Recensione Vivo V40, lenti Zeiss e super batteria, ma…

Con la recensione di Vivo V40 “celebriamo” il ritorno di Vivo nel nostro paese, dopo un primo lancio con alterne fortune: il nuovo smartphone di fascia media ha una fotocamera con lenti Zeiss e una batteria di lunga durata. Purtroppo, non è cambiata l’interfaccia utente, forse la peggiore del mondo Android.



Vivo V40
Con Vivo V40, torna in Italia il marchio sponsor di Euro2024, che in Italia ha sempre faticato ad imporsi. Il nuovo smartphone è caratterizzata da lenti Zeiss, batteria eccellente e un’interfaccia utente, che proprio non ci piace.
Pro
+ Buona fotocamera
+ Lenti Zeiss
+ Batteria con autonomia elevata
Contro
– Interfaccia utente da migliorare


Design e specifiche tecniche

Vivo V40 ha un aspetto molto simile a quello di OPPO Reno11 Pro, con cui probabilmente ha in comune alcuni elementi di sviluppo, dato che le due aziende fanno parte dello stesso gruppo industriale. Il motivo posteriore è quello dei due cerchi sovrapposti per ospitare il blocco delle fotocamere.

La struttura di Vivo V40 è in plastica, un primo dettaglio che ci fa storcere un po’ il naso, mentre sulla parte posteriore presenta una finitura in vetro.

Interessante il fatto che lo spessore, se si ignora la parte esterna della fotocamera, sia di soli 7,58 mm, mentre il peso arriva a 190 g, piuttosto consistente tenendo conto della struttura in plastica. Vivo V40 è costruito con molta cura, tra i dettagli di pregio c’è sicuramente la certificazione IP 68.

Il modello che stiamo provando ha una colorazione molto neutra, una tonalità di grigio opaco piuttosto “seriosa”, che non brilla per originalità, ma piacerà molto a chi ama il design sobrio. In generale, l’aspetto di questo cellulare è piuttosto ordinario, se non fosse per l’anello di LED sulla parte posteriore di cui parleremo a breve.

Abbiamo dovuto leggere due o tre volte la scheda tecnica per capacità del fatto che Vivo V40 abbia solo il Wi-Fi AC, in pratica il Wi-Fi 5, una tecnologia ormai obsoleta per le comunicazioni wireless, dato che ormai ci si aspetta il Wi-Fi 7 sui prodotti di nuova generazione. Questo è un secondo elemento che ci ha lasciati un po’ perplessi.

Per il resto, c’è il supporto alla doppia Sim, il bluetooth 5.4, ricevitore per il posizionamento GPS, NFC e connettore USB Type-C 2.0. Ovviamente, non manca il sensore per le impronte digitali sotto il display, di tipo ottico.

Hardware e prestazioni

Le prestazioni di Vivo V40 sono di buon livello, grazie al processore Qualcomm Snapdragon 7 Gen 3, da 4 nm, di discreta qualità. Questo chip ha le stesse potenzialità di utilizzo dell’intelligenza artificiale e di elaborazione delle immagini della famiglia superiore, ma garantisce velocità e potenza più contenute.

Di fatto, per l’utente non ci sono mai “penalizzazioni”, il livello qualitativo è sempre alto, ma dobbiamo ancora una volta richiamare il prezzo di vendita, 599 euro, cifra a cui altri produttori offrono chipset molto più potenti e completi.

Tanta memoria, per contro, grazie a 12 gb di RAM e ben 512 gb di memoria interna. Vivo V40 può sfruttare anche una tecnologia di upscaling dei videogiochi, Game Super Resolution, che interviene per ottimizzare il lavoro dei componenti nelle sessioni di gaming.

Fotocamera

La fotocamera è il vero asso nella manica di Vivo V40, che altrimenti farebbe davvero fatica a tenere il passo di molti dei suoi concorrenti. Tre sensori da 50 mpx, il principale dei quali ha stabilizzazione ottica, OIS, con apertura F/1.88.

Sulla parte posteriore, c’è un anello di luce, Aura Light, che emette una luce regolabile sia in intensità che in temperatura, capace di illuminare anche le scene molto buie.comunque superiore al classico flash LED tipico degli smartphone.

