Privacy e iOS 17, come difendere il tuo iPhone dalle intrusioni esterne

Con l’arrivo della nuova versione del software di iPhone, iOS 17, si rinnovano anche le funzionalità legate alla privacy: siamo perfettamente consapevoli che per la maggior parte degli utenti il tema sia del tutto ininfluente, ma continuiamo a sperare in un deciso cambio di rotta.



La consapevolezza

Ci lamentiamo tutti per l’effetto estremamente invasivo della pubblicità sui nostri dispositivi, ma sono poche le persone che cercando davvero di capire come evitarlo e come proteggere i dispositivi dai tentativi di intrusione, che sono più numerosi di quanto si possa immaginare.

Ecco perché la consapevolezza del fenomeno è un punto di partenza importante. Mentre stai leggendo questo articolo, anche questo sito sta probabilmente utilizzando alcuni trackers, ma in questo caso sono solo quelli legati alla visualizzazione di spot pubblicitari e le informazioni condivise sono quelle strettamente necessarie per l’erogazione della pubblicità, senza catturare alcun dettaglio che riguardi le tue abitudini o i consumi, ma è sempre così? Sfortunatamente no, spesso ci si imbatte in siti internet che raccolgono moltissime informazioni sensibili, andando ben oltre le necessità legate all’erogazione dei contenuti.

Lo strumento di analisi delle immagini

Già da qualche tempo è in funzione su iPhone, per cui non serve iOS 17, lo strumento per l’analisi delle immagini, creato per proteggere i minori ed evitare che vengano esposti a contenuti sensibili: funziona solo ed esclusivamente se viene attivato dall’utente e non esporta alcuna informazione.

L’analisi delle immagini viene fatta direttamente sul dispositivo, senza condividere con Apple alcun contenuto.

Non solo, perché ora è possibile decidere quali metadata delle immagini vengono condivisi nelle gallerie condivise: è possibile ad esempio rendere visibili i dati sulla posizione, oppure renderli inaccessibili, in modo che nessuno veda il luogo in cui sono scattati.

Ma perché mai vorrei nascondere la localizzazione delle foto?

Metti un post su Facebook con la festa di compleanno di tuo figlio o della tua fidanzata, che si tiene a casa. Poi, qualche settimana dopo, pubblichi un post in cui annunci al mondo intero che è il momento di partire per le vacanze, magari verso una meta esotica. Abbiamo appena fornito l’indirizzo di casa (attraverso la foto geolocalizzata) e annunciato che la stessa casa è libera e incustodita per diverse settimane, se poi saliamo su un aereo, verosimilmente anche eventuali sistemi di sicurezza potranno comunicare con noi solo all’atterraggio. I potenziali ladri ringraziano.

Cosa cambia con iOS 17

La privacy è stata al centro di una campagna di comunicazione di iPhone e il focus rimane lo stesso anche con i nuovi modelli e la nuova versione del sistema operativo, tanto è vero che Privacy e iOS 17 rimarranno un binomio inscindibile.

I controlli sui contenuti sensibili verranno estesi ai video e saranno messe a disposizione degli sviluppatori API per effettuare lo stesso controllo all’interno delle app stesse.

I sistemi di protezione delle comunicazioni saranno attivi “by default”, sia adulti che minori verranno avvisati dei controlli attivi, ma a differenza di quanto accade ora bisognerà spegnerli se non si vogliono usare, anziché il contrario.

Gli strumenti chiamati “communication safety” saranno disponibili su scala globale, senza differenze territoriali e riguarderanno anche altre app di comunicazione, come Airdrop, i Poster con le foto contatto e i messaggi FaceTime.

Il lockdown mode

Sappiamo che iPhone è lo strumento di comunicazione preferito da giornalisti, politici, personaggi pubblici, che rappresentano il target ideale per attività di spionaggio e intrusione nella privacy.

Per evitare qualunque tipo di rischio, Apple ha messo in pista una soluzione chiamata “lockdown mode”, che impedisce l’attivazione di qualunque strumento esterno e disattiva tutte le estensioni che non siano nativamente presenti nel sistema operativo dei dispositivi.

