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Gmail, spunta un nuovo obbligo: ora tutti dovranno farlo o sono guai, devi controllare ora

Nuovo cambiamento per Gmail, con una notizia che non fa felici gli utenti sia iOS che Android dopo l’obbligo.

Un anno fa è stata introdotta la spunta blu per gli utenti, resa obbligatoria per rendere maggiormente sicure le email e quindi evitare frodi ma anche continuo spam da parte di indirizzi sconosciuti. Un passo avanti importante che sicuramente gli utenti hanno accolto con dubbio.

Oggi, dopo un anno di distanza, si cambia ancora. Purtroppo, anche laddove vi siano miglioramenti in atto, stravolgere costantemente un servizio pone delle difficoltà, soprattutto per chi non è giovanissimo e deve di volta in volta adattarsi ad un modello sempre nuovo, sempre modificato.

Nuovo obbligo su Gmail, utenti nel caos

Sicuramente l’obiettivo di Google in questo caso è aiutare gli utenti, appare chiaro che la finalità sia questa e c’è solo da apprezzare il tempo speso per poter chiarire tutti i punti da parte dell’azienda, bloccare i truffatori, rendere il servizio sicuro e attendibile e quindi poter dare un senso generale di autenticità. Tuttavia bisogna sempre valutare anche il risvolto della medaglia che, per quanto non si voglia fare, è comunque essenziale nei termini di paragone del cliente finale che poi si trova ad utilizzare il servizio stesso.

Cosa cambia in Google Gmail (mistergadget.tech)

Quando un utente fa parte di un gruppo, chiamato BIMI, allora compare la spunta blu. Questo permette da un lato di identificare le persone e quindi i mittenti sicuri e dall’altra di comprendere anche qual è l’identità di marchi e loghi, se si tratta di un contatto affidabile. Ovviamente questa opzione è stata implementata perché di fatto è veramente difficile arginare il problema delle truffe mediante email, per quanto banali possano essere, per quanta conoscenza vi sia della materia, capiterà sempre di cliccare sul link sbagliato, nella convinzione che si tratti di un utente sicuro.

Gmail però ha introdotto un nuovo obbligo, si tratta del Common Mark Certificate. Questo consente ad un grosso numero di mittenti, anche non relativamente connessi ad un dato marchio, di usare comunque il sistema di sicurezza citato e quindi di rendersi certamente più sicuri per il cliente finale.

Sicuramente l’ennesimo certificato può essere di grande aiuto per gli utenti ma in questo costante flusso di cambiamenti è chiaro che si fa veramente difficoltà a tenere il passo e anche quelli che sembrano essere prodotti per migliorare la vita delle persone, alla fine rendono tutto più complesso da gestire, soprattutto nella vita quotidiana e quindi non per chi ha finalità specifiche.

Valentina Giungati

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Valentina Giungati

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