Come si fa

Pixie: la nuova AI di Google

Google, da sempre all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale, presenta Pixie: la sua nuova AI dedicata ai dispositivi Pixel. Vediamo di cosa si tratta e quali novità porterà nel campo.



Nell’ultimo anno abbiamo visto Google lanciare prima Bard, la sua prima intelligenza artificiale conversazionale e generativa annunciata al Google I/O. In seguito la presentazione di Gemini, la nuova e più avanzata versione presentata in tre diverse versioni o livelli, integrata in Bard e nei Pixel 8 Pro. Ma non si ferma qui. Nel 2023 ha infatti annunciato anche l’arrivo di un nuovo assistente AI dedicato ai dispositivi Pixel, chiamato Pixie. Anche Pixie è basato sul nuovo modello linguistico Gemini. Una serie di prodotti e servizi molto importanti basati sull’AI insomma, che hanno affiancato altri assistenti digitali in procinto di cambiamenti.

Cosa è Google Pixie?

Google Pixie è un assistente AI. E già qui, abbiamo detto tanto. Siamo diventati pratici infatti negli ultimi tempi di usi e costumi di queste nuove ‘entità’ che sono diventate parte integrante della nostra vita quotidiana. In questo caso, si tratta di un sistema molto più performante dell’attuale Google Assistant e che, con buone possibilità, resterà esclusiva dei Pixel, ma non è ancora chiaro se la novità interesserà solo i modelli Pro o anche quelli base. Inoltre, non è certo se Google Pixie sostituirà completamente Google Assistant. È possibile che venga utilizzato per potenziare l’assistente digitale, rendendolo ancora più potente e intelligente.

Pixie è in grado di imparare e adattarsi alle preferenze dell’utente, rendendolo sempre più utile e personalizzato. Può essere utilizzato per una varietà di attività, tra cui gestire le chiamate, i messaggi e le notifiche, pianificare eventi e appuntamenti, fornire informazioni e rispondere a domande. Non di poco rilievo è la possibilità di controllare i dispositivi smart home.

Come funziona Google Pixie?

Pixie funziona utilizzando il modello linguistico Gemini. Noto anche come intelligenza artificiale conversazionale o chatbot, addestrato per essere informativo e completo, è il cuore pulsante delle AI Google. È stato addestrato su un enorme dataset di testo e codice, che gli consente di generare testo, tradurre lingue, scrivere diversi tipi di contenuti creativi e rispondere alle tue domande in modo informativo.

Quando si utilizza Pixie, si parla con Gemini. Gemini comprende ciò che si dice e genera una risposta appropriata. La risposta di Gemini può essere un’azione, come controllare un dispositivo smart home, o una risposta informativa, come fornire le previsioni del tempo. Una sorta di “tuttofare” che sarà in grado di eseguire attività estremamente complesse e sarà perfettamente integrato con tutte le applicazioni dell’ecosistema del colosso di Mountain View, espandendone notevolmente le potenzialità.

Il lancio è previsto nel 2024, sarà disponibile inizialmente sui dispositivi Pixel 9 e Pixel 9 Pro. Successivamente, Google prevede di portare Pixie anche su altri dispositivi, come gli smartwatch e gli smart glasses.

Quali sono le caratteristiche di Google Pixie?

Google Pixie sarà presente con una serie di caratteristiche che lo renderanno un assistente AI unico e potente. Ad esempio sappiamo che una forte componente di personalizzazione lo renderà in grado in grado di imparare e adattarsi alle preferenze dell’utente. Ma la vera chicca di questo nuovo componente dei dispositivi Pixel sarà proprio la sua forte integrazione con le altre app e servizi di Google. Ciò significa che Pixie potrà utilizzare le informazioni da queste app e servizi per fornire risposte più complete e pertinenti.

Quali sono le differenze tra Google Pixie e Google Assistant?

Google Pixie e Google Assistant sono entrambi assistenti AI, ma hanno alcune differenze fondamentali. Google Pixie è basato sul modello linguistico Gemini, che è più potente e intelligente del modello linguistico di Google Assistant. Inoltre, Google Pixie è in grado di imparare e adattarsi alle preferenze dell’utente, mentre Google Assistant non lo è.

Maria Grazia Cosso

Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.

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Maria Grazia Cosso

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