Dopo un utilizzo di un paio di settimane, presentiamo la recensione di Nothing Ear (2), che praticità chiameremo semplicemente Nothing Ear 2, auricolari Bluetooth che vengono proposti dalla dinamica società creata da Carl Pei, co-fondatore di OnePlus.
Indice
Come sono fatti Nothing Ear 2
Gli auricolari Nothing Ear 2 sono molto simili al primo modello, rispetto al quale cambiano leggermente la dimensione e la struttura della custodia, oltre a modificare il tipo di controllo che viene esercitato.
Uno dei dettagli più importanti delle cuffiette Nothing Ear 2 risiede sicuramente nella certificazione Hi-Res Audio, con tecnologia LHDC 5.0. Questo si traduce in una qualità audio di ottimo livello, ulteriormente migliorata grazie all’utilizzo di profili audio personali, che vengono attivati dopo un approfondito test di ascolto. Su questo argomento torniamo più tardi.
Per ora limitiamoci alla struttura, praticamente identica a quella del modello precedente con il classico terminale in silicone che contribuisce a migliorare l’isolamento acustico, che oltre ad essere passivo, proprio grazie all’isolamento dato dal silicone, e anche attivo, grazie agli algoritmi che governano il loro funzionamento.
Il controllo degli auricolari viene esercitato attraverso la pressione sui bordi dei bastoncini, esattamente come si farebbe con Apple AirPods Pro, può ovviamente essere personalizzato sfruttando l’applicazione, che è la stessa introdotta per Nothing Ear Stick, ovvero Nothing X.
Alla base della qualità del suono c’è un driver dinamico, con una dimensione un po’ risicata, ovvero 11,6 mm. Con l’utilizzo degli auricolari e si avverte che la dimensione del diaframma penalizza un po’ la riproduzione dei bassi, che viene poi compensata dall’equalizzazione. Gli auricolari Nothing Ear 2 sono realizzati con una doppia camera acustica, grazie a cui c’è un flusso dell’aria più sostenuto e quindi un suono più potente. L’uso della doppia camera compensa parzialmente la dimensione davvero ridotta del diaframma: ci sono in circolazione auricolari Bluetooth, che utilizzano un diaframma di 14 mm, con la stessa soluzione della doppia camera. Sulla qualità del suono, però, torneremo solo successivamente.
Cambia la struttura della custodia, che rimane dotata di ricarica wireless, ma ora ha una dimensione più ridotta ed è costruita con materiale plastico apparentemente più resistente. Apprezzabile la riduzione dell’ingombro, mentre la ricarica cablata viene affidata ad un cavo con connettore usb C.
Nothing Ear 2 sono dotati di certificazione IP54, mentre la custodia arriva alla certificazione IP 55.
Come funzionano Nothing Ear 2
L’utilizzo di Nothing Ear 2 risulta facile ed immediato, basta aprire la custodia per abbinare uno smartphone Android e, ovviamente, il loro uso è perfettamente coordinato con il cellulare Nothing Phone (1), che prevede anche la presenza dei controlli principali direttamente nelle scorciatoie del menu.
Vale comunque la pena ricordare che Nothing Ear 2 sono dotati sia di Google Fast Pair che di Microsoft Swift Pair, per un abbinamento istantaneo sia con gli smartphone Android che con i computer Windows di nuova generazione.
Alla base dell’esperienza d’uso di Nothing Ear 2 c’è l’applicazione, che come detto è la stessa utilizzata per il modello più casual di Nothing, i gradevolissimi stick: la app Nothing X sarà probabilmente il centro di coordinamento tra i dispositivi che nel corso del tempo conosceremo di questo marchio che funziona in modo davvero egregio.
Grazie all’applicazione è possibile infatti effettuare un test avanzato delle proprie capacità uditive, grazie al quale è possibile personalizzare il flusso audio, ottimizzando l’ascolto in funzione del singolo utente. Non solo, perché è possibile gestire anche l’equalizzazione del suono, personalizzare i controlli per ognuno dei due auricolari e gestire il livello di riduzione del rumore.
Su questo fronte ci sono diverse novità molto interessanti, ci sono tre diversi livelli di soppressione, ma si può scegliere anche di utilizzare una modalità adattiva, che grazie ad un algoritmo di intelligenza artificiale riconosce l’ambiente in cui ci si trova e applica una soppressione adeguata.
Altra caratteristica importante dei nuovi auricolari Nothing Ear 2 è la loro capacità di gestire due collegamenti Bluetooth contemporanei, dando sempre priorità alle chiamate in arrivo: se si stanno usando gli auricolari collegando contemporaneamente computer e telefono, se arriva una chiamata ciò che è riprodotto dagli auricolari viene interrotto per dare priorità alle conversazioni.
