La recensione di Huawei FreeBuds 6i potrebbe essere brevissima, addirittura ridotta ad un pollice alzato, per confermare la discreta qualità della proposta: auricolari bluetooth di buon livello, ad un prezzo forse un po’ ambizioso.
+ Compatibili con Android e iOS
+ Buona batteria
– Non c’è fast pair
Indice
Design e specifiche tecniche
Huawei FreeBuds 6i hanno un design “standard”, molto simile a quello di Apple AirPods, che hanno stabilito una sorta di standard di riferimento del settore. Hanno una custodia “ovale”, dotata del pulsante necessario per attivare la modalità pairing e per fare un hard reset.
Sulla parte laterale degli auricolari, i cosiddetti “bastoncini”, è presente un’area sensibile al tocco, grazie a cui si può attivare o disattivare la riproduzione dei contenuti, è possibile cambiare la modalità di utilizzo da riduzione del rumore, a trasparenza, oppure di semplice ascolto della musica, senza intervento degli algoritmi.
Molto comodo il fatto che sfiorando la superficie degli auricolari si possa controllare anche il volume, opzione che poche cuffiette wireless offrono agli utenti. Huawei FreeBuds 6i sono realizzati con un driver da 11 mm, affiancato ad una struttura con 4 magneti e garantiscono piena compatibilità con lo standard Hi-Res Audio Wireless.
Sono molto leggeri, ma riescono comunque a gestire un’autonomia di ben 35 ore, compresa la riserva della custodia di ricarica.
La struttura è ovviamente in materiale plastico, con una certificazione IP54 per la protezione dagli schizzi d’acqua.
La cancellazione del rumore
Huawei FreeBuds 6i offrono la cancellazione del rumore sia nell’ascolto di musica, che in conversazione. In pratica, eliminano i rumori ambientali quando si indossano gli auricolari per la miglior esperienza musicale possibile e intercettano i disturbi alla voce, che possono arrivare dal contesto in cui ci si trova quando si fa una chiamata.
Quando si ascolta musica, prima dell’intervento degli algoritmi, c’è anche una camera di filtraggio del rumore, che insieme alle punte in silicone, presentano un primo livello di barriera al rumore, utile per abbattere le interferenze sonore. I terminali in silicone sono stati modificati, ora sono del 75% più spessi nella parte superiore e del 35% più spessi a contatto con le orecchie.
Questi elementi “fisici”, fanno una prima parte del lavoro, bloccando in modo efficace parte del suono.
A quel punto, interviene l’algoritmo vero e proprio, che lavora grazie alle “frequenze inverse”, sfruttando il lavoro di 3 microfoni, uno interni e gli altri rivolti verso l’esterno.
Huawei chiama la soluzione di riduzione automatica del rumore Intelligent Dynamic 3.0 e dichiara una potenza di calcolo del 240% superiore, rispetto ai modelli precedenti. Non solo, perché i nuovi auricolari Huawei FreeBuds 6i sono dotati di un sistema “automatico” e adattivo di riduzione del rumore, grazie al quale gli algoritmi al lavoro riconoscono il contesto in cui ci si trova, applicando una riduzione proporzionale al rumore.
In modo simile, i 3 microfoni vengono fatti lavorare in sync, per isolare la voce grazie all’elaborazione di un Deep Neural Network, in grado di separare il suono della voce da interferenze come auto o sirene, piuttosto che il chiacchiericcio di un ambiente di lavoro.
La qualità del suono
Huawei FreeBuds 6i producono un suono gradevole e gestisce discretamente l’equalizzazione del suono. I bassi sono presenti, sono morbidi e non sono mai eccessivi. Vengono gestiti adeguatamente anche quando si alza un po’ di più il volume.
Attraverso la app AI Life, si può modificare l’equalizzazione, ma solo usando i “preset” messi a punto dagli ingegneri: il risultato è buono, ma non è possibile ritoccare a piacimento le singole gamme di frequenza.
Per chi ama i bassi pronunciati, c’è un preset apposito, ma “pompa” un po’ tutto e il risultato finale potrebbe non piacere ai puristi. Quando si amplificano i bassi, anche le altre frequenze vengono esaltate e il risultato finale è un po’ “pasticciato”, questi non sono auricolari per ascoltatori pignoli.
Il suono è comunque di buon livello, questi auricolari wireless si adattano a tutti i generi musicali, ma il loro ambito naturale è il pop.
La qualità in conversazione
Gli algoritmi di cui abbiamo già parlato abbondantemente fanno un ottimo lavoro di isolamento del suono, i nostri interlocutori hanno sempre confermato di sentire bene la voce e di non avvertire rumori ambientali.
Unico elemento che possiamo evidenziare è che la voce appare poco “corposa”, prima di bassi e abbastanza concentrata sulle frequenze “medie”. Non è un problema, ma non si sfrutta pienamente la qualità delle comunicazioni su reti VoLTE, che garantiscono un livello audio superiore.
La app a supporto
Per usare Huawei FreeBuds 6i, bisogna installare Huawei AI life, applicazione non disponibile su Google Play Store, per cui l’operazione potrebbe essere un po’ “tricky”. Bisogna pescare la app su store alternativi o direttamente su web, l’app è invece curiosamente presente senza alcun tipo di restrizione su AppStore di Apple.
Ai Life serve per aggiornare gli auricolari, gestire l’equalizzazion ed eventualmente controllare riduzione del rumore e modalità trasparenza, se non si vogliono sfruttare i comandi touch presenti sugli auricolari stessi.
Quanto costano gli auricolari Huawei FreeBuds 6i?
Il prezzo degli auricolari Huawei FreeBuds 6i è di 99 euro, che non è altissimo in assoluto, ma trova grande competizione sul mercato, in particolare tra alcuni prodotti “made in China”, che offrono una combinazione molto aggressiva tra prezzo e qualità, ad esempio OnePlus Buds 3, oppure OPPO Enco Air 4, giusto per citarne alcuni.
Recensione Huawei FreeBuds 6i, le conclusioni
Lo abbiamo scritto all’inizio, sarebbe bastato un pollice su, per la recensione di Huawei FreeBuds 6i, perché al di là dei noiosi dettagli tecnici, il prezzo è buono, il suono è di qualità, le conversazioni sono chiare e cristalline, la batteria arriva a 35 ore di autonomia complessive, non abbiamo elementi negativi rilevanti da segnalare, il che è già un voto positivo.