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Trascrizione podcast
Buona giornata e bentrovati. Giovedì 12 ottobre 2023 ricominciamo da Microsoft. Vedo il weekend all’orizzonte, lo vedo lì ormai dietro l’angolo, pronto ad arrivare giovedì, dunque, questo notiziario quotidiano dedicato al mondo della tecnologia. Io sono Luca Viscardi, se ci seguite su Spotify. La richiesta è quella di cliccare su Segui o sulla campane riceverete in automatico. Insomma, notizia dell’uscita delle nostre nuove puntate.
Allora oggi si parte da Microsoft perché è arrivata una buona notizia per i suoi clienti. Per capirla dobbiamo fare un passo indietro. Qualche giorno fa hanno ricevuto alcuni utenti una mail che avvisava di un cambiamento nella gestione di OneDrive, ovvero il servizio cloud di Microsoft che magari molti di voi utilizzano insieme ad Office 365. Ebbene, questa email diceva che verranno conteggiate in un modo diverso le foto che sono memorizzate dentro il proprio cloud, in particolare una foto inserita in diversi album verrà contata per il numero di volte che sarà memorizzata sul cloud. Cioè traduco avete fatto una foto del vostro compleanno? La inserite in foto compleanno, foto mie e non so foto da ricordare. Lo spazio occupato si moltiplicherà per quattro. Ecco, gli utenti non l’hanno presa benissimo, hanno reagito molto male e Microsoft ha deciso di sospendere o forse cancellare definitivamente questa nuova policy.
Per quanto riguarda le foto, sapete che in questi giorni, insomma, stiamo vivendo ore drammatiche, racconti veramente tremendi che arrivano dal Medio Oriente e questo potrebbe avere un riflesso diretto molto forte su X, la piattaforma di Elon Musk. Nei giorni scorsi alcuni studiosi, alcune società che si dedicano al fact checking avevano verificato che X o Twitter, se volete, era la principale fonte di disinformazione sulle vicende tra Israele e Hamas. L’Unione Europea ha già fatto sapere che se non verranno posti dei filtri per eliminare il problema della disinformazione e ripulire ciò che gira in questo momento su X, la stessa piattaforma sarà bandita dall’Unione Europea. E l’Unione Europea stessa dice: Non sono minacce vuote, ma molto concrete. Non ci resta che aspettare le prossime evoluzioni.
Arriva notizia di un attacco informatico fatto a Google che pensate avrebbe portato addirittura ad un picco di 398 milioni di richieste di accesso per ogni singolo secondo di questo attacco? Per tradurlo in un altro modo, questo attacco ha generato praticamente più richieste del numero di pagine che nel mese di settembre sono state viste su Wikipedia in tutto il mondo. Nonostante la violenza, la forza di questo attacco, i server di Google sono riusciti a resistere e a rispondere con grandissima efficacia. A proposito di Google da un. Un’azione legale da un tribunale americano.
Arriva la notizia, insomma, che dal 2003 ad oggi l’accordo tra Google e Apple per usare Google come motore di ricerca principale su iPhone, su Mac e anche su iPad, nel 2003 l’iPhone non c’era ancora, ma insomma, poi è arrivato. Ecco, quell’accordo è valso addirittura pensate qualcosa come 200 miliardi di dollari, che è una cifra incredibile perché Google avrebbe pagato quasi 10 miliardi di dollari all’anno per essere il motore di ricerca ufficiale. Ed è per questo che Apple non ne ha mai creato un altro. Bene, per oggi abbiamo terminato. Grazie per averci seguito fino a qui. Se volete ci risentiamo puntuali domani.