Il grandangolo, anch’esso da 50 mpx, ha un’apertura F/2.0, con colori meno convincenti del sensore principale, ma comunque con risultati discreti.

Il vero tema distintivo, però, è rappresentato dalle lenti Zeiss, grazie a cui si possono ottenere risultati migliori, soprattutto per l’effetto Bokeh, che viene elaborato con ben 7 effetti differenti, molto efficaci anche quando si scatta controluce.

Attenzione però al fatto che gli scatti sono buoni, ma non straordinari: garantiscono risultati apprezzabili, ma Zeiss, che incide in modo positivo sulla qualità dei ritratti, fa sentire il suo lavoro solo parzialmente negli altri scatti. I video, che possono arrivare a 4K con 30 fps, sono di qualità discreta, potremmo dire “nella norma”.

Batteria

La batteria da 5.500 mAh è costruita con la tecnologia silicio-carbonio, che permette di avere una densità superiore del 20% a quella standard e quindi di mettere più capacità in uno spazio inferiore.

A questo si può aggiungere la carica a 80W, grazie a cui si va da 0 a 100% in poco meno di un’ora. La batteria è un argomento di cui non preoccuparsi, l’energia basterà anche a chi ha qualche compulsione di troppo con lo smartphone.

La batteria è senza dubbio uno dei principali pregi di questo smartphone, che è un vero e proprio “animale da fatica”, che sembra non scaricarsi mai.

Software

Quello del software è il capitolo che avrei saltato volentieri. Perché Vivo riesce a fare un’interfaccia tanto brutta quanto quella di Funtouch OS? Sono anni che ce lo chiediamo, ogni volta speriamo che quella successiva sarà la versione della svolta e invece il rispetto della tradizione è quasi esemplare.

La versione di Vivo di Android 14 sembra una versione vintage del sistema operativo di Google: lo so, siamo particolarmente sferzanti su questo tema, ma non sapremmo come condividere il principio che l’UI usata da Vivo proprio non ci piace ed è difficile capire questo approccio, dato che l’azienda è parte del grande gruppo BBK, al cui interno ci sono realtà, come OnePlus, che invece su questo tema pongono una cura quasi maniacale.

Perché siamo così taglienti nel giudizio? Perché i dettagli che non ci piacciono sono molti. Icone vecchio stile, dettagli a volte circolari e in altri casi squadrati, font spesso troppo piccolo e difficile da leggere, in altri casi troncato, con l’impossibilità di vedere tutto quello che ci sarebbe scritto, grafica un po’ vintage: ci sono tutti gli ingredienti per dare un’impressione d’uso peggiore rispetto alla qualità dell’hardware, che invece è sempre di buon livello.

Ci sono alcune soluzioni di AI, ma per ora solo quelle legate alla cancellazione di dettagli delle foto: non ci sono però funzioni di elaborazioni dei testi, trascrizioni automatiche, sintesi degli articoli e tutte quelle amenità che su altri prodotti sono uno standard, anche a prezzo inferiore.

Quanto costa Vivo V40?

Il prezzo ufficiale di Vivo V40 è di 599 euro, il principale canale di vendita è la rete dei negozi Windtre, non si trova attualmente su Amazon, per gli acquisti web bisogna rivolgersi a SmeOnline.

Recensione Vivo V40, le conclusioni

Con la recensione di Vivo V40 siamo tornati a contatto con un brand, che in passato abbiamo provato a più riprese, che in alcuni casi ci aveva sorpreso, come con Vivo X90 Pro, in altri invece avevo sollevato qualche perplessità. Vivo V40 appartiene alla seconda categoria, cioè dei cellulari che ci convincono solo relativamente, perché il rapporto qualità prezzo non è il massimo.

Ottima batteria e display di qualità eccellente da un lato, processore così così e interfaccia utente deludente dall’altro, nel mezzo una fotocamera che può contare sulla qualità delle lenti Zeiss, ma non produce scatti superlativi, che possano da soli giustificare l’acquisto del telefono.

Struttura in plastica, wifi 5, USB in versione 2.0: gli elementi “low cost” sono un po’ troppi per considerare Vivo V40 un buon affare.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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