Come annunciato negli scorsi mesi, in arrivo le prime conseguenze del DMA e delle tante sanzioni da parte dell’Europa per la casa della mela. Arriva quindi AltStore PAL, il primo store di terze parti per i prodotti di Apple. Approfondiamo l’argomento e vediamo come scaricare l’app.
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L’apertura di Apple agli store di terze parti rappresenta un evento. È da tempo oramai che parliamo dei provvedimenti che l’Europa sta spingendo affinchè vengano messi in atto. Tutto al fine di creare una concorrenza più equa e che diminuisca l’egemonia di alcune case produttrici nel mercato degli smartphone. Dopo aver visto come dovrebbero funzionare gli app store alternativi e approfondito le motivazioni della loro nascita, oggi vediamo come funziona il primo a sbarcare in Europa ufficialmente.
Cosa è AltStore PAL
AltStore PAL è un’app store di terze parti open-source per dispositivi Apple che consente agli utenti di scaricare e installare applicazioni non disponibili sull’App Store ufficiale. È ora attivo nei territori dell’Unione Europea grazie alla conformità di Apple al Digital Markets Act (DMA). Per Riley Testut, il giovane sviluppatore che ha creato AltStore, è un sogno che si avvera dopo 10 anni.
AltStore è in circolazione dal 2019 per iOS, ma fin’ora per installarlo è stato necessario un workaround. Con il termine si intende una ‘soluzione’ che fa credere all’iPhone che siate lo sviluppatore dell’app, utilizzando un software associato chiamato AltServer in esecuzione su un Mac o un PC. È un po’ complicato, anche se tecnicamente non comporta il jailbreak del telefono. Ora, grazie al DMA, Delta e Clip sono state lanciate legittimamente con il visto di Apple sul mercato delle app nell’UE con la versione PAL dello store.
Delta e Clip su AltStore PAL
Il nuovo mercato delle app arriva con al momento con solo due app: la punta di diamante Delta, un emulatore Nintendo all-in-one in grado di riprodurre giochi NES, SNES, Nintendo 64, Game Boy, Game Boy Advance e Nintendo DS. E Clip, un gestore di appunti pensato per funzionare in background. Il negozio è opera di Testut e del suo partner commerciale Shane Gill.
Come emulatore di giochi, Delta si trova in una zona grigia dal punto di vista legale che Apple ha deciso di supportare solo di recente. Clip, invece, ha bisogno di utilizzare diversi workaround per funzionare in background e, secondo Testut, questi workaround “sono tutti contrari alle regole dell’App Store”.
Probabilmente ci sono buone ragioni per questo – dovete sapere che Clip vede tutto ciò che copiate e incollate sul vostro telefono – ma è qualcosa che dovete considerare da soli piuttosto che affidarvi ad Apple per farlo al posto vostro.
Delta è gratuito e senza pubblicità (sempre che Nintendo non si metta di mezzo), ma il download di Clip richiede un costo mensile su Patreon di 1 euro (più tasse).
Come funziona lo store alternativo Apple
A partire da oggi gli utenti europei con un iPhone e aggiornato ad iOS 17.4 possono abbonarsi. Il negozio richiede infatti un costo annuale di 1,50 euro (più tasse) per coprire la Core Technology Fee (CTF) di Apple per l’installazione del marketplace delle app. AltStore PAL integra il suo marketplace con Patreon. Probabilmente per supportare gli sviluppatori che desiderano distribuire applicazioni beta ed in ricompensa per i finanziamenti raccolti, cosa che non è consentita nell’App Store.
Per Testut AltStore PAL è aperto anche alle proposte di sviluppatori terzi. In questo modo, non sarà un vero e proprio negozio, ma una vetrina per sviluppatori che ogni developer indipendente potrà usare in modo totalmente gratuito con una logica che ricorda molto quella dei gestori pacchetti sulle distribuzioni Linux. A differenza dello Store centralizzato di Apple, il piano prevede che le app siano ospitate autonomamente dagli sviluppatori sui propri server.
Come installare AltStore PAL
L’installazione di AltStore PAL richiede di fare clic su molte pagine di conferma implementate da Apple, che controllano fino a tre volte il desiderio di installare applicazioni esternamente rispetto all’App Store ufficiale. Ma con la perseveranza e un numero sufficiente di clic, alla fine lo si installa.
Lo store quindi non sarà pre-popolato di app nel momento in cui lo si scarica: sarà l’utente a dover aggiungere le varie fonti e da esse le app. Si potrà anche rimuovere una fonte se non vuole più che appaiano determinate applicazioni. Ogni app, ovviamente, dovrà passare il processo di “notarization” di Apple e lo sviluppatore dovrà ospitarla sul suo sito: così facendo Testut e AltStore scaricano la responsabilità su ogni possibile problematica (copyright, bug, aggiornamenti) al singolo sviluppatore che la ospita sul suo server.
Come aggiungere app tramite AltStore PAL
Uno sviluppatore che vuole distribuire applicazioni tramite AltStore non dovrà fare altro che caricare tutte le app sul suo server, creare un file indice e dare questo file agli utenti: una volta che l’utente aggiungerà questo file come sorgente (source), dentro AltStore appariranno tutte le app dello sviluppatore, che potrà anche personalizzare la sua home. Per aggiungerlo basterà un click su una pagina, un link con una “url” costruita appositamente che porterà all’apertura automatica di AltStore.
Puoi pensare ad AltStore non come a un marketplace delle app, ma più come a uno strumento di “sideloading” ingrandito che legge semplicemente file JSON e notifica automaticamente agli utenti gli aggiornamenti delle app. Se hai mai usato Sparkle su macOS, le fonti sono concettualmente molto simili a un file XML Sparkle — tranne che oltre a rilasciare aggiornamenti dell’app, le usi anche per personalizzare la pagina dello store della tua app in AltStore.
Spiega Riley Testut