Cambiare gestore telefonico è possibile ma occhio alla penale o sarai costretto a pagare

Come cambiare gestore telefonico (mistergadget.tech)

Cambiare gestore telefonico è possibile ma tutti dovrebbero essere informati su cosa comporta questo economicamente.

È vero che è lecito e giusto valutare altre offerte e quindi anche eventualmente decidere di cambiare il proprio gestore telefonico ma è anche doveroso fare attenzione a tutti i dettagli contrattuali che spesso non si conoscono ed emergono solo successivamente, quando viene fuori che bisogna pagare.

Talvolta infatti sono inserite delle penali, anche se il recesso è consentito, quindi comunque se inserite in fase contrattuale vanno pagate perché, appunto, accettate all’atto della firma. Molto dipende dall’azienda e dal tipo di contratto.

Cambiare gestore telefonico: come fare per non pagare extra

Molto spesso quando si firmano i contratti, essendo questi veramente molto lunghi e complessi, capita di non leggere alcune parti che poi si rivelano essere sostanziali. Qui si parla di tempistiche, di durata del contratto e quindi impossibilità di recedere per il periodo di permanenza minimo, del pagamento da dover corrispondere in ogni caso quando si cambia e tanti altri dettagli che sono sconosciuti.

Cambiare gestore senza penale (mistergadget.tech)

La penale, quando si parla di cambi di gestore di tipo fisso quindi per la linea di casa, solitamente ammonta a circa 30 euro che vengono addebitati insieme all’ultima fattura. Per quanto riguarda invece accordi differenti o più specifici, questa può anche essere più elevata. Da non confondere invece con quello che bisogna corrispondere laddove si sottoscriva un periodo di permanenza minimo. In quel caso quello che si va a fare è pagare per tutto il periodo minimo previsto dalla durata. Ad esempio se l’obbligo contrattuale è di 24 mesi e si rescinde dopo 4 mesi comunque bisognerà pagare quei 20 mesi, dopotutto è stato accettato e non c’è modo di tirarsi indietro.

In alcuni casi invece la penale figura come una sorta di tassa occulta, di cui potrebbe non esserci traccia da contratto. La verità però è che, essenzialmente, è sempre indispensabile leggere quello che si va a firmare perché dopo non c’è possibilità di dire “non sapevo” se era tutto riportato nel documento. Quindi, preventivamente, conoscendo l’esistenza di questi cavilli, è bene valutare con attenzione tutte quelle aziende che propongono o prodotti e servizi con vincoli o comunque dove si parla di periodi obbligatori molto lunghi.

Laddove non è prevista alcuna clausola o altro elemento allora si è liberi di procedere all’annullamento o al passaggio ad altro operatore senza problemi, dandone comunicazione scritta tramite PEC o tramite raccomandata.

Valentina Giungati:
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