I videogiochi dovrebbero essere considerati un vero e proprio sport?

I videogiochi hanno visto un drastico aumento di popolarità dalla fine degli anni ’70, ed è improbabile che questa tendenza si fermi presto. Con lo sviluppo di prodotti competitivi e tornei globali che promettono milioni di euro come premio è nata anche una forte discussione sul fatto che i videogame debbano (o non debbano) essere classificati effettivamente uno sport.

Gli appassionati delle discipline tradizionali negheranno completamente l’idea, poiché i videogiochi mancano dell’elemento fisico tipico che definisce la maggior parte degli sport. Su questo fronte, è difficile creare una discussione. Se cercate “sport” o “atleta” nella maggior parte dei dizionari, si è destinati a trovare qualche menzione dello sforzo fisico nella definizione.

Tuttavia, i sostenitori dei videogame sottolineano che i giocatori competitivi devono dedicare tanta pratica, sforzo e dedizione quanto gli atleti tradizionali. Recenti studi hanno anche dimostrato che il gaming competitivo può essere altrettanto impegnativo per il corpo di alcuni sport tradizionali.

Una “terza campana” che sta nel mezzo delle due versione suggerisce che i videogiochi non devono essere uno sport. Mancano dello sforzo fisico richiesto per essere uno sport tradizionale, ma richiedono comunque abilità motorie raffinate, tempi di reazione rapidi e alti livelli di strategia.

A questo proposito, le particolari tensioni e richieste del gaming a livello competitivo formano un’esperienza unica per gli e-sport.

Qualunque sia il lato del dibattito per cui “tifate”, è qualcosa che genitori e insegnanti devono considerare. Recenti studi hanno dimostrato che giocare regolarmente ai videogiochi può essere incredibilmente utile per alcuni aspetti dello sviluppo del bambino.

Oltre a migliorare la coordinazione occhio-mano e le capacità motorie fini, insegnano anche abilità di risoluzione dei puzzle e possono essere uno strumento prezioso per aiutare i bambini a imparare il lavoro di squadra.

Proviamo quindi ad impostare un pensiero con pro e contro, soprattutto dal punto di vista di un genitore.

4 Motivi per cui i videogiochi dovrebbero essere uno sport

Qualunque sia la vostra opinione sul mondo dei videogiochi, ci sono molti argomenti convincenti sul perché dovrebbe essere considerato uno sport. Ci sono anche molte persone che sono desiderose di vedere i videogame riconosciuti per i loro benefici e qualità.

1. Le esigenze fisiche del gioco competitivo

Forse l’argomento più convincente sul perché i videogiochi dovrebbero essere classificati come sport sono le esigenze fisiche del gaming a livello competitivo.

Un recente studio condotto dall’Università dello Sport di Colonia ha dimostrato che i giocatori professionisti mostrano alti livelli di tensione fisica durante le competizioni, paragonabili in molti casi agli sport tradizionali.

Lo studio ha scoperto che durante una competizione, la frequenza cardiaca di un giocatore potrebbe raggiungere 160-180 battiti al minuto, che è all’incirca lo stesso di quello di un maratoneta. I giocatori mostrerebbero anche livelli di cortisolo, un ormone dello stress, paragonabili a quello di un pilota di F1.

Oltre a questo, la comprensione tattica necessaria per vincere alcuni dei giochi competitivi più popolari è enormemente complessa, costringendo il giocatore a reagire rapidamente ai propri avversari e a creare strategie in tempo reale. Di conseguenza, il gioco competitivo attiva più aree del cervello contemporaneamente.

Inoltre, il gioco competitivo richiede anche abilità motorie altamente raffinate, con un livello di coordinazione occhio-mano che supera di gran lunga qualsiasi sport. I giocatori a questo livello interagirebbero con il loro mouse in media 400 volte al minuto, che è circa quattro volte la velocità dei giocatori occasionali.

2. Lavoro di squadra e comunicazione

Proprio come qualsiasi altro gioco competitivo, i videogiochi possono essere uno strumento eccellente per insegnare ai bambini come lavorare insieme.

Con i giocatori più giovani, i giochi multiplayer offline sono generalmente l’opzione migliore, in quanto consentono un ambiente più controllato. Probabilmente, il miglior titoli di questo genere è Splatoon, esclusiva Nintendo. Entrambi i capitoli del franchise sono progettati per emulare un ambiente simile a giochi come Call of Duty ma senza l’elemento della chat online.

In Splatoon, due squadre di quattro giocatori vengono lanciate l’una contro l’altra e, per vincere la partita, i giocatori devono coprire l’arena con la maggior quantità possibile di inchiostro colorato della loro squadra.

Anche se un giocatore potrebbe essere in grado di farla franca senza collaborare nelle prime fasi del gioco, una volta che un giocatore raggiunge i livelli più alti, il lavoro di squadra diventa cruciale per vincere. Oltre a questo, il gioco incoraggia anche la strategia ed una buona destrezza con il pad.

