La grande novità del mercato automotive, nel comparto dei veicoli commerciali, è il Volkswagen ID.Buzz. Che, messo al fianco del gemello ID.Buzz Cargo, permettono all’azienda tedesca di potersi fregiare dell’etichetta di brand ad aver creato la prima gamma di van e furgoni 100% elettrici d’Europa. Stante al comunicato stampa diffuso dalla Germania, ci troviamo di fronte ad uno «dei veicoli più avanzati e sostenibili dei nostri tempi». Di certo possiamo dire che per partorirlo l’azienda ha impiegato due decenni di annunci e promesse, visto che la prima traccia si trova addirittura tra comunicati e dichiarazioni datate 2001.
Volkswagen ID.Buzz, nato dopo tre concept
Il nuovo Volkswagen ID.Buzz arriva finalmente sul mercato dopo che l’azienda tedesca ha sviluppato ben tre concept elettrici, a riprova di come non sia stato facile dare vita all’erede del Bulli, il furgone iconico per eccellenza. E d’altronde anche in casa Volkswagen lo sapevano benissimo, togliere all’immaginario comune il più classico dei van di fabbricazione teutonica, era di fatto impossibile. Ora, però, con ID.Buzz e ID.Buzz Cargo da Wolfsburg lanciano l’assalto al mercato dei veicoli commerciali elettrici con due prodotti che, sulla carta, potrebbero davvero risultare di rottura. Certo, arriveranno nelle concessionarie in autunno e con un listino ancora da stabilire, ma l’attesa genera piacere e, chissà, acquolina in bocca.
Il primo elettrico già 50 anni fa
C’è però anche della storia, perché per Volkswagen l’ID. Buzz non è il primo furgone o van a trazione elettrica. Esattamente 50 anni fa, al salone di Hannover, la Casa di Wolfsburg presentò un T2 a propulsione elettrica dotato di motore posteriore, con autonomia di 85 km. Mezzo secolo fa, cose inimmaginabili all’epoca; oggi, invece, ID.Buzz è finalmente realtà: arriverà in sette tinte monocolore e quattro bicolore (che, di certo, potrebbero andare per la maggiore, visto che anche la comunicazione di Volkswagen ha puntato molto su quello). Un motore da 204 Cv, trazione posteriore, tanto spazio e tanta tecnologia a bordo.
Quante analogie con il Bulli
Ripensando al Bulli degli anni ’50 si possono ritrovare molte analogie con il moderno ID.Buzz: la forma tondeggiante, il grande logo Volkswagen al centro, il paraurti anteriore e molto altro. Tutto fedelmente riprodotto, ma questa volta a zero emissioni. In tanti contesti, perché molti dei materiali utilizzati per la creazione di ID.Buzz sono riciclati, non è stata usata vera pelle per gli interni e, in fin dei conti, è pur sempre un’elettrica.
Tanta tecnologia, forse troppa?
Tanta anche la tecnologia a bordo: sistema di infotainment fino a 12”, ben sette porte Usb-C, aggiornamenti over-the-air, ricarica induttiva per lo smartphone e park assist. C’è da chiedersi se tutto questo forse non sia di troppo, ma Volkswagen ha deciso di puntare forte su quello che dovrebbe diventare il veicolo commerciale per eccellenza. Che si presenta con batteria agli ioni di litio da 82 kWh, che si ricarica in mezz’ora dal 5 all’80% se trovi una colonnina con ricarica rapida, autonomia non dichiarata (ma ipotizzabile tra i 400 ed i 450 km), potenza massima da 204 Cv, coppia pari a 310 Nm e velocità limitata elettronicamente a 145 km/h. Tutti in attesa, ovviamente, del prezzo finale: che, manco a dirlo, farà come sempre la differenza.