Recensione Xiaomi 14, si può essere grandi anche quando si è piccoli

La recensione di Xiaomi 14 va letta fino in fondo se si sta cercando uno smartphone con tecnologia top, che possa garantire però una dimensione compatta. Difficile trovare una soluzione migliore con misure e peso così contenuti.



Unboxing, cosa c’è nella confezione

La scatola di Xiaomi 14 è una delle più complete oggi in circolazione, grazie alla presenza di un caricatore da 90W, oltre al cavo per la ricarica e una custodia in silicone.

Quest’ultimo è dettaglio gradito, soprattutto per la colorazione che stiamo provando, perché il verde lucido è una specie di calamita per le impronte e una protezione è davvero indispensabile.

Design e Specifiche tecniche

Quando abbiamo cominciato a provare questo smartphone ci siamo ripromessi di non trasformare la nostra recensione di Xiaomi 14 in una sterile lista di dettagli tecnici, perché è il tipo di articolo che ci annoiamo a scrivere, immaginiamo sia insopportabile anche da leggere.

Partiamo però dal design: Xiaomi ha fatto una scelta che a prima vista ci aveva fatto un po’ storcere il naso, ovvero quella di creare una sorta di crasi, di sintesi, diffusione tra il Galaxy S24 e un iPhone. Alcuni dettagli dei bordi sono chiaramente riconducibili al design di Apple, mentre altri elementi portano alla memoria il design minimal della famiglia di smartphone di Samsung.

In realtà, man mano abbiamo proseguito nella nostra prova sul campo ci siamo resi conto che questo smartphone ha tutto sommato una sua personalità, con un tratto distintivo dato dal grande blocco della fotocamera posteriore. Non è detto che tutti apprezzino quel quadratone nella zona posteriore, ma sicuramente può essere un elemento che caratterizza la cifra stilistica di Xiaomi.

Quello che ci piace meno è che quando si appoggia lo smartphone su una superficie, proprio a causa di quel grande blocco il telefono rimane instabile ed è impossibile digitare mentre, per fare un esempio, lo si tiene appoggiato ad un tavolo. Ci si trova puntualmente costretti ad impugnare il cellulare.

Poco male, lo faremmo comunque ogni due minuti nel corso delle nostre giornate.

Pur essendo costruito con materiali nobili questo smartphone riesce a contenere il suo peso in soli 188 g, che sono davvero pochissimi rispetto ai principali top di gamma oggi in circolazione. Bisogna però considerare il fatto che questa dimensione così ridotta è agevolata dal display con una diagonale molto contenuta, ci torneremo tra poco.

Sempre sul fronte del design, bisogna segnalare il vetro piatto, mentre lo spessore è abbastanza contenuto perché rimane entro gli 8,2 mm. Abbiamo sicuramente apprezzato la certificazione IP68, grazie a cui si può immergere lo smartphone per 30 minuti fino ad 1,5 m di profondità.

Le specifiche tecniche sono in realtà le migliori oggi disponibili sul mercato mercato, a partire dal Wifi 7, la presenza del Bluetooth 5.4, di qualunque sistema di posizionamento oggi disponibile, a cui si aggiungono anche i migliori codec per la trasmissione wireless dell’audio. non serve sottolinearlo, ma ci sono anche due altoparlanti stereo, mentre per il suono c’è piena compatibilità con lo standard Hi-Res Wireless, grazie alla soluzione Snapdragon Sound.

Stiamo tradendo la promessa di non stordirti, nel corso della recensione di Xiaomi 14, con una lista infinita di noiose specifiche tecniche, ma le menzioni appena fatte fatte sono utili per capire che questo smartphone, pur con le sue dimensioni compatte contiene tutte le migliori tecnologie oggi disponibili. Il connettore è un USB di tipo C, versione 3.2, che supporta anche il collegamento a supporti di memoria esterni.

Il display

Lo schermo di Xiaomi 14 e la sua dimensione rappresentano uno degli elementi centrali nella valutazione di questo smartphone: se da un lato è fondamentale la collaborazione con Leica per le sue fotocamere, bisogna però riconoscere che le dimensioni estremamente ridotte sono un altro importantissimo punto di forza.

Diciamo questo perché il display di Xiaomi 14 ha una diagonale da 6,36″, davvero ridotta rispetto agli altri top di gamma con una buona definizione 1200 X 2670p, con tutte le compatibilità possibili ed immaginabili, ovvero il supporto di Dolby Vision, HDR10+ e una frequenza di aggiornamento variabile fino a 120 hz.

Altro elemento importante è quello della luminosità, perché si arriva ad una cifra quasi surreale, che fino ad un paio di anni fa sarebbe sembrata fantascientifica, ovvero un picco di 3000 nits.

Il display LTPO OLED risulta leggibile in tutte le condizioni ed è molto gradevole anche per i suoi contrasti accesi, se poi si aggiunge che è anche resistente a qualunque tipo di sollecitazione, il quadro è completo.

