Nel contesto del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo l’annuncio del governo di Mosca di voler lasciare internet per una soluzione interna chiamata “RuNet”, ieri è esplosa una vera bomba diplomatica dopo l’articolo del Daily Mail che accusa Huawei di essere il principale partner tecnologico di Putin per la creazione della nuova infrastruttura.
Come ben sappiamo, dato che è argomento di cronaca degli ultimi giorni, la Russia è oggetto di attacchi cibernetici dal giorno in cui ha avviato la sua aggressione nei confronti dell’Ucraina.
Molto siti sono stati azzerati e le pagine di accesso alle piattaforme sono state sostituite da pietre tombali, ragion per cui il governo russo ha deciso di scollegarsi dalla rete internet, per affidarsi a quella che viene già chiamata “RuNet”, ovvero un’infrastruttura web completamente isolata dalla rete globale e quindi, teoricamente, protetta rispetto a questo genere di attacchi.
Secondo quanto apparso su un sito cinese e poi cancellato nel giro di qualche ora, Huawei avrebbe istruito 50.000 tecnici russi per l’implementazione e la gestione della nuova infrastruttura.
Daily Mail ha immediatamente ripreso la notizia, che però nel frattempo è stata cancellata dal sito che per primo l’ha pubblicata. Secondo quanto era stato pubblicato, Huawei avrebbe pattuito con il governo russo un accordo di fornitura per infrastrutture che sfruttassero intelligenza artificiale, cloud computing e riconoscimento facciale.
Il report del Daily Mail ha acceso una forte discussione in Inghilterra, dove alcuni parlamentari hanno presentato interrogazioni, riaprendo il tema della sicurezza degli apparati di Huawei e chiedendo la loro rimozione dalle reti 5G sul territorio inglese.
Huawei ha risposto ufficialmente alle notizie pubblicate sul Daily Mail che riguardano i possibili rapporti con la Russia: con un comunicato molto sintetico ha negato ogni addebito.
Questa notizia non aiuta sicuramente l’immagine di Huawei in occidente, dopo il lungo periodo di oscuramento dovuto all’embargo americano, di cui conosciamo gli effetti su scala globale.
Le aziende cinesi sono sotto stretta osservazione, perché dopo le sanzioni nei confronti della Russia sarebbe estremamente pericoloso ogni forma di collaborazione con il governo di Mosca.
La domanda, se prendiamo per buona la dichiarazione di Huawei ed escludiamo che questa collaborazione sia veramente in atto, rimane una sola: chi sta aiutando la Russia nell’impresa di costruire una nuova rete web? Su questo argomento ci saranno sicuramente sviluppi.
Di certo, conoscendo le vicende degli ultimi due anni, pare improbabile che il colosso Huawei voglia correre un rischio così grande, proprio nel momento in cui sta cominciando un percorso di ricostruzione della sua base clienti in occidente.
In questo periodo bisogna valutare con grande attenzione tutto ciò che appare online e fidarsi solo ed esclusivamente di fonti autorevoli e verificate. Non è facile, ma il controllo delle fonti, la ponderazione delle notizie deve diventare parte integrante della nostra nuova cultura digitale.