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Nella puntata del podcast di oggi, affrontiamo il tema della mobilità elettrica in Italia, attraverso le parole di Fabio Pressi, CEO di A2A E-Mobility, divisione neonata del colosso dell’energia A2A.
Da poche settimane è stato annunciato un accordo tra Enel ed A2A per l’interoperabilità della rete per la carica di auto elettriche, che permetterà di combinare l’uso delle infrastrutture in tutta Italia.
Trascrizione automatica del podcast *
*La trascrizione potrebbe contenere imprecisioni
Luca Viscardi: Sono giornate ben trovati a mister gadget Stories. Oggi entriamo nel mondo dell’energia. Mister gadget che raccontiamo spesso storie di innovazione e nuove tecnologie. Oggi entriamo nel mondo dell’energia perché ma intanto va molto vicino a quello della tecnologia e poi perché ci sono delle novità importanti che tra poco vi racconteremo. Per farlo Incontriamo Fabio Pressi che si occupa di A2A e-Mobility. Buongiorno Fabio Benvenuto
Fabio Pressi: Buongiorno buongiorno a tutti.
Luca Viscardi: Allora Fabio io direi partiamo dal raccontare che cosa fa questa business unit A2A e-mobility.
Fabio Pressi: Allora diciamo che A2A e-Mobility è una divisione del gruppo A2A che si occupa prevalentemente di mobilità elettrica il gruppo comunque è da dieci anni che lavora sulla mobilità con una forte connotazione sui territori dove abbiamo una presenza storica come la Lombardia quindi abbiamo una maggiore diffusione dei punti di ricarica in questa regione. La società è nata sei mesi fa l’anno scorso proprio per dare un impulso in questo settore tant’è che la scorsa settimana è stato approvato il nuovo piano industriale con un forte rialzo in termini di installazioni e prevedevano prima del Piano 6.000 colonnine al 2030. Adesso abbiamo 300 milioni di investimento con 24 mila colonnine anche avendo cambiato un po il target in termini di potenza di ricarica magari se ci sarà tempo per questo.
Luca Viscardi: Questo lo raccontiamo perché è un tema su cui si può fare un pieno di luce tra l’altro hai accennato al tema proprio del nuovo piano industriale stavo dando un’occhiata all’annuncio che è stato fatto proprio da due giorni scorsi 18 miliardi di euro di investimenti in 10 anni sette per l’economia circolare 11 per la transizione energetica. Tra l’altro tutto questo per raggiungere dei valori di decarbonizzazione in anticipo rispetto al piano di Cop 26 e poi non solo c’è anche proprio il tema di 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti in più recuperati come è materia energia sottratta alle discariche rispetto al 2020. C’è un impegno veramente enorme in funzione di quello che è il rapporto con l’ambiente e in questo contesto si inserisce il tema anche della mobilità elettrica che porta più sostenibilità dice Fabio prima sul tema delle colonnine presenti sul territorio credo che uno degli aspetti da sottolineare il dato che riguarda il futuro di A2A anche il fatto che cambia un po il rapporto territoriale no fino ad oggi A2A è stata vista più che altro come una realtà legata al Nord Italia.
Fabio Pressi: Sì infatti proprio in questa strategia che si inserisce la mobilità elettrica perché il gruppo ovviamente ha un ha già un’ambizione nazionale e con la mobilità elettrica che se si pensi che poi il trasporto comunque incide per il per rispetto alle emissioni quindi la mobilità elettrica è un importante contributo alla decarbonizzazione e deve essere ovviamente anche questo un percorso nazionale infatti le 24 mila colonnine saranno distribuite su tutto il territorio e da aggiungere che poi il veicolo elettrico non è solo decarbonizzazione ma si inserisce in un tema tanto caro che quello dell’innovazione perché il veicolo oggi sta cambiando proprio rispetto a come lo conosciamo perché è sempre più connesso e condiviso sta diventando anche autonomo e la parte elettrica fa parte di questa trasformazione del veicolo e quindi dobbiamo sempre tenere in conto che da una parte ci sono gli obiettivi di decarbonizzazione ma dall’altra parte c’è una spinta innovativa fortissima dal mercato proprio sullo elettrico e Tesla di fatto un po no è l’esempio di come è riuscito in pochissimi anni a cambiare questo settore.
