Sia se si possiede uno smartphone Android o iPhone, molte persone si chiedono se chiudere le loro app sia effettivamente utile per preservare la batteria del loro dispositivo. Scopri con noi dove sta la verità
La durata della batteria dello smartphone è un argomento sempre di attualità in quanto tutti cerchiamo modi per far durare il nostro dispositivo il più a lungo possibile prima di ricaricarlo.
Indice
Come allungare la durata della batteria
Quando proviamo a capire come allungare la durata della batteria, ci riferiamo alla durata della singola carica, non alla sua vita in senso assoluto, anche se spesso i due argomenti coincidono, perché una buona cura dei processi di ricarica mantiene comunque in buona salute la batteria, cosa che si traduce con una conservazione della sua capacità e quindi con una durata più elevata delle singole cariche.
Quando si maltratta la batteria, facendo micro-cariche frequenti, lasciando il telefono collegato a lungo al caricatore e facendo cicli di carichi senza che la batteria arrivi mai a “fine corsa”, la durata della singola carica si riduce significativamente.
Quindi, per sapere come allungare la durata della batteria, bisogna prima di tutto sapere che per ottenere questo obiettivo bisogna combinare una buona manutenzione di lungo periodo con un uso attento nel quotidiano.
Chiudere le app scarica la batteria!
Una delle credenze popolari è che si dovrebbero chiudere le proprie app dopo averle utilizzate. Abbiamo finito di usare Facebook? Allora possiamo pensare di scorrere l’applicazione verso l’alto per chiuderla. In realtà, questo avrà l’effetto opposto sulla batteria!
Che abbiamo un iPhone o un telefono Android, è meglio lasciare le nostre applicazioni aperte e lasciarle funzionare in background piuttosto che chiuderle. Anche se questo può sembrare contraddittorio, chiuderle e poi riaprirle più tardi nel corso della giornata in realtà divorerà ancora di più la batteria del nostro dispositivo.
Questo perché l’apertura di un’app richiede più energia dalla CPU e dalla RAM del dispositivo piuttosto che lasciarla in esecuzione in background.
Quando apriamo un’applicazione che è stata chiusa, il nostro telefono deve eseguire tutto il codice dell’applicazione e recuperare le informazioni relative al nostro account su di essa.
In breve, questo richiede ancora una volta molte più batterie se si intende riutilizzarlo più tardi piuttosto che lasciare l’applicazione aperta. Questo è tanto più vero per i dispositivi meno potenti che consumano ancora più energia per riaprirli.
È quindi meglio lasciare aperte le varie applicazioni, mentre cadranno in un effetto, diciamo “dormentate”.
Ovviamente, se sappiamo molto bene che non riutilizzeremo presto una tale applicazione, è meglio chiuderla, ma come regola generale, consigliamo piuttosto il contrario.
Quali applicazioni consumano più batteria?
Se il discorso di lasciare aperte le applicazioni in background è generalmente valido, bisogna però fare attenzione ad alcuni dettagli, in particolare quando si usano le app che vengono considerate “energivore” quelle che impattano di più sui consumi.
Uno dei rischi che si possono affrontare è quello con le app di navigazione, quando non si completa il proprio percorso, lasciando però la app aperta con una destinazione finale impostata: può succedere quando si cambia idea lungo la strada, oppure quando ci si ferma poco prima della nostra presunta destinazione. Google Maps, o Apple Maps, se lasciate aperte in background con un percorso ancora attivo, tendono a consumare moltissimo e a riscaldare il processore, condizione che induce ad un ulteriore consumo, perché significa che viene sottoposto ad un lavoro impegnativo.
Attenzione anche all’uso della fotocamera, perché i consumi cambiano a seconda del tipo di definizione che viene usata e al numero di frame che richiediamo per catturare video: se sai che userai le tue riprese per contenuti social, magari su piattaforme che comprimono molto i contenuti, come Facebook o Twitter, il consiglio è quello di riprendere in FullHD con 25 o 30 frame al secondo, perché tanto il risultato finale verrà comunque “ridotto” dalle piattaforme. L’uso della videocamera con definizione e numero di frame inferiori indurrà consumi più ridotti.
Attenzione anche alla luminosità e alla definizione del display: non è solo l’illuminazione ad incidere tantissimo, ma anche la definizione. Se hai un telefono con schermo a definizione elevata, scegli dalle impostazioni di limitare la definizione al fullHD, perché l’impatto sui consumi è molto forte. Se il tuo smartphone permette anche di ridurre la frequenza di aggiornamento, tieni pure una frequenza bassa, perché in ogni caso l’esperienza d’uso non cambierà in modo così significativo.
Come scegliere un battery pack
Se tutto questo non basta, puoi sempre fare ricorso ad una battery pack per i momenti di emergenza, ma quando ne acquisti uno, ricordati di controllare quale è la potenza di carica, perché alcuni battery pack sono dotati di scarsa potenza e quindi impiegano molto più tempo per ricaricare il cellulare.
Attenzione anche alla scelta di un battery pack con ricarica wireless: per avere la carica migliore, devi posizionare nel modo corretto il tuo telefono: le soluzioni più efficienti sono quelle per iPhone che usano il MagSafe, il magnete che induce il telefono a rimanere nella posizione di ricarica corretta.
Qualche piccola accortezza, ti servirà per aumentare l’autonomia della singola carica e la salute generale del telefono nel lungo periodo. La batteria del tuo telefono ti ringrazierà!
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