I prodotti Apple, come iPhone ed iPad, sono il risultato della lavorazione di moltissime persone. Ma dove sono realmente costruiti?
La produzione in esternalizzazione (outsourcing) è stata oggetto di intenso dibattito negli Stati Uniti per decenni. I critici affermano che l’outsourcing ha portato alla stagnazione salariale e all’aumento della disoccupazione interna, riducendo al contempo la qualità del prodotto e sfruttando le leggi sul lavoro molto blande nei paesi in via di sviluppo. I sostenitori, d’altra parte, sostengono che ha reso le aziende americane più competitive, pur avendo un impatto positivo sullo sviluppo economico nel Sud del mondo e contribuendo ad abbassare i prezzi al consumo.
Le aziende tecnologiche si sono trovate al centro di questo dibattito, affrontando un intenso esame sulle loro pratiche. Apple, in particolare, ha affrontato forti critiche da parte del pubblico e dei media, comprese le accuse di pratiche di lavoro altamente non etiche. Probabilmente a causa di queste accuse, c’è una convinzione diffusa che i prodotti Apple, inclusi iPhone e iPad, siano fabbricati e assemblati esclusivamente in Cina. La verità è un po’ più complicata. Ecco come funziona davvero la catena di approvvigionamento di Apple.
Che dice Apple?
Apple pubblica lunghi report sulla catena di approvvigionamento una volta all’anno. Questi sono essenzialmente documenti di pubbliche relazioni e le affermazioni fatte in essi dovrebbero essere prese con le dovute cautele, ma forniscono alcune preziose informazioni su come opera l’azienda. Nel rapporto più recente, Apple riconosce che la sua catena di approvvigionamento si estende su oltre 50 paesi. Questa rete globale comprende oltre 3 milioni di persone e migliaia di strutture.
Nel report, Apple si vanta anche di sostenere vari diritti umani e regolamenti ambientali, garantendo al contempo che i suoi fornitori siano regolarmente valutati da terzi. Secondo Apple, più di mezzo milione di dipendenti fornitori sono stati intervistati da organismi indipendenti solo nel 2022. I fornitori che non soddisfano il Codice e gli standard dell’azienda sono esclusi dall’ingresso nella catena, afferma il rapporto.
In un documento separato che descrive in dettaglio come Apple lavora con le aziende di tutto il mondo, si afferma che i fornitori sono tenuti a standard elevati, il che include l’allineamento con le norme internazionali del lavoro e i principi dei diritti umani. Il documento tocca anche il lavoro minorile, affermando che se tali pratiche vengono scoperte, il fornitore è “debito a impedire immediatamente al dipendente di continuare a lavorare e a riportare l’individuo minorenne a casa sua in sicurezza”.
Gli iPhone e gli iPad sono fatti in Cina?
Dove sono effettivamente fatti gli iPhone e gli iPad, allora? L’elenco ufficiale dei fornitori Apple – un semplice elenco, privo di doppio linguaggio aziendale – contiene alcune informazioni preziose. Circa due dozzine di paesi diversi sono menzionati nel documento. Questo include gli Stati Uniti e diverse nazioni europee. La Cina è in cima alla lista, tuttavia, sottolineando l’importanza del ruolo che svolge nello sviluppo e nella produzione di prodotti Apple, tra cui iPhone e iPad.
La catena di approvvigionamento di Apple è più complessa di quanto suggerisca la saggezza convenzionale, ma la Cina gioca un ruolo indispensabile in essa, almeno per il momento. Quindi, ecco la linea di fondo: iPhone e iPad contengono componenti provenienti da tutto il mondo, ma sono per lo più realizzati in Cina. Negli ultimi anni, Apple ha spostato parte della sua produzione in paesi come l’India, ma molto probabilmente un serio disaccoppiamento dalla Cina non avverrà presto.