In svizzera, a partire dal prossimo anno, si ritornerà a pagare un dazio di importazione per i veicoli elettrici.
L’8 novembre, il Consiglio federale svizzero ha annunciato che ci sarà il ritorno del suo dazio di importazione sui veicoli elettrici a partire dal 1° gennaio 2024.
Dalla sua introduzione nel 1997, i veicoli elettrici sono stati esentati dal dazio di importazione del 4% sui veicoli per il trasporto di passeggeri o merci di peso non superiore a 1600 kg ai sensi dell’ordinanza sull’imposta sugli automobili (AStV).
Nella sua dichiarazione, il Consiglio federale svizzero afferma che tra il 2018 e il 2022, le importazioni annuali di veicoli elettrici hanno visto un aumento da circa 8.000 a oltre 45.000. Citando un deficit fiscale di 78 milioni di franchi svizzeri (quasi 81 milioni di euro) nel 2022, il Consiglio federale svizzero si aspetta che il deficit fiscale raggiunga fino a 150 milioni di franchi svizzeri (155 milioni di euro) quest’anno. Secondo il suo comunicato stampa, il dazio sarà riscosso sul prezzo all’importazione del veicolo elettrico, non sul suo prezzo di vendita finale.
Al momento dell’annuncio dell’esenzione del 1997, il governo svizzero stava cercando modi per incoraggiare l’elettromobilità per i suoi cittadini. A seguito degli alti tassi di adozione dei veicoli elettrici negli ultimi tempi, il Consiglio federale svizzero condivide che “la situazione è ora cambiata in modo significativo”.
Perché la Svizzera ha fermato il suo sgravio fiscale sui veicoli elettrici
Solo nella prima metà del 2023, JustAuto ha riferito che circa 30.400 veicoli elettronici sono stati importati in Svizzera, che è già il 66% in più rispetto all’anno precedente.
Inoltre, il governo svizzero sta cercando di gestire le sue perdite fiscali nel tentativo di garantire finanziamenti per il suo fondo di trasporto alto e urbano. In tal modo, cita una riduzione temporanea dalla sua tassa sugli oli minerali.
Se l’esenzione fiscale continuasse, il Consiglio federale svizzero ha stimato uno scoperto tra due miliardi (2,26 miliardi di dollari) e tre miliardi di franchi svizzeri (3,94 miliardi di dollari) dal 2024 al 2030.
Tuttavia, KPMG sostiene che le automobili non saranno più soggette ad alcun dazio doganale (numero tariffario categoria 87) con l’abolizione delle tariffe industriali svizzere in vigore dalla stessa data, che coprono tutti i beni ad eccezione dei prodotti agricoli e della pesca.
Infine, cita come la mossa sia in linea con il suo concetto di adeguamento di bilancio, che il Consiglio federale ha adottato all’inizio di quest’anno.