Niente copyright per l’intelligenza artificiale | Podcast

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In questa puntata del podcast si è parlato, tra gli altri temi, anche di un caso americano riguardante i diritti d’autore e l’intelligenza artificiale.

Trascrizione del podcast

Buona giornata e bentrovati. Lunedì 21 agosto del 2023, ricominciamo dall’intelligenza artificiale. Benvenuti dunque al notiziario quotidiano dedicato al mondo della tecnologia, sono Luca Viscardi, oggi torniamo a parlare di intelligenza artificiale, perché un giudice del Tribunale del distretto degli Stati Uniti ha emesso lo scorso venerdì una sentenza molto importante. Ad essere contrapposti erano l’Ufficio del copyright degli Stati Uniti e Steven Thaler, che è un signore che ha tentato a più riprese di registrare il copyright per delle opere realizzate con intelligenza artificiale. Il giudice ha fatto giurisprudenza con una decisione importante, cioè quella secondo cui l’arte generata da intelligenza artificiale non può essere soggetta a copyright. E questo ovviamente potrebbe avere delle implicazioni molto grandi, siamo sicuramente in attesa di vedere i molteplici sviluppi che potrebbero arrivare. Abbiamo detto che questi sono giorni un po’ complicati sul fronte dell’intelligenza artificiale, perché potrebbe presto aprirsi anche un contenzioso per quanto riguarda lo scraping dei dati, cioè il modo in cui viene alimentata l’intelligenza artificiale. A guidare la fila di chi si sta ribellando al modello attuale è il New York Times, che potrebbe chiedere 150.000$ per ogni contenuto copiato. Questo ovviamente farebbe accumulare una cifra insostenibile per chiunque. Vedremo come andrà questa situazione.

Ci sono dei dati invece di mercato che arrivano dagli Stati Uniti che fanno pensare che, almeno per quella parte di mondo Android debba un po’ correre ai ripari. I dati infatti ci dicono che nell’ultimo trimestre Apple ha registrato il 55% del mercato, in crescita del 10% rispetto ad un anno fa, mentre Samsung è scesa del 5%, arrivando ad una quota del 23%, quindi molto distante da quella di Apple, quando solo fino a poco tempo fa c’era quasi un testa a testa. Insomma, la situazione sta diventando complicata per molti dei produttori che sono sul mercato americano. Bisognerà sicuramente studiare qualche contromisura.

C’è una novità importante per gli utenti di Tesla perché viene aggiornata l’applicazione in modo da poter utilizzare gli shortcut di Apple e quindi usare Siri per attivare alcuni controlli dei veicoli, ad esempio per aprire e chiudere le portiere della macchina. Questo può essere interessante, anche se ad oggi i controlli vocali non sono ancora entrati nelle nostre abitudini di tutti i giorni come chi li ha immaginati avrebbe pensato, però sicuramente un passaggio importante. A proposito di Tesla, bisogna anche sottolineare che il data breach, quindi la violazione di sicurezza dello scorso maggio, potrebbe aver colpito più di 75.000 utenti nel mondo, i cui dati sono stati trafugati.

Una notizia triste e rilevante, tra l’altro, per il mondo della tecnologia: è mancato ieri il dottor John Warnock che, che era il co-fondatore di Adobe, è mancato all’età di 82 anni ed è colui che aveva tra l’altro disegnato anche il primo logo di Adobe nel se non ricordo male, proprio nel 1982.

Dato importante per gli amanti dei videogiochi, uno dei più longevi sviluppatori del mondo di Call of Duty, che si chiama David Vonderhaar ha lasciato Activision e Treyarch, che è lo sviluppatore di questo titolo. La curiosità è dove andrà chi è riuscito a fare un’offerta così interessante da convincere una personalità di questo genere ad abbandonare l’azienda per cui ha lavorato per tantissimi anni? Siamo curiosi di scoprirlo anche noi.

Infine ultima notizia la sonda lunare “Luna 25” russa, partita il 10 agosto, si sarebbe schiantata sulla fronte proprio della Luna, dopo che Roscosmos, il centro di controllo russo per i voli spaziali, ha perso il controllo della sonda. Questo potrebbe chiudere anche i sogni verso lo spazio della Russia per un po’ di tempo. Per oggi abbiamo terminato. Grazie per averci seguito fino a qui, se volete ci sentiamo domani.

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