Final Fantasy XVI è l’ultimo capitolo di una saga storica che segna una netta separazione dal passato, unita però ad uno sguardo d’amore alla sua storia.
Dopo una lunga attesa, temperata anche da una demo gratuita nelle scorse settimane, finalmente Final Fantasy XVI è giunto sugli scaffali di tutto il mondo in esclusiva PlayStation 5. La nuova “fantasia finale” prometteva una svolta importante in diversi aspetti, unita però a un grande rispetto per la storia della saga, una delle più importanti del mondo videoludico sia giapponese che mondiale.
Come vedremo, queste promesse sono state in parte mantenute, in parte un po’ disattese. Ma andiamo con ordine.
Indice
Una saga, non una serie
Final Fantasy è per sua storia una saga molto famosa e importante, tuttavia ha una caratteristica particolare: tutti i capitoli principali, nonostante siano denominati in ordine, sono separati tra loro. Non hanno alcun legame di trama e personaggi e sono solitamente ambientate in universi narrativi molto diversi, anche se accomunati dal fantasy a cui ci hanno abituato.
Per chi quindi non si è mai approcciato a un gioco di questa saga non è assolutamente necessario giocare alcun titolo precedente. Final Fantasy XVI potrebbe essere tranquillamente il vostro primo Final Fantasy e non avrete alcun problema.
Da un altro punto di vista tuttavia, aspetto assolutamente non disatteso dalla produzione di questo ultimo capitolo, tutti gli appassionati della serie potranno trovarvi con gioia numerosissimi riferimenti e citazioni a tutti i giochi precedenti, da chicche inserite nei brani della colonna sonora, a nomi di luoghi e di personaggi, fino a veri e propri easter-egg.
Gameplay: che genere di videogioco è Final Fantasy XVI?
Sebbene la saga di Final Fantasy sia famosa per avere dato vita ad alcuni dei più importanti e amati JRPG (Giochi di ruolo giapponesi), questo Final Fantasy XVI rappresenta una svolta importante, già anticipata in Final Fantasy XV: ci troviamo davanti ad un vero e proprio videogioco di azione, con combattimenti veloci e spettacolari, ricchi di combo acrobatiche e abilità magiche.
Non a caso il combat system è stato realizzato da Ryota Suzuki, già noto per aver lavorato sulla serie action di Devil May Cry. Infatti i combattimenti di Final Fantasy XVI ricordano molto quelli del gioco d’azione di Capcom.
Altra novità importante si riflette nella gestione dei personaggi: se fino ad ora i giochi di Final Fantasy prevedevano la gestione di un intero party, o gruppo, in questo caso ci troviamo a controllare un unico personaggio, il protagonista Clive Rosfield. Egli avrà sì alcuni compagni d’avventura, ma sarà l’unico che controlleremo attivamente sia nel combattimento, che nell’esplorazione, che nel menù di potenziamento e gestione dell’equipaggiamento.
Un combat system frenetico e divertente
Il già nominato Clive, abile spadaccino, avrà a disposizione diverse abilità di combattimento, che andranno sbloccate con i punti ottenuti con l’esperienza. Grazie inoltre ad un suo speciale potere, Clive potrà incanalare delle potentissime abilità, quelle degli Eikon, creature leggendarie presenti nel mondo di gioco che si manifestano tramite degli esseri umani chiamati “Dominanti”.
Si tratta di abilità uniche, ognuna con un importante contributo allo stile di combattimento del giocatore. Qui chi già ha esperienza della saga di Final Fantasy troverà entità a lui ben conosciute, da Shiva a Titano, Odino, Bahamut e via dicendo.
Tutte creature protagoniste nel corso della storia di scontri incredibilmente spettacolari e scenografici, di cui raramente si è visto qualcosa di simile nel mondo dei videogiochi. Il risultato di questo insieme è un sistema di combattimento davvero divertente e che renderà piacevoli anche gli scontri più banali.
Un mondo (non) aperto e credibile, con qualche crepa
Oltre alle fasi di combattimento sono presenti fasi di esplorazione del mondo di gioco di Valisthea, che risulta suddiviso in numerose mappe singole con diversi punti di viaggio rapido. Queste ultime non sono particolarmente complesse e, soprattutto nella prima metà del gioco, l’esplorazione non è in grado di fornire una grande soddisfazione.
Di contro però, gli scorci di paesaggi e le ambientazioni sono di livello eccellente e sono in grado di dare vita ad un mondo di gioco credibile e affascinante, con molti biomi diversi tra loro. Una svolta comunque piacevole e gradita, dopo la scorpacciata di videogiochi open world degli ultimi anni.
Un aspetto un po’ deludente che riguarda il sistema di gioco si può trovare riguardo la gestione dell’equipaggiamento: fin dall’inizio del gioco infatti, risulta evidente che le armi, le armature e gli accessori ricoprono un ruolo piuttosto marginale, senza fare davvero la differenza in statistiche o vantaggi particolari.
