CEO e co-fondatore di DeepMind, Demis Hassabis è un personaggio poliedrico con una forte passione per l’Intelligenza Artificiale e non solo. Conosciamo meglio la vita di questo personaggio nel ritratto di oggi.
Benvenuti nella nuova sezione “Ritratti” di MisterGadget.Tech, un’entusiasmante esplorazione dei grandi personaggi che hanno plasmato la storia della tecnologia. In questa sezione, vi condurremo in un affascinante viaggio attraverso le vite e le realizzazioni di geni innovatori, visionari che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della tecnologia. Dai pionieri dell’informatica ai visionari dell’elettronica, ogni “Ritratto” sarà un’immersione approfondita nella vita e nel lavoro di coloro che hanno contribuito in modo significativo a plasmare il nostro presente tecnologico. Un omaggio a menti brillanti e a idee rivoluzionarie, “Ritratti” celebra il passato, presente e futuro dell’innovazione tecnologica. Ogni settimana un nuovo ritratto.
Indice
Oltre ad essere un informatico pioniere nel mondo dell’intelligenza artificiale, Demis Hassabis è un abile giocatore di poker (ha vinto il Pentamind per cinque anni consecutivi), ha un dottorato in neuroscienze cognitive e ha pubblicato ricerche su memoria, immaginazione e pianificazione.
Sostenitore dell’importanza dell’istruzione STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è stato recentemente nominato da Papa Francesco membro della Pontificia Accademia delle Scienze e recentemente Premio Nobel per la chimica assieme a David Baker e John Jumper per i loro studi sull’architettura delle proteine.
Tante le caratteristiche di questo personaggio, tutte con una passione di fondo: l’Intelligenza Artificiale.
Un prodigio degli scacchi con la passione per l’IA
Demis Hassabis, nato a Londra nel 1976 da padre greco-cipriota e madre singaporiana, è un nome che risuona nel mondo dell’intelligenza artificiale (IA). La sua mente brillante e la sua inesauribile curiosità lo hanno portato a diventare un pioniere nel campo, guidando la ricerca verso nuove frontiere.
Fin da bambino, Hassabis ha dimostrato un talento straordinario per gli scacchi, diventando maestro a soli 13 anni. Questa passione per i giochi strategici ha alimentato il suo interesse per l’IA, spingendolo a esplorare il potenziale delle macchine nel risolvere problemi complessi.
Dopo aver completato gli studi in informatica all’Università di Cambridge, Demis Hassabis ha fondato Elixir Studios, una società di videogiochi che firmerà accordi di pubblicazione con Eidos Interactive, Vivendi Universal e Microsoft. La società è famosa principalmente per Republic: The Revolution, un videogioco strategico del 2003 per Microsoft Windows, ambientato in un’immaginaria repubblica ex-sovietica. Anche Evil Genius, un videogioco strategico del 2004 per Microsoft Windows, il cui seguito è stato rilasciato nel 2021 da Rebellion Developments.
DeepMind e AlphaGo: AI al servizio dei giochi da tavolo
Tuttavia, la sua vera vocazione lo richiamò, e nel 2010 co-fondò DeepMind insieme a Shane Legg, filosofo e ricercatore nel campo dell’IA, e Mustafa Suleyman, un neuroscienziato e imprenditore. DeepMind era allora solo una startup pionieristica con l’ambizioso obiettivo di sviluppare algoritmi di apprendimento automatico capaci di superare le capacità umane. La società si proponeva di unire le scoperte nel campo delle neuroscienze e dell’apprendimento automatico con le innovazioni nell’hardware informatico. DeepMind si concentrò sull’addestramento di algoritmi per padroneggiare i giochi, e nel dicembre 2013 annunciò una svolta epocale: l’algoritmo Deep Q-Network (DQN) aveva imparato a giocare ai videogiochi Atari a un livello superiore a quello umano, utilizzando come unico input i pixel grezzi sullo schermo.
Nel 2014, Google ha acquisito DeepMind, riconoscendone l’immenso potenziale. Da allora, sotto la guida di Hassabis, il team ha raggiunto traguardi straordinari, come la creazione di AlphaGo, il primo programma informatico a sconfiggere un campione del mondo di Go, un antico gioco da tavolo cinese considerato molto più complesso degli scacchi.
Go rappresentava una grande sfida per l’IA a causa dell’elevato numero di possibili configurazioni della scacchiera e della difficoltà di applicare le tecniche di programmazione esistenti. AlphaGo ha sconfitto il campione europeo Fan Hui per 5-0 nell’ottobre 2015, e ha poi vinto 4-1 contro l’ex campione del mondo Lee Sedol nel marzo 2016. Tra gli altri successi di DeepMind figurano lo sviluppo di una macchina Neural Turing, i progressi nella ricerca sulla sicurezza dell’IA e la partnership con il National Health Service (NHS) del Regno Unito e il Moorfields Eye Hospital per migliorare i servizi sanitari e individuare precocemente le malattie degenerative degli occhi.
Una visione singolare dell’AI
La visione dei fondatori di DeepMind coincideva con quella di Eliezer Yudkowsky, scrittore e ricercatore tra i più fervidi sostenitori della singolarità tecnologica. Così viene definito il momento ipotetico in cui l’IA sarà capace di sfuggire al controllo umano.
Hassabis, Legg e Suleyman erano fermamente convinti che le macchine, un giorno, avrebbero raggiunto e persino superato le capacità umane. Il nome scelto per la loro startup, DeepMind, richiamava sia il deep learning, una forma di apprendimento automatico che permette alle macchine di imparare da enormi quantità di dati, sia Deep Thought, il supercomputer immaginato da Douglas Adams nel suo romanzo di fantascienza “Guida galattica per gli autostoppisti“. I tre fondatori di DeepMind nutrivano un’ambizione altrettanto audace: raggiungere l’AGI, l’intelligenza artificiale generale, che secondo molti un giorno potrebbe sostituire l’uomo in molte attività.
Le preoccupazioni etiche dell’AI per Demis Hassabis
Le tecnologie sviluppate da DeepMind sotto la guida di Hassabis hanno già avuto un impatto significativo in diversi settori. Medicina, con algoritmi in grado di diagnosticare malattie degli occhi e prevedere la struttura delle proteine, aprendo nuove strade per la ricerca medica. Energia, DeepMind ha collaborato con Google per ridurre il consumo energetico dei data center, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. Gli algoritmi di DeepMind hanno dimostrato capacità sovrumane in giochi come StarCraft II e Dota 2, spingendo i limiti dell’IA.
Proprio perché erano consapevoli dei rischi che questa tecnologia comporta, Hassabis e i suoi soci si sentivano in dovere di proteggere il mondo. Non intendevano fermare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Semmai puntavano a mitigare i possibili effetti collaterali. Tramite numerose vicende si sono avvicinati a Peter Thiel, l’imprenditore che aveva creato PayPal e aveva fatto un fortuna investendo in Facebook, ed Elon Musk, che all’epoca stava gettando le basi per il successo delle sue aziende SpaceX e Tesla.
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Con i soldi degli investitori, DeepMind aveva avviato la sua ricerca sulle reti neurali, vale a dire sistemi computazionali che si ispirano al funzionamento del cervello umano. Proprio come il nostro cervello è composto da miliardi di neuroni interconnessi, una rete neurale è formata da unità di calcolo artificiali collegate tra loro. Nonostante le loro strade si siano poi divise, le polemiche sull’etica dell’impiego dell’AI nel quotidiano sono all’ordine del giorno, nonostante gli enormi passi avanti svolti da allora e forse anche conseguentemente ad essi.