Nei giorni scorsi ha tenuto banco la notizia dell’offerta di acquisto da parte di Iliad, che ha messo sul piatto 11 miliardi per l’acquisizione di Vodafone Italia, la quale ha però respinto al mittente l’offerta.
Secondo quanto riportato da Il Sole24ore, la proposta di Iliad, confermata anche dal suo CEO Thomas Reynaud, è stata respinta perché non rappresenta “i migliori interessi per i soci”.
Inizialmente i rumors annunciato da Bloomberg e dallo stesso quotidiano finanziario erano di un’offerta intorno ai 14 miliardi, ma le successive informazioni hanno corretto la cifra al ribasso, con una quota fissata a circa 11 miliardi di euro.
Una cifra non sufficiente per Vodafone
La proposta era “altamente preliminare e non vincolante”, per cui non poteva essere considerata una condizione definitiva, ma di fatto risultava essere un passo formale, che esponeva direttamente Iliad e il suo management.
Evidentemente, questa cifra, che sembra rilevante, non è sufficiente per convincere Vodafone a lasciare il terzo mercato mondiale, tra quelli in cui opera.
Inizialmente, si era parlato di una fusione tra Vodafone e Iliad, anche se i contorni non erano del tutto definiti su chi dovesse assumere il controllo nell’eventuali di un merge e non di un’acquisizione da parte di uno dei due soggetti.
Secondo gli osservatori, l’offerta di Iliad per l’acquisizione di Vodafone è stata una sorta di fischio di inizio di una complessa partita, che metterà in campo gli asset di Vodafone in Inghilterra, Spagna, Italia e Portogallo.
Dalle parole di Nick Read, CEO di Vodafone, sembrava di intuire che Vodafone fosse in realtà interessata ad acquisizione e operazioni per consolidare la propria presenza, ma allo stesso tempo da Londra filtra l’informazione che i soci non vedrebbero di buon occhio la presenza in mercati che sono considerati poco remunerativi e in cui non si intravede uno sviluppo dei ricavi nel futuro.
Insomma, è terminato solo un primo capitolo di una storia che si può immaginare sarà ancora lunga.