La sfida di Anonymous alla Russia con gli SMS, il sito 1920.in

In questi giorni abbiamo sentito a più riprese il racconto della sfida lanciata dal collettivo Anonymous al governo della Russia, come forma di rappresaglia per l’aggressione sferrata alla popolazione ucraina.

Come probabilmente saprete, Anonymous è un collettivo di hacker, attivo da anni e resosi protagonista di clamorosi attacchi informatici, con un approccio che è simile a quello che nella letteratura avremmo identificato come quello di moderni Robin Hood.

In questo caso, nella sua sfida cibernetica alla Russia, Anonymous non ruba niente, ma lavora attivamente per permettere una diffusione corretta delle informazioni nella popolazione russa, che viene esposta ad una versione dei fatti molto diversa da quella reale.

Immediatamente dopo l’aggressione russa al territorio ucraino, il collettivo di hacker Anonymous ha dichiarato guerra cibernetica a Mosca, con una prima feroce aggressione ad alcuni organi di stampa statali, tra cui la televisione Russia Today, che è stata messa completamente fuori gioco.

Nei giorni successivi, Anonymous ha attaccato altre piattaforme governative, rendendo praticamente impossibile il loro utilizzo, mentre secondo quanto annunciato ieri, nell’ultimo fine settimana e all’inizio di quella che stiamo vivendo, il collettivo sarebbe riuscito a diffondere immagini della guerra su canali televisivi e siti Internet russi, penetrando la cortina di fumo che è stata alzata sui media statali.

Quest’ultima notizia non può essere confermata con una verifica sul campo, ma va riconosciuta la tenacia con cui Anonymous si è schierato accanto alla popolazione ucraina, forse anche per il fatto che nelle città ucraine c’è un grandissimo numero di start-up tecnologiche dediti allo sviluppo di software per aziende di tutto il mondo.

L’arma degli SMS

Ora il collettivo Anonymous insieme a @Squad303 ha lanciato un sito internet, che si raggiunge all’indirizzo 1920.in: attraverso questo piattaforma, con la collaborazione di tutti, sarà possibile inviare messaggi SMS a numeri russi, in lingua russa, per informare sulle bugie diffuse dal governo e per accendere i riflettori sui crimini in atto.

Come funziona 1920.in

Il funzionamento del sito è molto semplice: basta digitare l’indirizzo, si aprirà una pagina molto scarna che mostra un numero di telefono russo, sotto al quale è indicato un testo in cirillico.

Per avere la certezza di non mandare insulti ai genitori dei destinatari, abbiamo verificato tutti i testi attraverso un sistema di traduzione e il contenuto è sempre e comunque relativo alla cattiva informazione di regime, con un invito ad usare Telegram per un’informazione libera.

Il modo più semplice per contribuire è quello di aprire questa pagina Internet darti uno smartphone e di cliccare sul pulsante “Send” che non è visibile nella versione “desktop”.

A questo punto si aprirà il programma per la spedizione degli SMS: nelle prove che abbiamo fatto, esso il numero del destinatario è risultato agganciato alla piattaforma iMessage e quindi l’invio del messaggio stesso risulta totalmente gratuito.

Questo non vale per i messaggi inviati da Android, mentre su iPhone Livio gratuito sussiste solo quando il numero del destinatario diventa azzurro.

Le reazioni ai messaggi inviati a 1920.in

Tutti i messaggi che abbiamo inviato, selezionando quelli che erano registrati sulla piattaforma iMessage, risultano consegnati, ma solo in una occasione abbiamo ricevuto risposta, era un dito medio, evidentemente da parte di chi la pensa in modo diverso.

È impossibile riuscire a decifrare quale tipo di impatto possa avere un’iniziativa come questa sulla popolazione russa, ma se ciascuno di noi mandasse anche solo due o tre messaggi, inondare l’intera popolazione di comunicazioni dall’Occidente, che non sono offensive né aggressive, potrebbe risultare molto semplice.

Il sito 1920.in nelle prime ore dopo il suo annuncio funzionava a singhiozzo, in alcuni casi risultava irraggiungibile, ora invece funziona regolarmente, anche se le sue prestazioni risultano migliori quando si usa Google Chrome, su iPhone con Safari potreste dover riavviare più volte la pagina.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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