Luca Viscardi: Tra l’altro abbiamo parlato di obiettivi di A2A proprio per la decarbonizzazione in linea con quelli che sono le prospettive di 26 delle altre decisioni prese nel corso di questi anni ma c’è anche un tema proprio di quella che è l’evoluzione del mercato dell’auto perché tantissimi produttori hanno annunciato che data 2030 passeranno definitivamente o quasi al mondo elettrico e qui viene il tema di come ricaricare l’automobile. Prima si parlava di potenze perché in effetti ci sono molti modi per ricaricare l’auto.
Fabio Pressi: Sì esatto perché fino a poco tempo fa si pensava che la colonnina fosse una semplice presa dove tu attacchi la spina e ricarica come se fosse un telefonino adesso ci si è accorti invece che la colonnina elettrica è un elemento che fa parte della rete. Proprio da fa parte della rete elettrica mette in congiunzione il veicolo con una parte importante che è proprio il fatto delle reti di distribuzione quindi è un oggetto intelligente che a seconda della potenza ovviamente ricarica in modo diverso. Però come dicevo collega anche il veicolo quindi anche il veicolo che decide come ricaricarsi. Allora noi vediamo questo settore dividersi in due tipologie una ricarica veloce ovviamente nelle lunghe percorrenze per dare la possibilità di passare poco tempo e ricaricare immediatamente e dare la possibilità dall’altra parte a una ricarica molto lenta in corrente alternata che dia anche a chi non ha in garage la possibilità di ricaricare nelle città dove la ricarica può essere lunga compatibilmente ovviamente con i tempi di una città. Perché altrimenti la ricarica sarebbe limitata solamente alle persone che hanno la disponibilità di un garage mentre per avere una diffusione e una larga diffusione dei veicoli elettrici bisogna assolutamente trovare una soluzione per le nostre città. E mentre il mercato è chiaro che sta evolvendo sulla corrente continua ad alta potenza proprio come dicevo prima per velocizzare i tempi di ricarica dall’altra parte bisogna pensare a una soluzione notturna. Ed è questa anche la direzione nel quale noi vogliamo andare
Luca Viscardi: oltre l’altro per chi di voi non ha un’auto elettrica non se n’è mai interessata. Le auto elettriche si classificano per il numero di kilowatt con cui si ricaricano. è una questione matematica se avete un’auto che ha bisogno di 100 kilowatt per essere completamente carica se andate ad una presa che ne eroga 3 ci impiegherebbe 30 ore se andate ad una presa che ne eroga 110 pagherete un’ora no quindi voglio dire la classificazione dei punti di ricarica cambierà proprio per il tipo di potenza erogata e Fabio in questo senso è stato fatto anche un passo importante perché è stato fatto un accordo con Enel di interoperabilità per cui la vostra rete i Moving e la rete di Enel che si chiama Juice Pass che ha un servizio chiamato Juice Pass potranno essere utilizzati dall’utente sulle colonnine dell’altro.
Fabio Pressi: Sì esatto questa viene definita dai tecnici interoperabilità che una parola difficile però di fatto rappresenta una cosa semplice che proprio come dicevi tu l’unione delle colonnine che sia accessibile attraverso diverse app abbiamo iniziato con Enel. Ovviamente il mercato si allargherà anche ad altri operatori e noi auspichiamo che proprio ci sia una interoperabilità massima proprio perché l’utente non ha bisogno di andare a selezionare la singola colonnina ma troverà una pluralità di colonnine sul proprio territorio da poter utilizzare con un solo strumento di pagamento che l’altra innovazione. Perché così come il veicolo sta cambiando stanno cambiando i sistemi di pagamento non lo sappiamo ma le nostre app ormai sono diventate il nostro portafoglio elettronico e anche il veicolo può andare in quella direzione diventare il portafoglio elettronico e semplificare ancor di più l’esperienza di ricarica con il plug in charge. Vediamo con favore questo nuovo standard che è quello di collegare direttamente il veicolo alla presa e automaticamente avere già come dire un borsellino collegato al veicolo e non dover neanche tirar fuori l’app. Quindi l’interoperabilità massima si avrà quando ci sarà una interconnessione delle reti e una semplificazione dei modi di pagamento.
