Tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione direttamente nella casella PEC del cittadino: vediamo insieme come attraverso il portale INAD, sarà possibile registrarsi ed avere il proprio domicilio digitale.
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Dal 6 giugno 2023 i cittadini italiani, professionisti e aziende possono registrare gratuitamente sulla nuova piattaforma denominata INAD il proprio domicilio digitale. Indicando un indirizzo PEC attivato in precedenza nella propria casella di posta certificata potranno così ricevere direttamente tutte le comunicazioni ufficiali con valore legale da parte della Pubblica Amministrazione.
Cosa è il domicilio digitale
Secondo quanto previsto dall’art. 1 del Codice dell’amministrazione digitale il domicilio digitale è un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC) o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato entrambi validi ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.
Possono eleggere il proprio domicilio digitale:
- le persone fisiche che abbiano compiuto 18 anni;
- i professionisti che svolgono una professione non organizzata in Ordini, Albi o Collegi, ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4;
- gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’INI-PEC (Indice nazionale degli indirizzi PEC delle società, delle imprese individuali e dei professionisti iscritti a un Ordine professionale).
Il domicilio digitale è personale e non può essere condiviso con altri, nemmeno con conviventi dello stesso nucleo familiare.
Cosa è l’INAD e come funziona il domicilio digitale
Con la creazione dell’Indice Nazionale dei Domicili Digitali (INAD), l’Italia punta a fare compiere un significativo passo in avanti alla Pubblica Amministrazione, dotandola di un ulteriore strumento che facilita e velocizza in modo sicuro le comunicazioni con i cittadini.
L’INAD in concreto è una piattaforma online, frutto della collaborazione fra AgID (Agenzia per l’Italia digitale), il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Infocamere, la società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, che l’ha realizzata.
Sono sufficienti pochi “clic” per eleggere il proprio domicilio digitale sul portale: basta collegarsi al sito domiciliodigitale.gov.it, accedere con SPID, CIE o CNS, e inserire il proprio recapito certificato e, a partire dal 6 luglio, sarà possibile la consultazione.
Perché è utile la registrazione sull’INAD?
Con la registrazione del proprio domicilio digitale su INAD i vantaggi acquisiti sono ad esempio che le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi relativi al mancato recapito. Ciò porterà a notevoli risparmi legati al minore utilizzo della carta e all’azzeramento dei costi di invio tramite servizi postali.
Avrai immediatamente a disposizione la documentazione, senza l’incombenza di spostarti fisicamente per recuperarla; pensando anche a chi non vive a due passi dal proprio comune di appartenenza, o a quelle province che hanno determinati uffici dislocati, è enorme il vantaggio che porta questo sistema. Infine la Pubblica Amministrazione avrà un sistema di comunicazione centralizzato più efficiente, automatizzato e sicuro.
L’accesso e i servizi del portale INAD sono a titolo gratuito, comprese le richieste di elezione, modifica e cessazione del domicilio. Alcuni di essi sono:
- esercitare le funzioni necessarie per gestire il proprio domicilio digitale e consultare evenutali altri;
- esercitare le funzioni necessarie per la gestione nel caso di decesso del titolare o qualora, per impossibilità sopravvenuta, il titolare non se ne possa avvalere.
L’INAD è stato integrato con i servizi resi dall’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), perció i cittadini potranno usufruirne anche attraverso questo ulteriore sistema.
Come registrarsi sull’INAD
Per stabilire il proprio domicilio digitale è necessario accedere al portale e registrarsi al servizio, utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Una volta effettuata la registrazione, il sistema chiederà di inserire il proprio indirizzo PEC da scegliere.
Su INAD non è possibile attivare un indirizzo PEC, ma gli indirizzi di posta elettronica certificata devono essere attivati presso un gestore PEC autorizzato: solo una volta che si è in possesso di un indirizzo PEC lo si può inserire.
Dal 6 luglio 2023, il domicilio digitale scelto sarà attivo e consultabile. In particolare, a partire da tale data:
- le Pubbliche Amministrazioni utilizzeranno, se presente nell’elenco, il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valenza legale;
- chiunque potrà consultare liberamente il proprio domicilio digitale o quello di terzi, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuole conoscere;
- le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno consultare INAD in modalità applicativa, attraverso apposite interfacce dedicate, rese fruibili mediante la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), già disponibili in ambiente di test;
- potranno eleggere il proprio anche professionisti non iscritti in albi ed elenchi ed enti di diritto privato non presenti in INI-PEC.
E se sono un professionista già iscritto a INI-PEC?
In attuazione di quanto previsto dal Codice dell’amministrazione digitale dal 6 giugno 2023 tutti gli indirizzi PEC dei professionisti presenti in INI-PEC (l’Indice nazionale degli Indirizzi PEC delle società, delle imprese individuali e dei professionisti iscritti a un Ordine professionale) sono stati importati automaticamente anche su INAD, in qualità di domicili digitali di persone fisiche.
Resta ferma la possibilità per i professionisti di modificare il domicilio su INAD, indicando un altro indirizzo PEC, diverso da quello presente in INI-PEC.