Il principale emulatore di Nintendo Switch, Yuzu, è arrivato al capolinea. La vicenda, che va avanti dallo scorso luglio, si è conclusa con un accordo. Vediamo in cosa consiste e quali saranno le conseguenze.
Indice
Causa Yuzu: ricostruiamo gli eventi
La causa di Nintendo contro Yuzu ha inizio lo scorso 28 luglio 2023. Nintendo ha intentato la causa contro gli sviluppatori dell’emulatore, accusandoli di violazione del copyright e di aver favorito la pirateria.
L’emulatore sfrutterebbe illegalmente la crittografia dei software Nintendo, facilitando la pirateria dei suoi giochi. A sostegno di ciò, è stato evidenziato che il download di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom ha superato il milione di copie prima del lancio ufficiale. A sostegno della sua accusa, l’azienda nipponica ha sottolineato che il supporto Patreon per Yuzu è raddoppiato durante quel periodo, indicando un possibile legame tra l’emulatore e la pirateria.
Il 3 agosto 2023 comunque Tropic Haze (pseudonimo utilizzato dallo sviluppatore dell’emulatore) risponde alla denuncia, negando le accuse di Nintendo. A Novembre il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto occidentale di Washington emette un’ordinanza che richiede a Tropic Haze di consegnare i codici sorgente di Yuzu. Dopo l’opposizione da parte di Tropic Haze, le parti si incontrano per un’udienza di conciliazione, ma non si accordano.
È infine di ieri la notizia che lo scorso 14 febbraio le due aziende hanno raggiunto l’accordo.
La causa è stata controversa all’interno della comunità dei videogiochi, alcune persone hanno sostenuto Nintendo, affermando che Yuzu danneggia le vendite di giochi. Altri hanno sostenuto Tropic Haze affermando che gli emulatori sono strumenti legali che possono essere utilizzati per la conservazione dei videogiochi.
La strategia di Nintendo
Non è un caso che la causa sia stata intentata proprio ora. La casa di Mario sta infatti secondo alcuni gettando le basi per il lancio della tanto attesa Switch 2 e teme che l’emulazione immediata possa ostacolare il successo della nuova console. Tuttavia, vale la pena notare che la diffusione di emulatori come Yuzu, Ryujinx o Egg non ha impedito a Nintendo Switch di diventare una delle console più vendute di tutti i tempi.
Secondo Nintendo, il modello di business di Yuzu favorisce la pirateria tra i videogiocatori. L’azienda di Kyoto ha inoltre deplorato la diffusione prematura del gioco, che ha portato a spoiler per coloro che attendevano di giocare regolarmente la propria copia su Switch. Sebbene lo spoiler non sia considerato un reato, Nintendo lo utilizza come ulteriore argomento per la chiusura dell’emulatore.
Nintendo è rinomata per la sua intransigenza nella difesa delle sue proprietà intellettuali. In particolare, l’azienda nipponica ha sempre combattuto con tenacia gli emulatori, considerati una minaccia per il suo business. La recente vittoria legale contro Yuzu rappresenta l’ennesimo capitolo di questa battaglia.
Emulazione: si o no?
L’emulazione rappresenta un tema complesso, situato in una zona grigia dal punto di vista legislativo. In linea di massima, l’emulatore in sé non è illegale. La legge permette di utilizzare un emulatore a patto di possedere una copia originale del videogioco in questione. Tuttavia, è innegabile che tali software favoriscano la diffusione di copie pirata dei giochi.
Ma l’emulazione è di fatto l’unico modo per riuscire a preservare i videogiochi prima che finiscano nell’oblio, come è emerso da un recente e inquietante studio sulla scomparsa dei videogiochi “classici”.
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La sentenza nel caso Yuzu
Nell’ambito della sentenza della Corte distrettuale statunitense del Rhode Island, a Tropic Haze è stato impedito di offrire o commercializzare Yuzu o qualsiasi suo codice sorgente in futuro. Ai suoi membri viene inoltre impedito di creare qualsiasi software futuro che eluda la protezione tecnica di Nintendo e Tropic Haze deve cedere tutti i domini del sito web e le informazioni relative al suo emulatore.
Inoltre, Tropic Haze dovrà pagare a Nintendo $2.4 come risarcimento per i danni arrecati da Yuzu.
Come stabilito dalla corte, “il convenuto e i suoi membri riconoscono e concordano che l’attribuzione di un risarcimento pecuniario in questa sede ha un rapporto ragionevole con l’entità del danno” cagionata ai danni dell’azienda. L’ammontare di 2,400,000 dollari statunitensi servirà inoltre a coprire i costi complessivi correlati alla querela mossa da Nintendo contro Tropic Haze.