Quando viene attivato il LockDown Mode, tutti i potenziali rischi vengono disattivati, dagli allegati dei messaggi alla condivisione della posizione, passando per l’installazione dei profili di configurazione.

Le porte di accesso al fortino con la mela verranno completamente sbarrate e l’accesso di agenti esterni sarà pressoché impossibile, ma la certezza assoluta non si può comunque mai avere, è importante ricordarlo.

Le password di famiglia

Un’altra funzione molto interessante di iOS 17 è la condivisione delle password con la famiglia, utile per servizi “collettivi” come gli strumenti di streaming, alcuni canali di acquisto, come eBay o Amazon, o iscrizioni alla piattaforme di supermercati e servizi di delivery.

L’utilizzo è estremamente semplice sia su iPhone che su Mac, è possibile decidere anche a quali componenti della famiglia rendere accessibile ogni singola password.

Le Passkeys per i servizi con AppleID

Quello delle passkeys è tema ancora troppo sottovalutato, forse perché non è semplice comprendere la loro portata e la comodità che il loro utilizzo garantisce.

In pratica, con le passkeys si sostituiscono completamente le password e per accedere alle aree con autenticazione si usa semplicemente il codice del proprio cellulare, il FaceID o (nel caso si usino computer con questa opzione) la semplice impronta digitale.

Per poter usare una “passkey”, il servizio a cui si vuole accedere deve essere predisposto: Google, per fare un esempio, permette di usare le passkeys per accedere ai suoi account. Con iPhone, basterà mettere il proprio nome utente e quando verrà chiesto dalla piattaforma utilizzare il codice di sicurezza di iPhone. Non serviranno più le password registrate per il servizio, che resteranno un metodo di accesso alternativo.

Live Voicemail

Questo servizio, purtroppo, inizialmente sarà riservato alle aree di lingua inglese, un po’ come è già successo per il “concierge” di Google Pixel: all’arrivo di una telefonata, la chiamata verrà trascritta direttamente sul display, dando la possibilità di scegliere se rispondere immediatamente o di lasciare che sia la segreteria a filtrare la conversazione.

Tutte le informazioni sono processate a bordo del dispositivo, nessuna informazione sensibile viene condivisa con Apple e quindi anche in questo caso la privacy è garantita a livelli massimi.

Check in

Tra le molteplici soluzioni di sicurezza implementate da Apple con iOS 17 c’è anche il “check in”, che permette di comunicare quando si arriva a casa, sostituendo il classico messaggino che si inviava alla mamma, per segnalare i rientri notturni.

In caso di ritardo rispetto ai tempi di arrivo “normali”, che possono essere calcolati in base al percorso tracciato, è possibile allungare i tempi, per evitare inutili allarmi o falsi positivi.

La persona destinataria del “check in”, potrà visualizzare il percorso che viene fatto dal proprio contatto, per avere sempre informazioni aggiornate sulla posizione in tempo reale, a patto che il dispositivo sia sotto copertura.

Le informazioni condivise per condividere la propria posizione e trasmettere il check in, non possono essere intercettate, perché sono trasportate con una encryption “end to end”.

La sicurezza parte prima di tutto dalla consapevolezza

Il nostro excursus sulla sicurezza si conclude esattamente da dove è cominciato: la consapevolezza sul valore delle informazioni sensibili. Avere piena comprensione di quanto sia importante proteggere la propria privacy è il primo passo da fare per poter poi fare propri comportamenti virtuosi.

“Non ho niente da nascondere”. Questo è il punto di vista di molti utenti, quando si parla di privacy, ma il tema non è tanto trovare una ragione per proteggersi, quando capire in quali e quanti modi le informazioni trafugate possano essere usate.

Sia iOS che Android oggi offrono strumenti e controlli sempre più granulari per gestire la produzione e la condivisione di informazioni che in quanto private dovrebbero restare tale. Non resta che dedicare un po’ del propri tempo per conoscerli e usarli in modo efficace, senza particolari sforzi.

Nel dubbio, meglio usare la prudenza, soprattutto se non costa niente.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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