Altri giochi che sono eccellenti per migliorare e costruire il lavoro di squadra nei giocatori più giovani sono:

  • Smash Bros
  • Snipperclippers
  • Captain Toad: Treasure Tracker
  • Minecraft
  • Overcooked
  • Final Fantasy Crystal Chronicles Remastered
  • The Legend of Zelda: Tri Force Heroes

Per i giocatori più anziani e quelli pronti a giocare online con la chat vocale, anche le seguenti sono buone opzioni:

  • Fortnite
  • Overwatch
  • Monster Hunter

3. Sviluppare abilità utili

Nel corso degli anni, sono stati condotti molti studi su come i videogiochi influenzano il comportamento, lo sviluppo cognitivo, la salute mentale e l’intelligenza nei bambini. I risultati mostrano che ci sono molti vantaggi nel giocare regolarmente ai videogiochi.

Uno dei risultati più coerenti è che i videogiochi sono benefici per lo sviluppo cognitivo. I bambini che giocano regolarmente ai videogiochi tendono ad avere un QI più alto, in media, rispetto a quelli che non lo fanno.

Gli studi hanno anche dimostrato che giocare regolarmente ai videogiochi migliora il riconoscimento spaziale, le capacità di multitasking, le capacità di risoluzione dei problemi e la percezione. Migliora anche la flessibilità cognitiva, che consente a qualcuno di rispondere rapidamente alle sfide passando da una strategia all’altra.

Altri studi di questo tipo indicano che i bambini piccoli che giocano ai videogiochi ottengono regolarmente punteggi più alti in termini di risultati accademici, socializzazione e salute mentale.

Ci sono stati anche studi che suggeriscono che i videogiochi possono promuovere la creatività.

Probabilmente uno dei vantaggi più importanti del mondo videoludico, però, è che insegna ai bambini la persistenza. Uno studio del 2013 condotto da Matthew Ventura ha rilevato che gli studenti universitari che giocavano regolarmente ai videogiochi avevano maggiori probabilità di persistere con problemi cognitivi impegnativi rispetto agli studenti che non lo facevano.

Molti videogame sono progettati per aumentare di difficoltà e sfidare il giocatore mentre si progredisce durante l’avventura. Di fronte a un puzzle o a un nemico particolarmente impegnativo, un giocatore può aspettarsi di essere costretto ad affrontare la stessa sfida ancora e ancora. Tuttavia, riprovando, migliorandosi ed adattando la loro strategia, alla fine riescono a vincere.

Detto questo, molti genitori hanno anche preoccupazioni per quanto riguarda i videogiochi. Permettere ai bambini di giocare a giochi troppo maturi per loro può avere un impatto negativo, ma lo stesso vale per la maggior parte delle altre cose. Un’altra preoccupazione è che troppo tempo trascorso a giocare ai videogiochi può portare a una dipendenza, ma questo può essere mitigato con orari di gioco prestabiliti.

Le console moderne hanno anche funzioni integrate per aiutare i genitori in questo, con impostazioni pensate ad-hoc per ogni esigenza. In un articolo precedente vi abbiamo spiegato come impostare il “Controllo Genitori” su PS5.

4. Inclusività

Un altro argomento convincente per vedere i videogiochi come uno sport è l’inclusività che offre. Studi recenti hanno dimostrato che poco più del 20% dei giocatori occasionali ha qualche tipo di disabilità.

Sebbene le disabilità fisiche o mentali possano rendere difficile unirsi ad alcuni sport tradizionali, molti trovano che i videogiochi riescono ad appianare le differenze. Qualcuno che ha problemi a camminare, ad esempio, potrebbe scoprire di non avere problemi ad eccellere in una partita di Smash Bros.

Oltre a questo, dà ai bambini qualcosa per cui legare e può aiutare i bambini con disabilità mentali e fisiche a fare amicizia con i loro coetanei.

Gli studi hanno anche dimostrato che i videogiochi sono benefici per lo sviluppo dei bambini con autismo. Può aiutarli a sviluppare abilità sociali cruciali, flessibilità e abilità motorie. Oltre a questo, insegna loro a sentirsi più a proprio agio nel commettere errori, che è una parte essenziale dell’esperienza di gioco.

1 Motivo per cui i videogiochi non dovrebbero essere uno sport

La maggior parte degli argomenti per i videogiochi non dovrebbero essere considerati uno sport sembrano provenire dalla posizione degli appassionati di sport tradizionali. Poiché i videogiochi mancano degli elementi fisici tipici che si trovano in sport come il calcio, il basket e la corsa, molti sostengono che i videogiochi non sono la stessa cosa.

Anche se molti giocatori sono fermamente convinti che questo non abbia importanza, è qualcosa che i genitori dovrebbero prendere in considerazione.

Nonostante tutti i vantaggi offerti dai videogiochi, non toglie il fatto che la maggior parte dei videogiochi non incoraggia i bambini ad essere attivi. Poiché i bambini rischiano di diventare più sedentari, questo è un fattore essenziale da considerare.

Queste sono le mie argomentazioni a favore o contro i videogiochi come sport, voi da che parte state?

Riccardo Ferrari: Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.
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