Cattive notizie per gli utenti dopo la rivelazione di una famosa App pronta a cedere i dati degli utenti laddove necessario.
Uno stravolgimento improvviso che porta però un’ondata di preoccupazione su quello che potrebbe essere il destino dei propri dati personali e quindi le conseguenze di un simile gesto da parte dell’azienda. Ovviamente è indispensabile capire con attenzione cosa sta accadendo, come gestirla e quali sono le conseguenze.
Oggi tendiamo a condividere ogni cosa, ad accettare ogni richiesta che arriva da App e simili e quindi senza particolare timore procediamo, andando dunque a ritrovarci in condizioni di pericolo in cui non sappiamo nemmeno di essere entrati con le nostre mani.
App cede i dati degli utenti: cosa fare
La questione riguarda Telegram e la novità sugli indirizzi IP che permettono praticamente di sapere ogni cosa dell’utente, anche dove si trova. La questione è particolare in quanto l’azienda ha dichiarato che cederà i dati alle autorità e quindi le chat di fatto non saranno più segrete. Uno dei cavalli di battaglia ad oggi è sempre stato legato a questo e quindi alla privacy.
Come sappiamo però questi mondi sono in continuo cambiamento e aggiornamento e ciò che oggi è permesso e tutelato non è detto che domani diventi invece qualcosa da eliminare. Ovviamente la decisione di Telegram è per sostenere le autorità e quindi dare i dati di soggetti che sono potenziali criminali per la tutela e la difesa di tutti. È chiaro che in questo senso la protezione che arriva per i cittadini è maggiore. Tuttavia la decisione di cambiare strada ha lasciato sgomenti e quindi il fatto che le chat non siano più private per molti segna un punto di non ritorno.
Non solo quindi si andrà verso una moderazione dei contenuti con un controllo maggiore ma di fatto il fondatore potrebbe procedere rivelando gli indirizzi IP laddove questi siano essenziali per le autorità, ad esempio per chi si trova nel merito di procedimenti penali. Per comprendere bene quello di cui si sta parlando bisogna chiarire il ruolo della crittografia end-to-end ovvero del sistema, presente anche su Whatsapp, che permette di andare a rendere sicuri e privati i messaggi.
A differenza delle altre app infatti in questi casi c’è una chiave di codifica tale che non permette agli altri di accedere in alcun modo alle informazioni. Chiaramente questo discorso riguarda coloro che usano per scopi impropri le app come Telegram, per gli altri questa decisione non farà alcuna differenza in termini di privacy.