La rete, nella sua vastità di contenuti e connessioni, è ormai entrata prepotentemente nelle nostre vite: tra social network, videogiochi online, e-commerce l’insieme di dati personali che circolano su internet è impressionante. Nonostante faccia ormai parte della nostra vita quotidiana, il web assume le sembianze della tela di un ragno pronto a catturare le sue prede.
Questo perché, purtroppo, internet non viene usata solo per scaricare i meme più divertenti da mandare ai nostri amici o per rimanere aggiornati sulle ultime notizie, ma anche per attività fraudolente, come la pratica del Data Breach, ovvero il temutissimo furto dei dati personali.
Tra le attività criminali digitali più diffuse troviamo proprio la violazione dei dati sensibili degli utenti, meglio conosciuta come Data Breach. Sono diversi i motivi per cui un pirata informatico decide di violare account per incamerare credenziali personali d’accesso, anche di tipo bancario, ma la ragione principale di queste attività illegali è la vendita di questi dati per arricchirsi ai danni degli ignari utenti del web.
I dati personali infatti hanno un valore in base all’importanza del tipo di account che si sta violando: in base alla ricerca condotta da ExpressVPN notiamo come l’accesso hackerato ad un conto cliente su una piattaforma di e-commerce valga 25 dollari. Anche i nostri profili sui più popolari social network assumono un determinato valore per i pirati informatici, che tra i 45 e i 55 dollari.
Secondo questo report de IlSole24Ore infatti, tutte queste pratiche illecite volte a frodare gli internauti stanno causando un incremento della spesa a livello globale per la sicurezza informatica: parliamo di un +13,2 % , ovvero della cifra esorbitante di 223,8 miliardi di dollari.
Il valore dei dati sensibili dipende, come abbiamo spiegato, dal tipo di “prodotto” che il pirata informatico è riuscito a rubare. Il furto di dati delle piattaforme streaming, per esempio, oscilla tra 1,00 e 11,99 dollari, denaro sottratto che aumenta con il furto di e-mail (tra i 40 e i 65 dollari), ma si può giungere anche a 1000 dollari con la vendita di accessi a piattaforme di pagamento digitali.
Quello del Data Breach è un ambiente purtroppo molto attivo, che beneficia delle condizioni di quella parte del web non accessibile attraverso i più comuni browser. Gli utenti presi di mira dai malintenzionati della rete sono ormai identificabili nei privati, ma anche e sempre più frequentemente, nelle aziende. Anche in compagnie, quindi, dove circolano una serie di dati sensibili riconducibili a dipendenti, ma anche alla stessa società, accadono episodi di violazione e furto di account.
Nonostante la pericolosità di questi ambienti informatici, è assolutamente possibile prevenire questi cyber attacchi, che secondo un articolo di Wired, per il 7,6% della loro globalità hanno interessato il nostro Paese : le soluzioni presenti su piattaforme online specializzate sono facilmente adottabili da qualsiasi utente o azienda. Tra le pratiche più comuni al fine di proteggere i propri dati abbiamo quelle di usare password più complesse, cambiarle dopo un certo lasso di tempo e preferire l’autenticazione a più fattori, quest’ultima ormai di prassi se pensiamo alle banche online o anche ai siti di e-commerce.
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