia ha continuato ad influenzare questo tema: infatti ciò e ben dimostrato dal fatto che in occasione del picco della terza ondata di virus a marzo 2021 si ha avuto il record mensile di registrazioni (+60.537).
A diminuire sono i siti dei liberi professionisti. In particolare è stata rilevata l’assenza di 5.300 domini .it di liberi professionisti, ovvero il 18,7% in meno rispetto all’anno precedente. Diminuiscono anche le imprese del 6,3%.
L’unica categoria a conoscere una crescita è quella delle “persone fisiche”, con un +12,3% rispetto al 2020.
“La rete italiana vive una fase di fermento tipica di quei momenti di riorganizzazione dettata da una crisi: per fare un paragone indicativo, con le dovute specifiche di contesto e periodo, abbiamo visto lo stesso movimento negli anni della crisi economica del 2008, con le registrazioni di nuovi .it cresciute di oltre il 70% in un triennio (2008-2011) – continua Conti – Ora potremmo essere nuovamente di fronte a una importante scommessa, un’opportunità preziosa i cui ingredienti principali sono, da un lato il profondo cambiamento sull’utilizzo del web e sulla sua stessa percezione in Italia, dall’altro lato le manovre di investimenti miliardari previsti dal PNRR per la cosiddetta ‘Missione Digitalizzazione’. Sommando queste considerazioni, il 2022 è il candidato ideale a rappresentare un nuovo inizio anche per l’Italia digitale.”
La diffusione dei domini .it
Lo studio riporta poi anche l’indice di diffusione di Internet in Italia sulla base dei domini .it presenti per regione o città.
A prevalere è il Trentino Alto Adige, che si guadagna il titolo di Regione con il tasso di penetrazione più alto in Italia, davanti a Lombardia, e Valle d’Aosta.
Per quanto riguarda le province è invece Milano a conquistare il primato del tasso di penetrazione, con quasi 555 domini (554,8) ogni 10mila abitanti maggiorenni.