Recensione Fossil Gen 6 Wellness edition, smartwatch con molte lacune

Con la recensione di Fossil Gen 6 Wellness Edition, raccontiamo la nostra prova dello smartwatch di nuova generazione realizzato dall’azienda che più di ogni altra ha creduto nel software wearOS di Google, di cui però deve sopportare lacune ed inefficienze.



Come è fatto Fossil Gen 6 con wearOS 3

Lo smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition è il primo modello che arriva sul mercato con la nuova versione del sistema operativo realizzato da Google, wearOS 3, inizialmente riservato alla sola Samsung per la linea dei prodotti Galaxy Watch.

Per essere ancora più precisi, bisogna dire che questa è una nuova variante di una generazione di prodotti lanciata nel 2021 con wearOS 2 e poi aggiornata a wearOS 3 strada facendo. Quindi lo smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition è a pieno titolo il primo prodotto dell’azienda ad essere lanciato un attivamente con la nuova versione del software.

Entriamo dopo nel dettaglio di cosa questo significhi dal punto di vista dell’esperienza d’uso, perché prima ci concentriamo sulla descrizione di questo smartwatch Fossil, che è costruito all’interno di una cassa in acciaio da 44 mm, a cui è agganciato un cinturino in silicone da 20 mm, con attacco standard intercambiabile.

Sul lato dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition ci sono 3 pulsanti fisici, uno dei quali dotato di una corona digitale, per il controllo delle funzioni.

Sulla parte posteriore del dispositivo oltre ai sensori biometrici c’è una traccia che corre intorno ai sensori stessi, a cui si aggancia il caricatore magnetico proprietario. Purtroppo non c’è ricarica wireless.

Il processore utilizzato è un Qualcomm Snapdragon 4100+, abbinato ad 1 GB di RAM e 8 GB di memoria interna, mentre il display è un AMOLED da 1.28″ con definizione da 416 per 416 pixel.

A completare la dotazione tecnica dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition ci sono altoparlante, microfono e un sistema di vibrazione, utile per la ricezione delle notifiche. All’interno dell’orologio ci sono un altimetro, un sensore per la luce ambientale, un giroscopio, una bussola, un sensore a infrarossi che riesce a valutare quando l’orologio viene allontanato dal polso, un sensore per il battito cardiaco e uno per l’ossigenazione del sangue.

Il blocco delle trasmissioni prevede il Bluetooth, il ricevitore GPS, un trasmettitore NFC e la capacità di collegarsi al Wi-Fi.

Come funziona Fossil Gen 6 Wellness Edition?

Questa purtroppo è la nota dolente, che dobbiamo necessariamente affrontare nella nostra recensione di smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition. Qui, però, dovremmo rivolgere il nostro sguardo a Google più che Fossil, perché molte delle questioni aperte riguardano proprio Big G.

Il software è lento e spesso “laggy”, come direbbero gli inglesi, c’è una sorta di soglia di ritardo nei tempi di reazione del sistema operativo: spesso quando si scorre sul display la reazione non è immediata. Tutto sommato, però, si potrebbe andare oltre, ma poi arrivano le altre lacune evidenti di questo smartwatch.

L’assistente non è ancora disponibile sugli orologi di Google, quanto meno non lo è in italiano, una notevole dato che digitare su uno schermo così piccolo spesso risulta complicato. Non c’è la possibilità di fare un elettrocardiogramma, che i migliori prodotti sul mercato oggi garantiscono ai propri utenti.

Il monitoraggio delle attività sportive è meno ricco rispetto ad altri dispositivi oggi presenti sul mercato, che superano abbondantemente le 100 attività misurate. Ora non è più obbligatorio usare Google Fit, quindi si ha la libertà di optare per altre applicazioni, compresa la nuova app Wellness di Fossil, che però non è la migliore soluzione possibile. Il confronto con le soluzioni disponibili per Apple Watch sarebbe quasi impietoso.

Purtroppo non sempre il tracciamento automatico delle attività funziona, perché è legato al movimento del polso, per cui se andate in palestra e usate una cyclette, la partenza automatica non è garantita.

