La leggenda di Alan Turing: il pioniere enigmatico

Continuiamo il nostro tour delle personalità che hanno plasmato la storia della tecnologia, parlando di Alan Turing: i più lo conoscono per il suo decifratore ma oggi vi raccontiamo qualcosa di più. 


Benvenuti nella nuova sezione “Ritratti” di MisterGadget.Tech, un’entusiasmante esplorazione dei grandi personaggi che hanno plasmato la storia della tecnologia. In questa sezione, vi condurremo in un affascinante viaggio attraverso le vite e le realizzazioni di geni innovatori, visionari che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della tecnologia. Dai pionieri dell’informatica ai visionari dell’elettronica, ogni “Ritratto” sarà un’immersione approfondita nella vita e nel lavoro di coloro che hanno contribuito in modo significativo a plasmare il nostro presente tecnologico. Un omaggio a menti brillanti e a idee rivoluzionarie, “Ritratti” celebra il passato, presente e futuro dell’innovazione tecnologica. Ogni settimana un nuovo ritratto.



Grande matematico inglese, ad oggi è considerato uno dei padri dell’informatica. Una vita segnata da contributi eccezionali nel campo della decifratura e dell’intelligenza artificiale, nonché da eventi tragici. In questo articolo, esploreremo la straordinaria vita e il contributo di Alan Turing alla storia della tecnologia.

Chi era Alan Turing?

Alan Mathison Turing è nato a Londra nel 1912. Ha studiato matematica a Princeton dove ha conseguito la sua laurea in matematica, prendendo poi il dottorato a Cambridge. Turing si è distinto come membro della Royal Society e ha lavorato presso il King’s College di Cambridge, oltre a svolgere importanti lavori anche presso il laboratorio dell’Università di Manchester. Potremmo fermarci qui, riassumendo in poche parole la sua vita, ma noi oggi non vogliamo fare questo. Il nostro scopo è fornire un ritratto approfondito di questa personalità interessante che sia quanto più veritiero possibile. Continuiamo quindi parlando del fatto che Alan non fu sempre e solo un matematico. 

I suoi primissimi studi al St. Michael da sempre ponevano più enfasi sugli studi classici. Durante i primi anni ebbe quindi enormi difficoltà a causa della sua enorme passione per le materie scientifiche e ottenne il diploma a stento. Nonostante questo inizio, a soli 28 anni era a capo del gruppo di ricercatori impegnati nella decrittazione delle macchine usate dalla marina tedesca. Ed è qui che emerge il suo genio, durante la parte più intensa della sua carriera. 

Il contributo durante la seconda guerra mondiale

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Turing si unì al Bletchley Park, il centro di crittoanalisi britannico. Il suo compito principale era decifrare i codici segreti utilizzati dai tedeschi, in particolare il il cosiddetto sistema Enigma da Arthur Scherbius. Il suo lavoro in questa fase cruciale della storia ha contribuito notevolmente agli sforzi degli alleati per vincere la guerra. Inoltre, ha avuto un impatto duraturo sulle tecniche di crittografia e decrittografia utilizzate in seguito.

L’attività di Alan Turing nel gruppo di Bletchley Park fu coperta da un segreto assoluto. Finita la guerra, il governo britannico impose a tutti coloro che avevano lavorato alla decrittazione il divieto di parlare o scrivere di qualsiasi argomento trattato in quel periodo. Tale “silenzio” impedì che Turing e suoi colleghi anche meno famosi ricevessero i riconoscimenti che in altro ambito sarebbero stati loro ampiamente e pubblicamente riconosciuti. Dati e informazioni su queste attività cominciarono a essere pubblicate solo nel 1974, quando Turing e molti suoi colleghi nella decrittazione erano morti da tempo.

La macchina Enigma nella sua prima versione misurava appena 34 × 28 × 15 cm ma aveva un peso vicino ai 12 kg. Versioni successive di Enigma furono usate per quasi tutte le comunicazioni radio tedesche, spesso anche per quelle telegrafiche, durante la guerra (perfino i bollettini meteorologici vennero cifrati con Enigma). Gli italiani, durante la seconda guerra mondiale, utilizzarono diverse macchine cifranti, tra cui anche una versione commerciale della macchina Enigma: rispetto a quella in uso all’esercito tedesco, a questa mancava un pannello di commutazione per cui i cifrari prodotti erano più semplici da violare.