L’ultimo dettaglio che vi raccontiamo e infatti quello della protezione, affidata al Corning Gorilla Glass Victus: questa non è la versione più potente e più più resistente disponibile sul mercato, ma comunque parliamo di una soluzione di buona qualità.

Hardware, processore, RAM e memoria

Xiaomi 14 nome il prodotto al top della gamma di questa famiglia, ma offre comunque una scheda tecnica di ottima qualità, grazie al processore qualcomm snapdragon 8 gen 3, che viene supportato da una RAM che può variare da 8 a 16 GB, mentre la memoria interna può oscillare tra 256 GB e 1 TB.

Di solito, lo abbiamo sperimentato negli anni passati, non è facile trovare le versioni più spinte sul nostro mercato, se si vogliono i modelli più prestigiosi bisogna affidarsi all’importazione parallela. l’ultimo dettaglio che vogliamo segnalarvi relativo alla memoria è che parliamo di uno standard UFS 4.0.

Come sempre, ci piace raccontare anche la nostra esperienza d’uso, che non necessariamente richiede dotazioni hardware da fantascienza. Nel caso di Xiaomi 14 ci siamo trovati molto bene in quasi tutte le situazioni, con uno smartphone che risulta essere estremamente reattivo e veloce, qualunque cosa gli si chieda di fare. L’unica perplessità che abbiamo riguarda la tendenza a surriscaldarsi, che abbiamo riscontrato anche con operazioni piuttosto semplici, quasi banali come il download delle applicazioni.

Xiaomi ha specificato come il telefono sia dotato di un sistema di dissipazione del calore molto efficiente, ma evidentemente questo potrebbe essere uno dei prezzi da pagare per la dimensione molto compatta del cellulare.

Quello che invece ci ha seriamente preoccupato è il dettaglio di una strana condensa che si forma sotto uno dei vetri della fotocamera proprio quando il sistema di dissipazione del calore entra verosimilmente in funzione. A noi è capitato quando abbiamo scattato foto a ripetizione ho girato video con definizione elevata, in un contesto in cui la temperatura esterna era particolarmente bassa. la speranza è che non sia un errore di progettazione, ma semplicemente un errore di gioventù magari limitato ai primi prodotti, quelli che giornalisti stanno provando in queste settimane.

Fotocamera

Sulla fotocamera di Xiaomi 14 sono state riposte grandi grandissime aspettative, perché sappiamo della stretta collaborazione tra l’azienda che produce questo smartphone e Leica: noi, dopo la cocente delusione di Xiaomi 13 Ultra, abbiamo approcciato la nostra prova con grande circospezione.

In effetti, la qualità degli scatti e dei video è solo parzialmente soddisfacente: non è un caso se DxOMark, sito bibbia per il test delle fotocamere, assegna solo 138 punti alla fotocamera di questo smartphone, che si posiziona al 28º posto complessivo. Non effettuiamo test con la profondità e l’accuratezza degli specialisti francesi, ma i nostro occhio è comunque piuttosto allenato e le immagini, seppur di buona qualità, non ci hanno impressionato.

Bisogna però sottolineare che questo risultato è comunque un passo avanti rispetto allo scorso anno, anche se di poco conto, perché il modello Xiaomi 13 Pro aveva raccolto 136 punti. gli scatti sono genericamente buoni, ma manca ancora qualcosa per riuscire a tenere il passo dei migliori, soprattutto quando si fanno scatti con poca luminosità.

Xiaomi 14 è costruito intorno a tre sensori da 50 megapixel, con lunghezze focali equivalenti a 14, 23 e 75 mm, che corrispondono ad un sensore principale con una dimensione notevole 1/1.31″, con apertura F/1.6, che si basa sul lavoro dell’autofocus laser e della stabilizzazione ottica.

Lo zoom, anche esso da 50 megapixel, ha un’escursione ottica 3.2X, che è buona, ma lontana dai migliori della classe. a completare la dotazione c’è un grand angolo con un’ampiezza di 115°, in grado di catturare foto di buona qualità ma con una scarsa accuratezza sui colori.

Questo smartphone è capace di catturare video fino a 8K di definizione, ma la soluzione migliore è quella dei 4K con 10Bit Dolby Vision HDR. I video sono catturati combinando la stabilizzazione ottica con quella elettronica.

La selfie Cam da 32 mpx si comporta in modo discreto, grazie alla capacità di catturare video con definizione 4K.

Il software HyperOS

Il tema del software è piuttosto articolato ed è uno dei più rilevanti nella recensione di Xiaomi 14: questo smartphone è stato realizzato utilizzando il nuovo sistema operativo creato dall’azienda cinese che si chiama HyperOS. La scelta di realizzare un’alternativa ad Android, annunciata qualche mese fa e ormai pienamente operativa, se da un lato è chiaramente comprensibile, dal punto di vista della stessa Xiaomi, dall’altro è invece piuttosto complicata da comprendere, se la si guarda con gli occhi dell’utente.