Quando funzionano, però, i sensori sono molto accurati e i dati sono in linea con quelli misurati da dispositivi professionali o pensati specificamente per l’attività sportiva. Meno precisa, invece, è la misurazione del sonno, che riportava dati approssimativi sull’ora in cui avevo cominciato a dormire e quella del risveglio.

Nella valutazione del funzionamento dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition il vero quesito riguarda la qualità del sistema operativo wearOS 3, ma questa è una responsabilità che non si può ascrivere a Fossil, ma è tutta di Google. Le applicazioni sono ancora pochissime, non hanno la stessa integrazione che si trova invece quasi sempre su Apple Watch, nel complesso sia la sensazione di un’estensione del telefono che però non è una vera e propria capacità autonoma di aiutare un utente.

A distanza di moltissimi anni dall’uscita della prima versione, il software di Google pensato per gli smartwatch lascia sempre la sensazione di un prodotto in beta che non è completamente finito.

Quanto dura la batteria dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition?

Questo purtroppo è un altro di quelli che gli anglosassoni chiamerebbero “pain points”: la durata della batteria è una delle questioni che Google aveva promesso di risolvere con il nuovo sistema operativo, ma che in realtà resta uno dei principali punti di debolezza.

Con il display sempre acceso non si arriva ad una giornata di utilizzo e questo rappresenta una limitazione molto grande per l’utente, perché non si è liberi di utilizzare tutte le funzioni disponibili. Tra l’altro, se non si riesce ad andare oltre una giornata di batteria, viene meno anche la possibilità di monitorare la qualità del sonno.

Fortunatamente, la ricarica è abbastanza veloce, perché nel giro di 30 minuti si raggiunge circa l’80%, però rimane il problema che bisogna avere necessariamente il cavo di carica sempre con sé, perché non si ha la garanzia di completare una giornata con una sola carica.

Per alimentare la batteria, serve un connettore magnetico proprietario, che sfrutta due strisce di contatti presenti sulla cassa dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition: la soluzione è tutto sommato smart, perché si può agganciare l’orologio facilmente senza preoccuparsi di metterlo in una posizione precisa, ma la necessità di un connettore proprietario è comunque una limitazione importante.

Non c’è ricarica wireless, anche questo rappresenta un limite importante per uno smartwatch che vuole competere con i migliori.

Quanto costa Fossil Gen 6 Wellness Edition?

Il prezzo dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition è competitivo, perché viene ufficialmente posizionato sul mercato a 299 €, ma online si compra facilmente a 240 € circa. Il prezzo di Fossil Gen 6 Wellness Edition risulta quindi sufficientemente competitivo, bisogna però tenere conto del fatto che ci sono molti modelli di Huawei Watch con un prezzo simile, che offrono un hardware più completo e soluzioni software più avanzate.

Recension Fossil Gen 6 Wellness Edition, le conclusioni

Leggendo la recensione dello smartwatch Fossil Gen 6 Wellness Edition non è difficile intuire che questo dispositivo non entrerà nella classifica dei nostri preferiti in assoluto, perché le sue lacune, purtroppo, superano i suoi meriti. È un vero peccato, perché potenzialmente questo è un orologio accattivante, con un buon design, ma che paga i limiti strutturali ancora irrisolti di un sistema operativo che pare avere una versione digitiale della sindrome di Peter Pan: passano gli anni, ma non cresce mai. La cosa curiosa è molti dei limiti che abbiamo riscontrato, in particolare quello dell’autonomia sono meno evidenti nel recente Pixel Watch.

Ciò su cui siamo particolarmente sicuri è che Google debba lavorare ancora a lungo per colmare la distanza rispetto ad Apple Watch, ma anche per tenere il passo di Huawei.

Fossil Gen 6 Wellness Edition
Pro
+ Cassa in acciaio
+ Display Brillante
+ Tracciamento attività accurato
Contro
– Non c’è ECG
– Non c’è ricarica wireless
Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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