Recensione Pixel 6: parola d’ordine? Intelligenza Artificiale

Abbiamo provato per qualche settimana Google Pixel 6 e dobbiamo dire di essere rimasti colpiti da alcuni elementi… e di avere qualche dubbio su altri.

Sicuramente non abbiamo più davanti il prodotto di cui abbiamo letto tante critiche al momento del suo arrivo sul mercato (ottobre 2021), ricco di bug e con diverse problematiche a livello hardware e software. Gli aggiornamenti hanno rifinito l’opera iniziale dandogli oggi una forma completa e funzionale.

Google Pixel 6: un design diverso da tutti gli altri

Il design della serie Pixel di Google si è sempre distinto per originalità, differenziandosi da tutti gli altri. In un mondo in cui dilaga il trend degli smartphone dal design brillante e cangiante, i Pixel vanno controcorrente proponendo una scocca diversa da tutti gli altri e, per questo, caratteristica.

La nostra controparte femminile, Tecnolaura, non è rimasta particolarmente colpita dai colori, anzi. Abbiamo avuto modo di provare uno dei più scuri (l’unico, purtroppo, al momento disponibile in Italia), Stormy Black che come anticipa il nome non è sicuramente tra i più originali e potrebbe non incontrare i gusti di molti utenti.

Avremmo sicuramente apprezzato di più la versione Kinda Coral e Sorta Seaform, con sfumature più chiare ed un effetto finale più “fresco” e leggero.

La camera bar nera che divide in due il retro dello smartphone (parte superiore in grigio chiaro e inferiore in grigio scuro) può piacere o meno, certamente si tratta di una caratteristica distintiva di questa serie di smartphone. Funziona anche da punto di appoggio stabile quando si mette il device su superfici piane e ci sembra anche che bilanci bene lo smartphone quando lo teniamo in mano.

I 6,4 pollici dello schermo, la scocca in vetro, la camera bar e lo spessore di 8,9 mm rendono Pixel 6 maneggevole e piacevole da utilizzare.

Tante funzioni smart, divertenti e utili

Si vedono gli sforzi di Google nel provare a rendere l’intelligenza artificiale realmente utile e concretamente percepibile su questo smartphone.

Ci sono funzioni simpatiche come Now Playing, che se attivate, anche con telefono in stand-by o modalità aereo, ci consentono di visualizzare automaticamente le informazioni sulla musica che stiamo ascoltando nelle vicinanze e di salvarla, se vogliamo, in una playlist su YouTube Music.

Grazie alla funzione Sottotitoli in tempo reale possiamo leggere i sottotitoli delle nostre chiamate, videochiamate e messaggi audio sia con vivavoce che in cuffia. Funzione utile a tutti e, soprattutto, in grado di rendere lo smartphone più accessibile anche ai non udenti. Legata a questa, c’è Traduzione dal vivo, che consente di tradurre vere e proprie conversazioni in tempo reale sul nostro smartphone, proprio come se avessimo tra le mani un piccolo interprete tecnologico.


Leggi la recensione completa di Google Pixel 6 Pro


TecnoLaura ha apprezzato molto l’App Emergenze personali grazie alla quale è possibile condividere con un click la propria posizione a contatti selezionati in caso di emergenza. La trova particolarmente utile perché risponde ad un’esigenza che, purtroppo, come donna, ha sentito spesso, ad esempio camminando di notte per strada da sola. Pensa sia rassicurante solo sapere di averla sullo smartphone.

Inoltre, Pixel 6 può inviare avvisi sotto forma di notifiche in caso di calamità naturali o emergenze pubbliche.

Google Lens funziona molto bene su questo smartphone, con traduzioni istantanee delle scritte che vediamo in camera (un cartello, il menu del ristorante, ecc), la rilevazione dei testi nelle immagini da copiare direttamente dove preferiamo, la ricerca online di oggetti presenti in foto (come ad esempio occhiali da sole o borse).

L’Intelligenza Artificiale alla base di tutte queste funzioni impara i nostri comportamenti, le nostre preferenze e le attività che svolgiamo più spesso proponendoci scorciatoie, ad esempio nel Riepilogo, e reminder per semplificare le attività quotidiane.

L’assistente Google è, ovviamente, il padrone di casa di questo smartphone a cui potrete chiedere di svolgere tantissime cose da fare al posto vostro con semplici comandi vocali.

Lo schermo di Google Pixel 6

Al contrario del Google Pixel 6 Pro, Pixel 6 non ha lo schermo curvo (caratteristica che preferiamo). I suoi 6,4 pollici rivestiti da vetro Gorilla Glass 6, insieme al materiale del retro (tra i più resistenti in circolazione), restituiscono effettivamente una sensazione di grande robustezza dello smartphone.

Percezione personale: a volte, anche con luminosità dello schermo al massimo, abbiamo sentito il bisogno di aumentarla ancora di più. Ci piace vedere tutto chiaramente con colori vividi e a volte abbiamo avuto l’impressione di dover forzare leggermente la vista per vedere come avremmo desiderato. Sensazione che non abbiamo ritrovato con Pixel 6 Pro che, mettendolo fianco a fianco con il fratello minore, ha uno schermo leggermente più chiaro e luminoso.

