Videogiochi

NerveGear è realtà, svelato il visore che uccide nella realtà se si muore nel gioco

Una versione funzionante del famoso NerveGear, un visore che uccide l’utente se muore nel gioco, è stata ufficialmente annunciata ed è terrificante.

Probabilmente hai già visto questo concept nei film e nelle serie tv di fantascienza: se un personaggio muore in un gioco, muore nella vita reale. Era un concetto immaginario… fino a quando un eccentrico miliardario non decise di essere coinvolto.

Palmer Luckey, un imprenditore americano trentenne noto per aver co-fondato Oculus e sostenuto finanziariamente Trump, ha mostrato il suo nuovissimo progetto di realtà virtuale: un visore che può letteralmente uccidere il suo utente.

È stato ispirato dal franchise di manga, anime e videogiochi Sword Art Online, in cui i giocatori vengono catturati in un MMORPG con lo stesso nome, usando un visore VR chiamato NerveGear, e rischiano la morte effettiva se perdono tutti i punti vita nel gioco o tentano di rimuovere il visore.

Si può davvero comprare questo strumento di morte?

Per non confondersi, Luckey spiega sul suo blog che l’auricolare è “arte desktop” per ora e non è disponibile al grande pubblico. Ma il miliardario offre ancora diversi dettagli che ti faranno venire la pelle d’oca

“Ho usato tre moduli di carica esplosiva che di solito uso per un altro progetto, collegandoli a un sensore fotografico a banda stretta che può rilevare quando lo schermo lampeggia in rosso a una frequenza specifica, il che rende molto facile l’integrazione del gioco da parte degli sviluppatori”, possiamo leggere. “Quando viene visualizzata la schermata di gioco corretta, le cariche si accendono, distruggendo istantaneamente il cervello dell’utente”.

Questo non è l’unico passaggio da congelare il sangue. Luckey spiega anche di aver pianificato meccanismi anti-manomissione che, come il NerveGear in Sword Art Online, renderanno impossibile per l’utente rimuovere o distruggere il casco. Ammette di non aver avuto il coraggio di provare lui stesso il casco, a causa dei molti rischi di guasti o errori in questa fase.

Questo è, dice, il primo esempio di un visore di realtà virtuale che può effettivamente uccidere il suo utente. “Non sarà l’ultimo”, ha detto.

Presumibilmente Luckey è ancora interessato ai concept VR cinque anni dopo essere stato licenziato da Oculus, ora di proprietà di Meta (ex Facebook).


Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

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