Scende la domanda, crescono inflazione e tensioni geopolitiche. Sono questi i motivi del calo del 9% delle spedizioni smartphone degli ultimi tre mesi, secondo i dati Canalys.
I venti contrari economici e l’incertezza politica hanno conseguenze anche sul mercato e sulle vendite degli smartphone. È quanto si evince dall’ultimo report della società di ricerca di mercato Canalys, secondo cui nel secondo trimestre del 2022 le spedizioni globali di smartphone sono scese del 9%. Il mercato continuano a essere guidato da Samsung.
Secondo il rapporto pubblicato, inoltre, sempre più utenti si sta rivolgendo alla fascia bassa abbandonando la fascia alta del mercato. Una tendenza che non solo porta a un calo generale delle vendite, ma anche a una diminuzione delle entrate. Un quadro reso ancora più complicato dall’abbondanza di dispositivi nella fascia media e bassa.
In altre parole, l’offerta è superiore alla domanda e questo genera preoccupazioni all’intera catena di approvvigionamento. Basti pensare che solo poche settimane il portale sudcoreano The Elec ha riferito che Samsung è rimasta con 50 milioni di unità di smartphone invendute.
I numeri emersi nel rapporto di Canalys sulle vendite degli smartphone sembrano confermare le previsioni fatte da IDC che ha previsto un calo del 3,5% delle vendite smartphone nel 2022. I motivi sono gli stessi: indebolimento della domanda, inflazione, continue tensioni geopolitiche e continui vincoli della catena di approvvigionamento.
Samsung continua a essere il primo produttore al mondo di smartphone. Anche nel secondo trimestre del 2021 si è piazzato in prima posizione detenendo il 21% di market share, grazie alle proposte di fascia media e bassa della gamma Galaxy A. Segue Apple con il 17% di quote di mercato. Il merito in questo caso è del successo di iPhone 13.
A chiudere la top 5 delle vendite smartphone ci sono Xiaomi, OPPO e Vivo che hanno perso qualche punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2021. Nello specifico, Xiaomi è passata dal 17% al 14%, OPPO dall’11% al 10% e Vivo dal 10% al 9%. Resta fuori Huawei che – dopo il ban imposto dagli Stati Uniti – ha vissuto una drastica discesa nel mercato globale degli smartphone, proprio mentre si preparava a effettuare un sorpasso storico a Samsung.
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