Anche l’aspetto del crafting (quindi di realizzare e potenziare armi ed equipaggiamenti) è stato messo piuttosto in secondo piano. Molti si sono detti delusi dall’assenza delle magie “classiche”, di debolezze e resistenze elementali (in effetti è molto strano riuscire ad eliminare un Piros con attacchi di fuoco) e di status positivi e negativi, ma la decisione di non implementarli è strettamente legata alla scelta di rendere Final Fantasy XVI un gioco prevalentemente action e puntando tutto sulla spettacolarità e frenesia degli scontri piuttosto che su elementi strategici come questi.
Ulteriori critiche possono infine essere mosse in relazione a due aspetti: le missioni secondarie un po’ scarse e poco interessanti e la difficoltà che sembra essere tarata un po’ troppo verso il basso. Si tratta di due elementi che risultano un po’ deludenti nelle prime 20/30 ore di gioco, per poi fortunatamente avere una svolta in miglioramento nella seconda parte del gioco, con nemici più agguerriti e resistenti e missioni secondarie più approfondite e interessanti con svolte anche inaspettate.
Questo riguarda anche le famigerate cacce, che richiederanno di eliminare creature specifiche molto speciali e diverse da quelle incontrate nella normale esplorazione. Queste saranno in grado, salendo di grado, di darvi del discreto filo da torcere. Inoltre non è da sottovalutare la possibilità di affrontare il gioco in New Game + in un livello superiore di difficoltà, la difficoltà Final Fantasy, che metterà alla prova anche i giocatori più esperti.
Il bestiario, l’insieme di mostri e nemici presenti nel gioco, è abbastanza ampio anche se si poteva fare di più: alcune serie di scontri risultano molto ripetitivi proprio per la varietà non eccelsa degli avversari, sia umani che animali, che magici.
Una storia epica
Al di là delle critiche che si possono muovere al sistema di gioco di Final Fantasy XVI, che nel suo insieme risulta comunque ottimo, è evidente che uno dei focus principali di questo prodotto è la storia.
Final Fantasy XVI racconta una storia lunga, profonda, complessa e con picchi eccezionalmente epici, narrata magistralmente grazie ad una scrittura di alto livello e ad un ottima regia nelle (numerose) cutscene presenti nel gioco. I personaggi, principali e secondari, sono memorabili e saranno in grado di emozionarvi in diversi momenti, per la loro passione, la cattiveria, il coraggio, la motivazione e molto altro.
Final Fantasy XVI rappresenta un punto di svolta anche dal punto di vista della narrazione: si tratta della prima volta infatti che, all’interno di un Final Fantasy, sono proposte immagini crude e violente, con scene di sangue, di sesso e di violenza esplicita.
Grafica
A livello tecnico siamo davanti ad un obiettivo quasi del tutto centrato: dal punto di vista estetico, sia in modalità prestazioni che in modalità qualità, risulta tutto realizzato magistralmente, con uno dei comparti grafici migliori visti finora su PlayStation 5.
Oltre che ad animazioni di qualità e a paesaggi spettacolari, il vero gran risultato di Final Fantasy XVI sono i tempi di caricamento eccezionalmente veloci: sia dal menù principale che negli spostamenti di viaggio rapido l’attesa si riduce a pochissimi secondi.
Una nota più dolente invece va segnalata in merito alla fluidità del gioco in modalità prestazioni: il framerate risulta infatti piuttosto ballerino, mantenendo in rare occasioni i 60fps fissi. Fortunatamente un altra critica che si poteva muovere al gioco, cioè il fatto che non fosse possibile eliminare il motion blur, è stata risolta con una delle ultime patch.
Ultima segnalazione di merito alla ricca modalità foto, accessibile dal menù tramite la pressione del touchpad centrale e in grado di regalare istantanee notevoli di un’avventura indimenticabile.
Un “vero” Final Fantasy?
Concludendo questa analisi, possiamo arrivare a rispondere ad una domanda (e una successiva polemica) che è circolata moltissimo riguardo a Final Fantasy XVI: ci troviamo davanti ad un “vero” Final Fantasy?
Per molti la risposta è stata un secco no, in relazione al forte cambiamento percepito non solo nel sistema di combattimento, ma anche in molti elementi del sistema di gioco che abbiamo sottolineato. Tuttavia chi scrive non si trova affatto in accordo: per sua natura, la serie di Final Fantasy ha sempre innovato sé stessa. Ogni capitolo presenta evoluzioni e innovazioni, a volte pesanti cambiamenti, rispetto ai precedenti.
Negli ultimi anni questo è risultato sempre più vero e soprattutto necessario per poter soddisfare un’utenza di videogiocatori sempre più ampia e sfaccettata. In questo Final Fantasy XVI riesce alla grande, proponendo una storia epica all’altezza delle produzioni più di successo di una controparte televisiva (i riferimenti a Il Trono di Spade non sono assolutamente casuali), ma anche intrattenendo con un gameplay fresco e divertente che, seppur inizialmente cadendo in una semplicità forse eccessiva, è in grado di premiare la pazienza e regalare un’esperienza soddisfacente.
+ Visivamente una gioia per gli occhi
+ Combattimenti tra i più spettacolari mai visti
+ Sistema di combattimento molto divertente…
– Missioni secondarie inizialmente scadenti
– Scarsa validità di equipaggiamento e crafting