Le conquiste nel campo dell’intelligenza artificiale

Uno dei contributi più noti di Alan Turing è la sua ricerca pionieristica nel campo della computazione e dell’intelligenza artificiale. Ben lontani dal concetto di computer quantistico, la creazione della macchina di Turing ha contribuito in modo significativo allo sviluppo dei moderni elaboratori di calcolo. Nel 1950, la rivista scientifica Mind scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence, in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing. Si tratta di un esperimento mentale ideato per valutare la capacità di una macchina di esibire un comportamento intelligente equivalente a quello umano. Il test prevede tre partecipanti: un essere umano (interrogatore), una macchina, un altro essere umano (complice). 

L’interrogatore, che non può vedere gli altri due partecipanti, pone domande a entrambi, cercando di capire chi è l’essere umano e chi la macchina. Se l’interrogatore non è in grado di distinguere correttamente i due, la macchina si considera in grado di aver superato il test. Il test di Turing ha sollevato importanti questioni filosofiche sull’intelligenza artificiale e rimane un argomento di dibattito all’interno della comunità scientifica. Alan era convinto che entro l’anno 2000 avremmo creato macchine in grado di replicare la mente umana.

La sua tesi di dottorato ebbe come tema il “Problema della decisione”. In questo lavoro, Turing pose le basi per la teoria dell’informatica moderna, definendo il concetto di macchina di Turing, un modello teorico di computer ancora oggi utilizzato.

Pardon for Alan Touring

Dopo la guerra, Alan tornò a Cambridge e spostò i suoi interessi verso la neurologia e la fisiologia, iniziando ad esplorare la relazione tra computer e natura. I suoi interessi al di fuori dell’ambito accademico furono anche sportivi, vincendo alcune gare di corsa e raggiungendo inoltre ottimi livelli nella maratona. Era un abile giocatore di scacchi ed aveva una strana fobia per i numeri decimali. Nonostante questo però la sua vita fu segnata, purtroppo, da eventi tragici legati alla sua omosessualità (presunta o meno). Nel 1952 fu condannato ed a sua difesa disse semplicemente che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni».

Secondo alcune fonti, avrebbe denunciato per furto un amico ospite in casa sua e avrebbe ammesso il proprio orientamento sessuale in risposta alle domande pressanti della polizia. In quel periodo, nel parlamento britannico si discuteva l’abrogazione del reato di omosessualità e verosimilmente il clima mutato ha indotto Turing a un comportamento incauto. Costretto a scegliere tra una pena a due anni di carcere o la castrazione chimica mediante assunzione di estrogeni. La decisione gli fu fatale dato che, dopo essersi sottoposto ai trattamenti per oltre un anno, la depressione legata al trattamento e all’umiliazione subita fu il motivo che lo condusse al suicidio nel 1954 tramite Secondo alcune ricostruzioni, Turing morse per aver ingerito una mela avvelenata con cianuro. La mela, quindi, è diventata un simbolo della sua tragica scomparsa.

A 55 anni dal suicidio di Alan Turing, spiegabile con le torture a lui riservate, il 10 settembre 2009 vi fu una dichiarazione di scuse ufficiali da parte del governo del Regno Unito, formulata dal primo ministro di allora Gordon Brown. Brown riconobbe che Turing fu oggetto di un trattamento omofobo. Nel dicembre 2012, importanti esponenti del mondo scientifico internazionale, tra cui il matematico e cosmologo Stephen Hawking, mandarono una lettera aperta al Primo Ministro britannico David Cameron, intitolata Pardon for Alan Turing, per sollecitare la grazia postuma, appello pubblicato dal Daily Telegraph. 

L’eredità e il ritorno di Alan Turing

Anche dopo la sua scomparsa, l’eredità di Alan Turing continua a influenzare la ricerca scientifica e la società in generale. La sua figura è riconosciuta con onori e riconoscimenti postumi, inclusa la riabilitazione formale del suo nome da parte del governo britannico nel 2013. Il suo contributo continua a essere celebrato con importanti istituzioni e premi che portano il suo nome, mentre la sua storia è rappresentata anche attraverso opere cinematografiche come “The Imitation Game”. Si dice che sia stato l’ispirazione per il personaggio di HAL 9000 nel film “2001: Odissea nello spazio”.

La Royal Mail ha dedicato un francobollo alla sua memoria, anche se è solo leggendone l’iscrizione (“Alan Turing 1912-1954 – Mathematician and WWII code breaker”) che si può risalire all’identità del commemorato, dato che il francobollo non ne ritrae il volto bensì mostra la macchina Bomba britannica di cui Turing sviluppò il progetto.

Maria Grazia Cosso: Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.