App Store alternativi su iPhone: una rivoluzione con qualche ombra

Scopri come Apple sta rivoluzionando il suo App Store in Europa con l’introduzione di store di terze parti su iOS e cosa ciò comporta per gli utenti e gli sviluppatori: ne parliamo oggi insieme. 



Che l’egemonia della mela stia lentamente cedendo il posto ad un mercato più libero ed equo? Sicuramente la recente apertura di Apple agli store di terze parti rappresenta un evento, ma bisogna capire se si tratta di un ennesimo tiro a vuoto o se la decisione effettivamente riuscirà a aprire uno spiraglio. Google starà ridendo sotto i baffi, ma solo il tempo dirà quali saranno le conseguenze dell’apertura. Nel frattempo vediamo quali sono stati i passaggi che hanno portato a questa decisione e cosa ne consegue. 

Apple contro la Commissione Europea: una lotta iniziata nel 2020

Il 15 gennaio 2024, Apple ha annunciato una serie di importanti cambiamenti alla sua politica per l’App Store per l’Europa. Questa decisione è stata fortemente voluta dalla Commissione Europea, che ha avviato un’indagine antitrust contro Apple già nel 2020. La Commissione accusava Apple di abuso di posizione dominante, in quanto l’App Store era l’unico modo per gli utenti di iPhone e iPad di scaricare e installare app. Perciò anche in conseguenza al Digital Markets Act (DMA), la rivoluzione nell’App Store di Apple ha avuto atto, con importanti implicazioni legali che coinvolgono regolamentazioni esistenti e nuove leggi.

Tra i cambiamenti adottati, il più significativo è stata l’apertura dell’App Store alle app di terze parti, che fin’ora potevano essere distribuite solo tramite l’App Store ufficiale di Apple. L’introduzione di questa novità aprirà nuove sfide e opportunità per Apple, sviluppatori e autorità di regolamentazione. L’introduzione di store di terze parti su iOS significa che gli utenti avranno la libertà di scegliere da dove scaricare le proprie app, non limitandosi più al solo App Store di Apple. È una vittoria importante per la Commissione Europea, che ha dimostrato di essere in grado di imporre la sua volontà alle grandi aziende tecnologiche. Ma è anche una rivoluzione per il mercato delle app per iPhone e iPad, che fin’ora era dominato da Apple. Questo apre nuove opportunità per sviluppatori e utenti, consentendo una maggiore concorrenza e diversificazione nel mercato delle app, oltre a offrire agli sviluppatori alternative per distribuire le proprie creazioni.

I vantaggi dell’apertura dell’App Store

L’apertura significa, per gli utenti, avere una maggiore scelta di app. Avranno infatti la possibilità di accedere a app store alternativi rispetto a quello ufficiale di Apple, come Amazon Appstore, Google Play Store o il nuovo store di Epic Games. Inoltre, viene consentita l’aggiunta di alternative e gaming in cloud. Ciò offrirà agli utenti dei dispositivi mobile Apple un accesso più ampio e innovativo alle risorse digitali. Ciò amplierà notevolmente l’esperienza degli utenti iOS, offrendo nuove modalità di accesso e fruizione dei contenuti digitali. 

Per gli sviluppatori, significa avere una maggiore libertà di distribuzione: uno stop (sembrerebbe) al sottostare alle rigide regole di Apple. Con l’apertura dell’App Store, potranno distribuire le loro app su iPhone e iPad anche tramite altri store digitali. Inoltre, essi dovranno affrontare alcune sfide significative, come la conformità ai requisiti di sicurezza e le politiche di distribuzione di Apple. Dovranno anche distinguere le proprie app nel panorama più ampio dei nuovi store, cercando di raggiungere e coinvolgere gli utenti in modo efficace.

Il futuro dell’App Store

L’apertura dell’App Store alle app di terze parti è un cambiamento epocale per il mercato delle app per iPhone e iPad. È ancora presto per dire quali saranno le conseguenze di questa decisione, ma è chiaro che avrà un impatto significativo su questo mercato. È possibile che l’apertura a store porti a una maggiore concorrenza, con conseguente miglioramento della scelta e dei prezzi per gli utenti. Come d’altronde auspica la Commissione Europea, per un mercato più equo. 

La tassa nascosta che mette in crisi la decisione

Tuttavia, la decisione ha portato ad un risvolto della medaglia. Qualsiasi app con oltre un milione di installazioni all’anno è tenuta a versare ad Apple una tassa di 50 centesimi di euro per ogni nuova installazione oltre il primo milione. La tassa, che si applica indipendentemente dal fatto che le app siano gratuite o a pagamento, viene applicata una volta, per ogni utente, ogni anno, e considera anche gli aggiornamenti delle app come nuove installazioni. Fortemente criticata dagli sviluppatori, la tassa è considerata una vera e propria forma di discriminazione, giustamente. Ciò innanzitutto penalizza le app gratuite, che già sono a basso margine di profitto. 

La stessa tassa, inoltre, si applica anche ai negozi di app di terze parti, senza però godere della “grazia” del primo milione di installazioni. Se gli sviluppatori scelgono di continuare a distribuire le loro app la percentuale della tassa tradizionale che va a loro è stata abbassata dal 30% al 17% e, addirittura, al 10% per le app che rientrano nella categoria delle “piccole aziende”. Tuttavia, la vera problematica emerge quando le app raggiungono una certa popolarità.

Essa ha un forte impatto sulle app che hanno successo, in quanto rappresenta una percentuale significativa del prezzo. Cosa che non si verifica su Android, nel quale gli sviluppatori di app devono pagare a Google una commissione del 30% sul prezzo di ogni app che viene venduta nel Google Play Store. Questa commissione copre i costi di hosting, distribuzione e supporto delle app. Gli sviluppatori possono anche scegliere di offrire acquisti in-app, che sono addebiti aggiuntivi che i clienti possono effettuare all’interno dell’app stessa. Per gli acquisti in-app, Google addebita una commissione del 15%. Che la tassa sia una forma di pressione da parte di Apple per indurre gli sviluppatori a utilizzare i suoi servizi di pagamento? 

Come installare app da store di terze parti su iOS?

Installare app da store di terze parti su iOS è un processo relativamente semplice, sebbene richieda qualche passaggio aggiuntivo rispetto all’installazione dall’App Store ufficiale di Apple. Gli utenti dovranno prendere in considerazione alcune importanti considerazioni legali e di sicurezza prima di procedere con l’installazione. Per procedere, gli utenti con iOS 17 e superiori, dovranno prima abilitare l’installazione da fonti sconosciute nelle impostazioni del loro dispositivo. È importante prestare attenzione a come si utilizza questa funzione per evitare qualsiasi rischio potenziale di malware o app dannose. Successivamente, potranno scaricare il file di installazione dell’app dallo store di terze parti e procedere con l’installazione seguendo le istruzioni visualizzate sullo schermo.

I browser alternativi compatibili con l’installazione di app di terze parti sono Chrome, Firefox, Opera e Microsoft Edge. Questi browser offrono agli utenti la flessibilità di accedere a store di terze parti e di effettuare il download e l’installazione delle app desiderate. È consigliabile fare attenzione e verificare attentamente l’affidabilità di ogni store di terze parti prima di effettuare il download e l’installazione di app.

Gli sviluppatori dovranno adattare le proprie strategie di marketing e distribuzione per sfruttare la nuova situazione, prendendo in considerazione le diverse dinamiche e opportunità offerte da ciascuno store alternativo.

Maria Grazia Cosso: Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.
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