La storia di Steve Jobs: il visionario fondatore di Apple

Steve Jobs è stato uno dei maggiori pionieri del settore tecnologico e del marketing. Noto per aver fondato Apple e aver contribuito in modo significativo all’evoluzione dell’industria, esploriamo questa settimana per la nostra rubrica ritratti, la vita e il lascito di questo iconico imprenditore.


Benvenuti nella nuova sezione “Ritratti” di MisterGadget.Tech, un’entusiasmante esplorazione dei grandi personaggi che hanno plasmato la storia della tecnologia. In questa sezione, vi condurremo in un affascinante viaggio attraverso le vite e le realizzazioni di geni innovatori, visionari che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della tecnologia. Dai pionieri dell’informatica ai visionari dell’elettronica, ogni “Ritratto” sarà un’immersione approfondita nella vita e nel lavoro di coloro che hanno contribuito in modo significativo a plasmare il nostro presente tecnologico. Un omaggio a menti brillanti e a idee rivoluzionarie, “Ritratti” celebra il passato, presente e futuro dell’innovazione tecnologica. Ogni settimana un nuovo ritratto.



Creare un introduzione per un personaggio come Steve Jobs è impossibile, così come lo è non conoscerlo. Per la nostra rubrica ritratti questa settimana parliamo del creatore di un impero, che sicuramente resterà nei libri di storia.

Chi era Steve Jobs?

La vita di Steve Paul Jobs, o più semplicemente Steve, ha inizio il 24 febbraio 1955 a San Francisco. Nato come Abdul Latif Jandali da madre statunitense di origini svizzere e tedesche e padre siriano, Steve non fu cresciuto dai suoi genitori naturali. Si trattava di una coppia di giovani universitari con poche risorse e con un amore non gradito alle famiglie d’origine. Appena nato viene quindi dato in adozione a Paul Reinhold Jobs e Clara Hagopian residenti a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Il padre all’epoca faceva il meccanico per auto e la madre era una contabile. I genitori adottivi battezzarono Steve e lo educarono alla fede cristiana luterana.

Lui, il genio della tecnologia elettronica, non ha mai voluto incontrare i suoi genitori biologici; una scelta che molti bambini adottati hanno il diritto di fare e che i suoi genitori hanno sempre rispettato, pur trovandosi di fronte ad uno degli uomini più ricchi del mondo. Nel 1972 Steve si diplomò all’istituto Homestead di Cupertino, in California, e successivamente si iscrisse al Reed College di Portland (Oregon), ma abbandonò dopo appena un semestre. I primi passi di Jobs in Apple Computer risalgono al 1976 quando, nel garage dei genitori di Jobs, lui e Wozniak hanno iniziato a lavorare sul primo computer della società, l’Apple I.

La rottura con Wozniak e la fondazione di NeXT

Il ruolo di Steve Wozniak è stato cruciale nella storia di Apple, poiché insieme a Jobs ha dato vita a prodotti che avrebbero rivoluzionato l’industria tecnologica. Era il 1974 quando i due amici, di cui Steve era alla Atari e Wozniak alle dipendenze dell’Hewlett-Packard, lavorarono alla prima versione del circuito del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice.

Uno dei momenti cruciali della carriera di Jobs è stato il lancio del Macintosh nel 1984, un computer che ha segnato il successo e l’innovazione di Apple. Nonostante le speranze iniziali, il primo Mac non raggiunse i livelli di vendita attesi a causa della crescente concorrenza. Jobs ne incolpò  l’allora amministratore delegato, chiamato alla Apple l’anno prima da lui stesso. Dopo uno scontro, ciascuno attribuendo all’altro la responsabilità del mancato successo, l’AD pose il consiglio d’amministrazione di fronte all’alternativa “o me o lui”. Il consiglio si schierò dalla sua parte.

Il 31 maggio 1985, in seguito a una riorganizzazione manageriale i poteri di Jobs furono notevolmente ridotti. Considerando di “non avere niente da fare”, Jobs intraprese alcuni viaggi in Europa e Unione Sovietica per promuovere i computer Apple. In settembre comunicò al consiglio le proprie dimissioni irrevocabili. Uscito da Apple, fondò subito una nuova compagnia, la NeXT Computer. Gli anni successivi videro un panorama molto colorito di cause legali ed accordi. Inizialmente Apple cercò di bloccare la nascita della nuova azienda, ma le due parti raggiunsero un accordo extra giudiziale con il quale Jobs si impegnò a non assumere personale proveniente dalla Apple e concesse alla sua ex-azienda il diritto di verificare ogni nuovo prodotto NeXT prima dell’uscita sul mercato.

L’acquisizione di Pixar ed il ritorno in Apple

Nel 1986 Steve Jobs acquistò la Pixar dalla Lucas Films, una casa di produzione cinematografica con l’obiettivo di realizzare unicamente animazioni computerizzate (ricordiamo Toy Story e A Bug’s Life). La NeXT invece produsse un computer dal design innovativo ma con prezzo molto più alto della media di mercato. Non riuscì a imporsi sulla concorrenza, anche a causa della comparsa sul mercato di computer economici “cloni” dei PC IBM.

