Mediaset inizia a testare il DVB-I, il nuovo standard di trasmissione broadcast via internet. Scopriamo insieme come funziona questa tecnologia, la sperimentazione e i primi TV compatibili.
Indice
Nonostante lo switch off al DVB-T2 dei canali Rai sia stato di nuovo rinviato, le novità in tema trasmissione in chiaro dei programmi televisivi sono sempre all’orizzonte. Si appresta ad approdare in Italia la nuova tecnologia per la televisione digitale: si tratta del DVB-I, un nuovo standard approvato dall’ETSI nel 2020. Rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del broadcasting televisivo, aprendo nuove possibilità per la trasmissione dei canali TV via internet e offrendo un’esperienza di visione innovativa per gli spettatori. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Cos’è DVB-I e come funziona
DVB-I, acronimo di Digital Video Broadcasting – Internet, è un nuovo standard di trasmissione che consente alle emittenti di trasmettere i propri canali TV via internet. Questa tecnologia combina l’efficienza del broadcasting tradizionale con la flessibilità dell’IP (inteso come infrastruttura internet), offrendo agli utenti la possibilità di accedere ai canali televisivi attraverso dispositivi connessi a internet come smart TV, smartphone e tablet.
Con DVB-I, la trasmissione dei canali TV via internet avviene attraverso la creazione di una lista canali che è costantemente aggiornata e resa disponibile agli utenti tramite la rete. La presenza di smart tv che consentano la connessione ad internet nelle nostre case è ormai pressocchè costante, il rischio perciò di venire tagliati fuori dalla nuova codifica dovrebbe essere sventato, a differenza dello switch precedente saltato, sembra, proprio per mancanza di preparazione della popolazione italiana.
Tramite il DVB-I i broadcaster possono quindi raggiungere il pubblico non solo tramite i metodi di trasmissione tradizionali come digitale terrestre o satellitare, ma anche tramite la trasmissione via internet, consentendo una maggiore flessibilità nella distribuzione dei propri contenuti.
Cosa si intende con il termine broadcaster?
Un broadcaster è una persona o un’organizzazione che produce e trasmette contenuti multimediali, come programmi radiofonici o televisivi, a un pubblico vasto e dislocato. I broadcaster possono essere privati o pubblici e possono operare su una varietà di piattaforme, tra cui la radio, la televisione, Internet e i dispositivi mobili.
Compatibilità e arrivo in Italia
La sperimentazione del DVB-I è iniziata nei primi mesi del 2023 in diversi paesi, inclusi l’Italia e altri paesi europei. I test di sperimentazione si stanno sviluppando in modo significativo, coinvolgendo sia le emittenti televisive che i produttori di televisioni e dispositivi di ricezione. Tra le principali sfide della sperimentazione del DVB-I vi è la gestione della latenza nella trasmissione, in quanto la trasmissione via internet può presentare sfide aggiuntive rispetto al broadcasting tradizionale in termini di tempi di risposta e sincronizzazione dei contenuti.
Ad esempio una problematica è proprio la rete infrastrutturale della connessione internet in italia. La necessità di sostenere un elevatissimo numero di connessioni contemporanee, pari alla tradizionale audience televisiva (milioni di utenti in Italia) è un ostacolo, ad oggi l’infrastruttura della rete Internet non è ancora sufficientemente dimensionata per gestire questi picchi di traffico originati dalla visione di eventi live.
L’arrivo del DVB-I in Italia è previsto entro gennaio 2024 e si prevede che influenzerà significativamente il contesto. Per il mercato italiano potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, ed infatti già varie emittenti come Mediaset hanno iniziato i test con alcune sperimentazioni che permettono di accedere allo streaming di alcuni canali in streaming con bassa latenza ed in 4K. Non è chiaro quali intenzioni abbiano Rai e Sky, ma a quanto pare starebbero valutando l’opportunità.
Prospettive future: quality e streaming
La tecnologia DVB-I avrà un impatto significativo sulla qualità delle trasmissioni. Lo switch rappresenterà una pietra miliare nel broadcasting e streaming TV, portando a un miglioramento significativo dell’esperienza di visione per gli spettatori.
Entro il 2024, ci si aspetta una crescita significativa nella distribuzione dei contenuti tramite il nuovo protocollo, con un aumento dell’offerta di canali in streaming e una maggiore disposizione di contenuti on-demand per gli utenti. I broadcaster si stanno preparando attivamente per l’introduzione di DVB-I, adattando le proprie infrastrutture e strategie di distribuzione per sfruttare appieno i vantaggi offerti da questa tecnologia innovativa.
Perchè cambiare a DVB-I?
DVB-I offre una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali sistemi di trasmissione televisiva, a partire dalla sua caratteristica open-source, diversamente dal digitale terrestre (DVB-T) e il digitale satellitare (DVB-S). È ad esempio più flessibile, dato che può essere utilizzato su qualsiasi piattaforma di accesso a Internet. Ciò consente ai broadcaster di raggiungere un pubblico più ampio e di offrire servizi più innovativi. La qualità video e audio è superiore grazie alla possibilità di utilizzare bitrate più elevati. Infine è di costo inferiore: è più economico da implementare rispetto ai tradizionali sistemi di trasmissione televisiva, in quanto non richiede la costruzione di nuove infrastrutture di trasmissione.
Le implicazioni della tecnologia DVB-I per la televisione tradizionale sono perciò significative. Per gli spettatori, l’introduzione di DVB-I cambierà radicalmente l’esperienza di visione, data la possibilità di accedere a molti canali e servizi sia gratuiti che a pagamento attraverso un’unica interfaccia.
DVB-I consente di accedere ai contenuti da qualsiasi dispositivo connesso ad internet, smartphone, tablet e pc inclusi. Le nuove funzionalità come la numerazione LCN ( Logical Channel Number, ovvero “numero di canale logico” – con un valore numerico compreso tra 001 a 999) che saranno implementate, consentiranno agli utenti di accedere ai canali in modo rapido e intuitivo.