Hardware e Software

L’esperienza con Android 12 nella sua versione pura con l’interfaccia Material You di Google ci è piaciuta molto. Troviamo che la grafica e le animazioni, con le loro forme tondeggianti e giocose, rendano l’esperienza particolarmente piacevole.

La grafica e lo stile con questa versione di Android sono molto personalizzabili: con la Tavolozza dei colori, ad esempio, possiamo scegliere una palette di colori abbinati (proposti in base al nostro sfondo) per dare allo smartphone un tocco di personalità in più.

Per quanto riguarda lo spazio di archiviazione, è disponibile solo una versione di Pixel 6, da 128 GB.

Questo smartphone porta il chip Tensor, Made by Google. Creato appositamente per questi smartphone, è identico a quello a bordo del modello Pro e questo ci fa intuire che le prestazioni dei due smartphone non sono poi così tanto diverse nell’utilizzo quotidiano. Questo motore, grazie alla tecnologia di machine learning, è il cuore dello smartphone e rende possibile l’utilizzo di tutte le funzioni smart e istantanee di cui abbiamo parlato prima.

Gli esperti considerano il Pixel anche uno smartphone piuttosto sicuro (grazie al nuovo chip di sicurezza Titan M2), in grado di proteggere sicurezza e privacy con difese tecnologiche avanzate.

La batteria da 4600 mAh arriva a fine giornata con un utilizzo intenso dello smartphone: per noi che lo ricarichiamo ogni giorno è più che sufficiente. La ricarica veloce fa fino al 50% di carica in 30 minuti.

Troviamo molto utile la ricarica wireless e, in particolar modo, quella inversa (condivisione della batteria). Funzione interessante per chi come noi dimentica spesso di ricaricare tutti i device prima di uscire: permette di trasformare lo smartphone in una stazione di ricarica per altri dispositivi wireless, come ad esempio gli auricolari.

Le fotocamere di Google Pixel 6

Il comparto fotografico a bordo di Pixel 6 è sicuramente migliorato rispetto ai modelli precedenti, con la capacità di acquisire dettagli più nitidi, colori migliori e, sulla carta, il 150% di luce in più.

50 MP per la fotocamera principale, con zoom fino a 7x e ultrawide da 12 MP, fino a 4K a 60 f/s per i video. Una resa finale sicuramente buona, adatta a chi non cerca la perfezione né la resa semi-professionale di alcuni top di gamma in circolazione.

La fotocamera frontale è, invece, da 8 MP e registra video a 1080 a 30 f/s.

Parola d’ordine della fotocamera? Anche in questo caso, Intelligenza Artificiale.

Vi abbiamo già anticipato qualcosa a riguardo nel nostro articolo sul fratello maggiore di questo smartphone, Pixel 6 Pro.

In entrambi i device la presenza dell’AI è evidente: tantissime funzionalità interessanti che rendono l’esperienza semplice e divertente si accompagnano, d’altra parte, a momenti di “incertezza”.

Spiegandoci meglio: l’ottimizzazione degli scatti fatta dall’algoritmo è davvero evidente. L’effetto finale a seguito del miglioramento delle foto scattate è molto forte: per quanto ci riguarda, preferiremmo modifiche un po’ più naturali e colori meno contrastati. Ma siamo consapevoli del fatto che si tratti di gusti e percezioni personali… la resa finale per qualcuno potrebbe rappresentare un grande punto di forza di questi smartphone.

L‘esperienza di editing delle foto da Google Foto è molto interessante: tra gli strumenti, in particolare, c’è la gomma magica che rileva automaticamente gli oggetti di disturbo in uno scatto e li cancella, ricostruendo la parte mancante della foto. Dobbiamo dire che si tratta di una funzione davvero utile per avere sempre gli scatti migliori… anche se talvolta, come ci ha raccontato Luca Viscardi, l’Intelligenza Artificiale non risulta intelligente al 100%!

Conclusioni finali

Considerando il costo di questo smartphone, di 649 euro, abbiamo davanti un telefono con un ottimo rapporto qualità-prezzo. A livello tecnologico e nella sua esperienza quotidiana è uno smartphone completo, con tutte le funzionalità che servono per avere un device di fascia media sicuro, smart e funzionale. Forse, considerando il suo prezzo, anche più competitivo nella sua categoria rispetto alla sua versione Pro.

Al momento sullo store di Google Pixel 6 risulta disponibile, con scorte limitate e un restock in arrivo a maggio.

Laura Fasano: Tech blogger e content creator di formazione psicologica (laureata in Psicologia per il Benessere: empowerment, riabilitazione e tecnologia positiva). Da anni il suo obiettivo è aiutare le persone a comprendere come il mondo digitale e la tecnologia possano essere utili per sviluppare risorse, competenze, opportunità e benessere.
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