Luca Viscardi: Diciamo che è un mondo in fortissima evoluzione in cui semplificare i servizi e semplificare la fruibilità da parte dell’utente è la parola chiave in questo questo momento. Prima dicevamo di A2A che si prepara anche attraverso la vostra divisione i mobility ad una diffusione su tutto il territorio nazionale ad un numero più elevato di servizi e questo riguarda soprattutto dicevamo i punti di ricarica pubblici non solo per strade trovo la mia colonnina. Per chi invece oggi vuole acquistare un veicolo elettrico ma magari un po assillato dai dubbi che che tipo di consigli e di indicazioni di opportunità ci possono essere Faccio un esempio io sono in una casa e ho un garage. Come faccio a portare la mia energia se già non ci arriva ad esempio all’interno del mio garage.
Fabio Pressi: Ecco anche qua come dicevi giustamente tu in tema di potenza bisogna capire il tipo la tipologia di veicolo e a che potenza può ricaricare. Poi a seconda della potenza che normalmente durante la ricarica a casa con la ricarica notturna viaggia dai 3 a 7 kilowatt si può decidere se utilizzare una wall box oppure una presa adatta con la potenza necessaria a sostenere quella quella richiesta di energia e quindi diciamo che oggi è un tema di disponibilità ovviamente dell’impianto elettrico che sia certificato che sia collegato o al proprio contatore oppure un contatore dedicato che oggi è possibile mettere. Quindi c’è la possibilità l’Authority di regolazione del settore data la possibilità di avere un secondo contatore dedicato al veicolo elettrico proprio per il garage e quindi è un tema già regolato che però ha bisogno di un po di tecnologia all’interno del garage per consentire di ricaricare il veicolo. A questo 7 kilowatt a 3 kilowatt basta una presa sciocco che però dietro abbia un sistema elettrico che soddisfi e che sia certificato per dare i 3 kilowatt al veicolo.
Luca Viscardi: La domanda che mi viene da fare è come siamo messi noi in Italia rispetto ad altri Paesi no perché spesso noi abbiamo l’idea di essere un po arretrati. Ad esempio invece sulle energie rinnovabili Noi abbiamo fatto dei passi incredibile siamo tra i Paesi più virtuosi in assoluto in Europa. Sul fronte invece delle infrastrutture per la mobilità elettrica come siamo messi.
Fabio Pressi: Tutta l’energia che viene erogata dalle nostre colonnine è comunque energia certificata rinnovabile quindi acquistata alla fonte proveniente da energia rinnovabile quindi questa è una cosa che premia soprattutto anche nelle installazioni su strada che deve essere ovviamente un circolo come dispositivo di energia rinnovabile anche sulle nostre auto. E poi questo settore ovviamente non è solo ricarica pubblica non è solo la ricarica domestica ma riguarda anche la trasformazione di portare energia le nostra aziende quindi la ricarica avrà anche altri momenti di che non sono solamente questi due citati ma anche la trasformazione un po di come si potrà ricaricare in ambienti di lavoro o laddove si fanno delle commissioni nei supermercati quindi dobbiamo differenziare un po l’evoluzione tecnologica l’evoluzione dell’infrastruttura e dall’altra parte la generazione che dovrà essere sempre più rinnovabile per dare energia pulita anche sempre le colonnine.