Cerchiamo di spiegare il perché di questo pensiero: quando si accede al cassetto delle applicazioni e si digita il nome di una app che si vorrebbe aprire, se quest’app non è presente sul telefono si viene indirizzati al nuovo Store di Xiaomi, chiamato AppMall.

A quel punto appare una lista di applicazioni, tra cui, in cima all’elenco, c’è quella che vorremmo installare. Quando però si decide di scaricare l’applicazione sullo smartphone, si viene dirottati verso il Google Play Store. Tutto questo ha un senso dal punto di vista dell’utente? Ni.

Certo, bisogna tenere conto del vantaggio dato dalla snellezza del nuovo sistema operativo, che pesa diversi gigabyte in meno rispetto alla versione di Android a cui eravamo abituati. Non solo, perché oltre ad essere estremamente più leggero, il sistema operativo HyperOS di Xiaomi è anche più rapido nell’accesso ai dati e quindi più reattivo, in particolare quando si aprono le applicazioni.

Non è cambiata però la sostanza, perché la grafica è praticamente identica ed è rimasta uguale la gran parte delle applicazioni proprietarie di Xiaomi, che, pur essendo molto funzionali, sul fronte della grafica e dell’interfaccia utente non sono il massimo.

Questa è la ragione per cui, pur apprezzando decisamente senza indugi questo Xiaomi 14, continuiamo ad avere serie perplessità sul software dei prodotti a marchio Xiaomi: ci sono enormi margini di miglioramento su questo fronte.

C’è poi un altro dettaglio, forse più delicato, che riguarda il software di Xiaomi 14: non c’è alcuna traccia delle migliori soluzioni di intelligenza artificiale che sono invece disponibili su Google Pixel 8 Pro e su Samsung Galaxy S24.

La batteria

Una delle grandi sorprese della recensione di Xiaomi 14 arriva dalla sua batteria, che potrebbe sembrare un po’ risicata, con la sua capacità di 4610 mAh, lontana dai 5.000 mAh, tipici dei prodotti top di punta, per non parlare dei 5600 mAh di Honor Magic6 Pro.

In realtà, pur avendo una capacità limitata, questa batteria è in grado di affrontare un’intera giornata di lavoro senza alcuna paura, questo è probabilmente uno degli effetti positivi più importanti del nuovo sistema operativo, che è molto parco nei consumi.

In ogni caso, se qualcuno fosse esagerato nell’uso del telefono e e riuscisse a scaricarlo completamente, potrebbe fare affidamento sulla ricarica rapida da 90 W, che permette di andare da 0 a 100% in circa 30 minuti.

Quanto costa Xiaomi 14?

Il prezzo di Xiaomi 14 è forse il principale ostacolo che si frappone tra questo smartphone e un grande successo di mercato: sul sito dell’azienda si poteva acquistare in fase di lancio la versione meno costosa con 256 GB di memoria, al prezzo di 999 €, però la promozione è ormai terminata.

Nei negozi in cui viene venduto e sugli altri siti Internet, si trova invece solo la versione da 512 GB, che viene proposta a 1099 €. Sulla valutazione relativa al prezzo di Xiaomi 14 pesa inevitabilmente la mancanza totale di soluzioni avanzate di intelligenza artificiale, che è un handicap rispetto a Google Pixel 8, che oggi si compra ad un prezzo ufficiale di 699 euro, ma si trova facilmente online anche a più di 100 € in meno.

Recensione Xiaomi 14, le conclusioni

Nel corso della recensione di Xiaomi 14 abbiamo voluto letteralmente spaccare il capello per molti dei dettagli che abbiamo affrontato, ma dobbiamo dire che questo smartphone ci è piaciuto davvero tanto, in particolare per la collocazione unica sul mercato, che deriva dalla combinazione tra le sue dimensioni compatte e la dotazione tecnologica di primissimo livello di cui può disporre.

È difficile prevedere se questo smartphone possa essere un successo commerciale in terra occidentale, ma bisogna senza dubbio riconoscere che Xiaomi ha fatto un lavoro egregio nel costruire un’alternativa ai soliti noti. Probabilmente, per riuscire ad essere davvero competitiva, dovrebbe lavorare ad un contenimento generale dei costi, al prezzo attuale questo smartphone trova avversari molto temibili a cifre inferiori.

Xiaomi 14
Xiaomi 14 è uno smartphone di ottima qualità, che ha il suo principale pregio nella combinazione tra misure estremamente compatte e tecnologie avanzate di cui può disporre. Buona la fotocamera realizzata con Leica, ma dalla combinazione delle due aziende ci saremmo aspettati sicuramente di più.

Pro
+ Dimensioni compatte
+ Eccellente luminosità dello schermo
+ Fotocamera di buona qualità
+ Batteria duratura
+ Ricarica veloce
Contro
– Non ci sono soluzioni avanzate di AI
Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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