Dieci anni dopo, la Apple Computer aveva necessità di aggiornare il sistema operativo montato sui propri computer e contattò Jobs che propose il NeXTSTEP, sistema operativo della NeXT. In cambio chiese che la Apple acquisisse la NeXT, all’epoca in grave crisi. L’anno dopo, dopo risultati commerciali altalenanti, Jobs assunse nuovamente la carica di CEO ad interim, senza stipendio ricevendo la cifra simbolica di 1 dollaro all’anno. No, non fece la fame se te lo stessi chiedendo. Steve ricevette diversi premi di produzione tra i quali un jet privato da 90 milioni di dollari e poco meno di 30 milioni di dollari in azioni.

Ripreso il suo posto, Jobs impose una rivoluzione aziendale decidendo la cancellazione di decine di progetti di prodotto lasciandone solo quattro e licenziando circa tremila dipendenti in un anno. La situazione della Apple, che a fine 1997 registrava un miliardo e quaranta milioni di dollari di perdite, migliorò sensibilmente con un utile a fine 1998 di oltre 309 milioni di dollari.

La genialità di Jobs e la sua impronta nel settore tech

Jobs era un personaggio estremamente complesso e spesso veniva criticato per il suo carattere duro e perfezionista. Ha lasciato un’impronta indelebile nel settore tecnologico, su questo non c’é alcun dubbio. Con lo sviluppo del sistema operativo Mac OS e l’introduzione di dispositivi rivoluzionari come l’iPhone e l’iPad, ha ridefinito il concetto di tecnologia mobile e ha posto Apple all’avanguardia dell’innovazione. 

È difficile parlare di lui separatamente dalla sua creazione, l’azienda leader nel settore degli smartphone e non solo. Innegabilmente, alcuni dei termini coniati durante la nascita dei prodotti sono attuali. iPad è diventato sinonimo di tablet, iPod lo è stato per un lungo periodo per i lettori mp3. L’iPhone riveste un ruolo unico e ineguagliabile rappresentando un prodotto esclusivo, di qualità e anche se spesso criticato, superiore a tanti altri competitor. 

Come è cambiata Apple dopo la morte di Steve Jobs?

Dopo la dipartita di Jobs, Tim Cook è subentrato come CEO di Apple. Nonostante la perdita del suo leader iconico, l’azienda è riuscita a mantenere una forte coesione e a continuare a innovare. Negli anni successivi abbiamo tutti potuto assistere a lanci di successo ed a numerose sfide, come la recente apertura costretta dall’UE agli store di terze parti anche per iPhone. 

In continuo aggiornamento e con un occhio sempre presente sulle ultime novità del settore, l’azienda continua a mantenere lo spirito innovativo del suo creatore. L’importanza di Jobs nel design e nell’innovazione di prodotto rimane evidente anche dopo la sua scomparsa, nel 2011, a seguito della diagnosi di tumore al pancreas. Ha combattuto la malattia negli anni dalla diagnosi con coraggio e determinazione, continuando a lavorare instancabilmente e presenziando agli eventi dell’azienda.

Una personalità eclettica che resterà nella storia

Della sua vita privata si sa che in giovane età ha avuto una figlia, Lisa Brennan-Jobs che inizialmente non ha riconosciuto. Nel marzo 1991 si sposò con Laurene Powell, con una cerimonia officiata da un monaco buddhista. Dal matrimonio sono nati tre figli: Reed nel settembre 1991, Erin nel 1995, e Eve nel 1998. 

Steve Jobs guidava una Mercedes SL55 AMG perennemente senza targa, poiché sfruttava una legge della California che permette ai proprietari di nuovi veicoli di circolare senza, per un massimo di sei mesi, nell’attesa di riceverla e montarla. Jobs, d’accordo con la società di leasing, prendeva una SL55 AMG nuova ogni sei mesi.

Ha sempre ammesso di avere assunto varie sostanze stupefacenti durante la sua vita e ha parlato dell’LSD come di una delle esperienze più incredibili mai vissute. Secondo la sua biografia curata da Walter Isaacson, Jobs era vegano ed a tratti fruttariano. A volte si nutriva esclusivamente con un unico alimento, come carote oppure mele, per un’intera settimana.

Una bella iniziativa promossa proprio dal sito della sua compagnia è Remembering Steve Jobs, una pagina dove oltre un milione di persone di tutto il mondo hanno condiviso i loro ricordi, pensieri e sentimenti su Steve. Una cosa che tutti hanno in comune, dagli amici personali ai colleghi, ai proprietari di prodotti Apple, è che sono stati toccati dalla sua passione e creatività. È possibile inviare i propri ricordi su di lui alla mail rememberingsteve@apple.com

Maria Grazia Cosso: Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.