Luca Viscardi: D’altronde un altro degli spazi importanti può essere quello anche degli alberghi oggi c’è paragone tra le infrastrutture che si stanno preparando i posti magari dove si lavora ma nella vostra visione sono gli esperti di questo settore. Possiamo prevedere che domani le nostre città avranno un posto auto e una presa accanto a ciascun posto auto prevedendo la nostra città del futuro.
Fabio Pressi: Allora secondo me le città del futuro avranno una pluralità di sistemi di ricarica anche perché se ci pensiamo un parcheggio che oggi privato può diventare pubblico mettendo una colonnina d’accesso 24 ore su 24 quindi ci saranno anche altre forme di ricarica e altre forme di pagamento e di ricavi che si possono ottenere nel mettere a disposizione la propria infrastruttura. Un po io la vedo un po come il peer to peer dell’energia la possibilità di mettere a disposizione le infrastrutture di ricarica e anche su strada. Se si troverà la soluzione di dare un’infrastruttura diffusa a basso costo questa sarà sicuramente l’altra chiave per poter distribuire le colonnine nella nostra città. Anche perché poi una cosa che non abbiamo detto che questo settore vede le autovetture come batteria collegata alla rete quindi il discorso che facevo prima che la colonnina non è una semplice spina rappresenta anche questo con una batteria collegata alla rete elettrica diventa un’opportunità. Il fatto di poter usare quella batteria quando la rete ha bisogno di energia. Ovviamente questo non è un discorso di domani ma dopodomani quando avremo moltissime batterie collegate alla rete che potranno contribuire ai servizi di dire proprio appunto di rete elettrica.
Luca Viscardi: Ma insomma le prospettive sono veramente tantissime che immagino che prima o poi si parlerà anche di una carica di induzione quindi di sviluppi anche tecnologici che magari oggi risultano difficile immaginare.
Fabio Pressi: Ce ne sono tantissime le l’evoluzione in questo settore sono appunto molte ma anche perché è un settore globale oggi la trasformazione del veicolo non riguarda una nazione riguarda tutti lo vediamo una competizione quasi tra nazioni e il tema delle batterie sta avendo un impulso importantissimo proprio per la ricerca di materiali che consentano sia di riciclare i materiali preziosi ma anche di trovare alternative qualora poi i materiali preziosi che oggi compongono le batterie non saranno più disponibili. E poi dall’altra parte. Comunque c’è il fatto che è un tema di innovazione dove anche le piccole aziende stanno cercando di trovare soluzioni per per la ricarica. Hai citato giustamente la ricarica wireless qui in Lombardia abbiamo degli esperimenti proprio sulla Brebemi che consentono di ricaricare durante il viaggio quindi una ricarica senza contatto si chiama appunto come diceva induzione. Ci sono esperimenti soprattutto da parte di case automobilistiche cinesi sul battery swap il fatto di poter cambiare la batteria anche se questa è una tecnologia che difficilmente sarà diffusa proprio perché la batteria è il cuore del veicolo e quindi chi compra un veicolo elettrico oggi tiene di più quasi alla batteria che al resto quindi è difficile che si possa cambiare con qualcun altro. Però diciamo che in alcuni contesti battery swap l’abbiamo visto e sarà una tecnologia volo copta perché è una società che oggi da sistemi innovativi per spostarsi all’interno delle città. Ovviamente sono dei prototipi ma funzionano. Oggi sono a Battery ruote proprio per dare la possibilità di usare il l’elicottero nelle città tipo un drone per il trasporto delle persone con lo scambio delle batterie quindi in alcuni contesti lo scambio a batterie è un punto importante di innovazione. Beh c’è da
Luca Viscardi: dire che si apre un mondo che è pressoché infinito oggi vi è dato un piccolo sguardo ma quello che può essere il nostro futuro più immediato grazie a Fabio preside che si odi a Dubai mobility. Grazie per questo sguardo sul domani e a questo punto una giornata che non ti chiedo se hai un’auto diesel elettrica o a benzina che adesso grazie al lavoro è già.