L’empowerment femminile inizia dalle scuole: l’Associazione dei Comuni Italiani firma un protocollo d’intesa con l’Associazione di imprese impegnata in Italia a promuovere l’inclusione come fattore competitivo per la crescita.
Indice
Gli stereotipi di genere nell’adolescenza
Gli studi attuali convergono su un fatto significativo: i primi bias cognitivi basati sul genere si radicano nei bambini già all’età di 5 anni. Questo implica che tutto ciò che i bambini vedono, ascoltano e imparano dall’ambiente circostante può plasmare la loro visione del mondo e la percezione di sé stessi al suo interno. Se si chiede, ad esempio, a una bambina cosa desidera fare da grande tra maestra e infermiera, potrebbe convincersi che la sua scelta di carriera sia limitata a quelle professioni. Viste le conseguenze concrete di questo fenomeno, è cruciale cambiare la narrazione e fornire modelli alternativi per contrastare gli stereotipi, un compito in cui la famiglia svolge un ruolo essenziale.
Secondo un’indagine condotta da Inspiring Girls International, un’iniziativa di Valore D che mira a incoraggiare le ragazze a perseguire le proprie ambizioni, il 77% delle ragazze in Italia ritiene importante avere un modello femminile della propria età. Tuttavia, il 28% afferma di avere solo un modello femminile nella propria vita, mentre l’8% dichiara di non averne affatto. Lo studio evidenzia che il 32% delle bambine tra i 5 e gli 11 anni potrebbe essere scoraggiato nel perseguire una determinata professione perché non vede abbastanza donne che la praticano. Le discipline scientifiche, nonostante abbiano il potenziale di ridurre il divario di genere, sono particolarmente colpite, come dimostrato dal fatto che solo il 2% delle ragazze desidera intraprendere una carriera nell’agricoltura o nella produzione, il 12% nella tecnologia e appena il 5% nella finanza, quest’ultima spesso vista come una “bestia nera” da molte donne.
L’empowerment inizia dall’orientamento
Colmare il divario di genere nel mondo del lavoro e incoraggiare le ragazze a intraprendere un percorso di studio e professionale in linea con le loro aspirazioni. Con questi presupposti, ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e Valore D, Associazione di Imprese che aiuta le organizzazioni a promuovere l’empowerment e l’inclusione come fattore competitivo per la crescita, hanno siglato nei giorni scorsi un Protocollo di intesa volto a promuovere progetti Inspiring Girls e Wanter curati, ideati e promossi da Valore D e destinati a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
ANCI, dal canto suo, si impegna a divulgare i progetti Inspiring Girls e Wanter presso gli Enti Locali coinvolgendo un potenziale di quasi 8.000 comuni in tutta Italia. Promuoverà inoltre la partecipazione degli Istituti scolastici ai progetti e a diffondere iniziative congiunte nel quadro del Protocollo d’Intesa attraverso campagne di sensibilizzazione e attività di formazione per docenti e personale scolastico.
Wanter e Inspiring Girls per un futuro più equo: scopriamoli insieme
Wanter, patrocinato dal Ministero del Lavoro e dal Ministero delle Politiche Giovanili, è un progetto di empowerment e innovazione sociale dedicato agli studenti della scuola secondaria, che li orienta verso le professioni più richieste e i percorsi di studio più adatti alle proprie inclinazioni. Attraverso una piattaforma digitale gratuita, gli studenti possono navigare tra oltre “150 nuove professioni del futuro”.
Inspiring Girls è invece un progetto internazionale, attivo in 30 Paesi diversi, che ha l’obiettivo di creare nelle ragazze consapevolezza del proprio talento liberandole dagli stereotipi di genere che possono frenare ambizioni professionali. Sarà possibile incontrare role model (donne di successo in diversi settori) e partecipare a workshop e attività per esplorare e sviluppare le proprie competenze. Dalla sua nascita nel 2017 Inspiring Girls ha organizzato 2.680 incontri coinvolgendo 61.400 studenti e 550 scuole, oltre che 1.500 role model volontarie facenti parte del network di Inspiring Girls Italia.