Hideo Kojima: l’autore che ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi

Considerato tra i più importanti autori nel panorama videoludico, Hideo Kojima è noto per numerosi progetti e per le sue idee artistiche che sicuramente passeranno alla storia dei videogiochi. Conosciamolo meglio nel nostro appuntamento settimanale con la rubrica ritratti.


Benvenuti nella nuova sezione “Ritratti” di MisterGadget.Tech, un’entusiasmante esplorazione dei grandi personaggi che hanno plasmato la storia della tecnologia. In questa sezione, vi condurremo in un affascinante viaggio attraverso le vite e le realizzazioni di geni innovatori, visionari che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della tecnologia. Dai pionieri dell’informatica ai visionari dell’elettronica, ogni “Ritratto” sarà un’immersione approfondita nella vita e nel lavoro di coloro che hanno contribuito in modo significativo a plasmare il nostro presente tecnologico. Un omaggio a menti brillanti e a idee rivoluzionarie, “Ritratti” celebra il passato, presente e futuro dell’innovazione tecnologica. Ogni settimana un nuovo ritratto.



Hideo Kojima è un nome che risuona nell’Olimpo dei creatori di videogiochi. Un vero e proprio artista che ha saputo plasmare il medium videoludico con la sua visione unica e innovativa. Le sue principali fonti di ispirazione sono il cinema e la letteratura, in particolare i film di fantascienza, azione e thriller, e i romanzi di autori come Stephen King e Philip K. Dick. Kojima ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi con titoli come Metal Gear Solid, Death Stranding e Snatcher, lasciando un segno indelebile nella storia dell’intrattenimento digitale.

Chi è Hideo Kojima

Nato a Tokyo in uno dei suoi quartieri speciali, Setagaya, Hideo Kojima si trasferisce con la famiglia nella parte occidentale del Giappone all’età di tre anni a causa del lavoro del padre Kingo, impiegato in un’azienda farmaceutica. Dieci anni dopo, la prematura scomparsa del padre costringe la famiglia a continui spostamenti, fino a trovare una nuova casa a Kawanishi, nella prefettura di Hyōgo.

L’adolescenza di Kojima è segnata da una crescente solitudine, durante la quale coltiva il sogno di diventare un artista o un illustratore. La sua aspirazione si scontra con le rigide norme sociali giapponesi che incoraggiavano la ricerca di professioni più stabili e remunerative.

Nel frattempo, la passione di Kojima per il cinema si evolve in un interesse per il mondo interattivo dei videogiochi. Durante gli anni universitari, il Nintendo Entertainment System e titoli come Super Mario Bros. diventano i suoi compagni di svago, lasciando in lui un segno indelebile. Kojima definirà in seguito Super Mario Bros. il big bang dei videogiochi, riconoscendo l’influenza fondamentale che questo titolo ha avuto sulla sua carriera. Nonostante l’arte videoludica fosse ancora agli albori e spesso sottovalutata, Kojima intravede in essa un potenziale inespresso e decide di farne il proprio percorso artistico.

Come nasce l’ispirazione di Hideo Kojima

Seguendo quindi le proprie aspirazioni, andando contro il costume giapponese, inizia tuttavia a scrivere racconti per inviarli a note riviste, tra i quali uno intitolato Battaglia per la sopravvivenza, in cui dei ragazzi si affrontano per aumentare ad ogni vittoria la loro aspettativa di vita. Hideo Kojima decide addirittura di inserirne uno breve nella sua tesi di laurea per fare colpo sui professori (nonostante ciò, non sarà d’aiuto ad ottenere una valutazione migliore).

Purtroppo per gli standard editoriali del settore, a detta di Kojima stesso, i suoi racconti erano troppo lunghi e complessi. Essi arrivavano infatti a toccare la soglia delle 400 pagine, mentre la maggior parte delle riviste era interessata a racconti non superiori alle 100 pagine. Dai racconti scritti passa poi a filmare con una camera Video.

L’ascesa di Kojima in Konami

L’ingresso nel mondo dei videogiochi non è facile per Hideo Kojima. Le sue idee innovative faticano a trovare terreno fertile, ma riesce comunque a entrare in Konami, contribuendo allo sviluppo di alcuni titoli durante l’età d’oro di Nintendo, quando il NES domina il mercato mondiale, risollevando l’industria videoludica dopo la crisi del 1983. I primi progetti, come Penguin Adventure e Lost Warld, non riscuotono grande successo, ma gli permettono di affinare le sue capacità e di sviluppare uno stile personale.

Nonostante Konami prediliga lo Standard MSX, Kojima non è soddisfatto delle limitazioni di questa piattaforma, che ritiene inadeguata per esprimere la sua creatività.

Kojima realizza in Konami Snatcher, un’avventura grafica cyberpunk ispirata a Blade Runner, con una trama avvincente che esplora i temi della Guerra Fredda. Il gioco, pubblicato su NEC PC-8801, MSX2 e successivamente su Sega Mega Drive, riceve recensioni entusiastiche, consolidando la reputazione di Kojima come autore di talento.

Come nasce Metal Gear Solid

Arriva nel 1987 l’opportunità di lasciare il segno nell’industria dei videogiochi con Metal Gear. Ispirandosi a film come Terminator e La grande fuga, crea uno stealth game con una trama avvincente e matura. Il gameplay innovativo catapulta il giocatore in territorio nemico senza equipaggiamento, costringendolo a recuperare risorse sul campo e a evitare scontri a fuoco in inferiorità numerica. Guardie e telecamere rappresentano una minaccia costante, e il rumore delle armi può attirare l’attenzione dei nemici.

Metal Gear, inizialmente distribuito su MSX2 in Europa e Giappone e successivamente su NES negli Stati Uniti, riscuote un grande successo di critica e pubblico, diventando un punto di riferimento per il genere stealth.

Nel 1998, con l’avvento di PlayStation, Hideo Kojima ha l’opportunità di realizzare la sua visione di Metal Gear in tre dimensioni. Nasce così Metal Gear Solid, un capolavoro che rivoluziona il genere stealth e introduce elementi narrativi e cinematografici mai visti prima in un videogioco. Il successo è planetario, e Metal Gear Solid diventa un’icona della cultura pop.

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Oltre Konami

Nonostante il successo, Kojima non si adagia sugli allori e continua a sperimentare. Nel 2001 dirige Zone of the Enders, un gioco d’azione con mecha, e tre anni dopo sorprende tutti con Metal Gear Solid 3: Snake Eater, un prequel ambientato durante la Guerra Fredda che esplora le origini della saga.

Lo sapevi che: I mecha o mech sono mezzi, di origine meccanica o naturale, comandati da almeno un pilota presente all’interno della struttura. Il termine è anche usato per indicare nello specifico il genere fantascientifico robotico ed è usato per riferirsi anche ad auto, armi, elaboratori, veicoli e astronavi di ogni sorta, e parimenti ai cyborg.

Dopo una separazione burrascosa da Konami, nel 2015 Kojima fonda il suo studio indipendente, Kojima Productions. Il suo primo progetto, Death Stranding, divide la critica ma conquista una vasta fanbase grazie alla sua originalità e alla sua profonda riflessione sulla connessione umana.

Kojima è noto per inserire cameo di se stesso nei suoi giochi, spesso in ruoli secondari o nascosti. Molto attivo sui social media, dirige un suo podcast ed è in preparazione un documentario sulla sua vita su Netflix. Kojima ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui il BAFTA Fellowship, l’equivalente videoludico di un Oscar alla carriera.

Maria Grazia Cosso: Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.