La qualità del suono di Nothing Ear 2
Come sempre, quando si prepara il test di auricolari Bluetooth, ci sono due ambiti di utilizzo, quello con l’audio in ricezione e quello in trasmissione. Nel preparare la recensione di Nothing Ear 2 abbiamo potuto testare a lungo entrambi: non nascondiamo che l’esperienza di ascolto è migliore rispetto a quella di trasmissione, spieghiamo in un attimo il perché.
Come già anticipato, il suono di Nothing Ear 2 è buono, anche se i bassi non sono particolarmente corposi, sono di un buon livello ma non raggiungono l’eccellenza di Beats Fit Pro o di Bose Quiet Comfort Earbuds 2, che però sono anche dispositivi più costosi.
L’impatto meno potente delle frequenze basse viene compensato con la equalizzazione personalizzata, ma rimane sempre una prevalenza delle frequenze medio alte, tipiche dei prodotti asiatici, evidentemente questo è un parametro che risponde ad una sensibilità musicale differente.
In generale, comunque, l’ascolto di musica con Nothing Ear 2 è sempre estremamente gradevole e risulta piacevole anche nel lungo periodo, anche quando viene applicata la riduzione del rumore che può arrivare fino ad un livello di 40 db.
Pur avendo tre diversi microfoni ad alta definizione, siamo sicuramente meno impressionati dalla qualità in trasmissione, che svolge un ottimo lavoro sul fronte dell’isolamento dal rumore, ma è quasi inesistente sul fronte della “corposità”. La voce che viene trasmessa è perfettamente udibile, ma totalmente priva di bassi, con un effetto “medioso” chiaramente percepibile.
La batteria di Nothing Ear 2
Uno dei dettagli più apprezzabili di Nothing Ear 2 sta nella sua batteria in grado di riprodurre 36 ore di musica, a patto però che si disattivi la cancellazione del rumore. Quando la soppressione del rumore è attiva, la durata approssimativa oscilla tra 25 e 27 ore.
Come sempre, bisogna ricordare che queste durate sono relative all’uso degli auricolari per l’ascolto di musica, quando si fanno conversazioni telefoniche e quindi è attiva la trasmissione in due direzioni, ovviamente l’autonomia scende sensibilmente.
Molto interessante anche la ricarica, perché bastano 10 minuti per poter ascoltare musica per circa otto ore. Da quanto abbiamo sperimentato per preparare la recensione di Nothing Ear 2, la ricarica completa richiede circa un’ora.
Quanto costano Nothing Ear 2?
Il prezzo di Nothing Ear 2 al lancio è di 149 euro, sensibilmente più alto rispetto a quello del modello precedente, che era stato proposto a 99 €. Bisognerà capire come il mercato recepirà una proposta di questo genere da parte di un marchio che è ancora tutto da scoprire: il primo modello non verrà più proposto, mentre quello più casual, Ear Stick, viene posizionato a 119 euro.
In un contesto di mercato molto affollato, stiamo parlando di un posizionamento molto ambizioso capire come verrà recepito dal mercato.
Disponibilità di Nothing Ear 2
Gli auricolari Nothing Ear 2 vengono immediatamente resi disponibili sul sito dell’azienda dal 22 marzo 2023, la settimana successiva arrivano invece preso tutti i partner globali dell’azienda, sia online che off line. Bisognerà approfondire il tema della disponibilità off line in Italia, mercato sempre un po’ ostico per i marchi più innovativi.
Recensione Nothing Ear 2, le conclusioni
La recensione di Nothing Ear 2 ci ha regalato buone soddisfazioni, perché questo è un dispositivo con una qualità indubbiamente positiva, anche se avremmo apprezzato un po’ più di coraggio sul fronte tecnologico, con un driver un po’ più generoso e un suono sicuramente più corposo.
L’ascolto della musica è estremamente piacevole, ma bisogna sicuramente fare un appunto per la qualità ridotta della voce, che viene percepita molto chiaramente dall’interlocutore, ma a discapito della sua “presenza”. È sempre gradevole poter fare una conversazione con un interlocutore che presenta anche la parte bassa della sua voce, soprattutto ora che possiamo sfruttare la qualità HD anche per le telefonate.
In generale, comunque, abbiamo sicuramente apprezzato questi auricolari che risultano gradevoli da utilizzare, belli da vedere e molto intuitivi in tutte le loro funzionalità.
+ Qualità della app
+ Autonomia
+ Qualità audio musicale