Come scegliere lo smartphone: che tipo di display è meglio avere

Se non si è particolarmente esperti, se la tecnologia non è la propria principale passione, come scegliere lo smartphone per il prossimo acquisto?

Come districarsi nella vasta scelta di prodotti senza correre il rischio di spendere troppo per funzioni che non si useranno mai, oppure di fidarsi troppo del prezzo per poi rimanere delusi dalle performance?

Il pericolo della scheda tecnica

La prima tentazione per capire come scegliere lo smartphone è probabilmente quella di affidarsi alla sola scheda tecnica, che in realtà dice molto poco di come uno smartphone può funzionare e di quali possano essere le sue prestazioni.

Ovviamente, ci sono prodotti di categorie diverse, uno smartphone con un prezzo al top della gamma avrà necessariamente più chance di fornire migliore prestazioni, ma nella pratica anche un posizionamento più “modesto” può garantire un’esperienza d’uso eccellente.

Per fare un esempio, OPPO Reno 6 Pro (prezzo ufficiale 699 euro) e OnePlus Nord 2 (Prezzo 399 euro) garantiscono esperienze simili, se non identiche, perché in realtà sono praticamente uguali. Eppure (teoricamente) il prezzo farebbe pensare a soluzioni molto differenti.

Cosa cambia nel display

Quando si guarda alla scheda tecnica di un prodotto, il display è uno dei primi elementi, perché sarà uno dei componenti che useremo di più.

Oggi quasi tutti i produttori offrono schermi AMOLED, i migliori sono i modelli con un pannello LTPO OLED, più efficienti e con una migliore gestione dei colori. Quindi, per sapere come scegliere lo smartphone adatto alle proprie esigenze, bisogna partire dall’idea che oggi è meglio evitare cellulari con schermo LCD, perché obsoleti e meno efficienti.

Un di cui tenere conto è quello della frequenza di aggiornamento: in passato, gli schermi avevano quasi tutti una frequenza da 60 hz, ora invece si trovano soluzioni anche nel mondo low cost da 90 o 120 hz. Questo si traduce in una maggiore fluidità delle immagini, perché la frequenza di aggiornamento rappresenta la frequenza con cui lo schermo e il processore dialogano per aggiornare le informazioni da mostrare.

Maggiore è la frequenza di aggiornamento, più fluide saranno le immagini. Bisogna però tenere presente che molti dei servizi che vengono proposti in rete hanno in realtà parametri molto inferiori: Netflix, per esempio, offre contenuti con 24 frame al secondo. In questo momento la frequenza più elevata che viene proposta è di 60 frame al secondo.

Per questa ragione, la vostra esperienza visiva non cambierà con smartphone che hanno una frequenza di aggiornamento particolarmente elevata nella fruizione di servizi di streaming.

Ecco perché uno smartphone con frequenza di aggiornamento a 90 hz è più che sufficiente per molte delle necessità degli utenti. Discorso completamente diverso se invece si usano alcuni dei videogame oggi disponibili che invece sfruttano un numero di frame al secondo molto elevati.

In questo caso, se usare lo smartphone per il gaming è una delle esigenze, consigliamo allora di scegliere un cellulare con uno schermo che garantisca una frequenza di aggiornamento da 120 hz.

Quanto conta la definizione del display?

Su questo argomento siamo piuttosto drastici: la risposta alla domanda “quanto conta avere un display 2K o 4K su uno smartphone?” è semplicemente “niente”.

Quando si acquistano smartphone in grado di garantire una definizione molto elevata, la configurazione base dei produttori è comunque fissata ad una definizione inferiore. Se si acquista un cellulare con schermo WQHD o QHD, quindi con definizione 3.440 x 1.440 o 2.560 x 1.440, si troverà quasi sempre una definizione “default” 2.200 x 1.080 (circa) , per risparmiare sui consumi di batteria, perché usare uno standard superiore ha un fortissimo impatto sui consumi e (per la maggior parte dei casi) un impatto visivo difficile da percepire.

Ecco perché acquistare uno smartphone con definizione fullHD+ è una scelta azzeccata e può aiutare a risparmiare denaro.

E’ indispensabile avere lo standard HDR10+?

La risposta a questa domanda, probabilmente, non è così semplice, ma con il passare del tempo non sarà più così importante trovarne una, perché i produttori stanno aggiungendo questo standard anche nei prodotti di fascia media.

Gli schermi con il supporto dello standard HDR10+ o HDR10 offrono una qualità superiore, perché sono in grado di leggere i dati aggiuntivi che sono contenuti nei media che vengono riprodotti.

I contenuti HDR10 inviano questa informazione all’inizio della riproduzione di un contenuto e quelle istruzioni valgono per tutto il contenuto stesso. Quando invece si riproduce contenuto HDR10+, le informazioni sono dinamiche e possono variare nel corso della riproduzione: in questo modo la qualità dei colori e la fedeltà della riproduzione saranno più accurate.

Ci sono altri parametri che caratterizzano un display, ma tutto sommato non incideranno sulla vostra esperienza d’uso dello smartphone.

Ma ce ne sono molti altri di cui tenere conto. Avremo modo di parlarne in altra occasione.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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