Quando si compra uno smartphone, c’è un solo dettaglio fondamentale a cui fare attenzione eppure tutti lo ignorano.
Nella scelta del nuovo telefono siamo tutti orientati a osservare la fotocamera, le funzioni incredibili, il peso, la grandezza dello schermo e talvolta ignoriamo del tutto un elemento che potrebbe invece fornire delle indicazioni preziose sul quel prodotto e chiarire se vale o meno la pena comprarlo.
Poiché di fatto oggi gli smartphone, considerando la medesima fascia di prezzo, sono praticamente tutti uguali, anche nell’estetica, bisogna fare fede unicamente alle caratteristiche tecniche perché sono essenziali non solo per capire quanto durerà ma anche che tipo di prestazioni oggettivamente potrà regalarci.
Dettaglio da controllare prima di comprare lo smartphone: tutti lo ignorano
Questo è l’unico concetto chiave per scegliere un prodotto che non si riveli una delusione successivamente. Molti non hanno mai sentito parlare dei “nanometri” ma questo è un termine chiave che chiunque deve conoscere, non solo i tecnici. Svolgono un ruolo cruciare nello sviluppo del telefono e quindi offrono all’acquirente un elemento indispensabile per scegliere con cura il suo prodotto.
I nanometri sono una misura che permette di fare riferimento alla lunghezza, questi sono utilizzati per rappresentare la scala atomica. Un centimetro equivale a 10 milioni di nanometri, un foglio di carta è spesso centomila nanometri. Cosa c’entra questo con gli smartphone? In realtà tutto. Infatti i processori degli smartphone sono costituiti da un numero di transitor, ovvero degli interruttori che permettono di bloccare o meno la corrente. Quindi, sostanzialmente, danno una certa potenza allo strumento. Maggiore è il numero di transitor, più potente è la chip.
Un esempio valido è il Samsung Galaxy di ultima generazione, questo ha 16 miliardi mentre il Samsung S5 ne ha un miliardo, offre un quadro chiaro delle differenze e delle prestazioni. I nanometri quindi sono la dimensione dei transitor su un chip. Questi devono essere molteplici per dare potenza ma è un vanto se l’azienda riesce a farlo senza rendere il chip stesso più ingombrante. Più transitor ci sono, più veloce sarà il dispositivo, più piccoli sono, più chip entrano e quindi più veloce potranno essere le prestazioni perché la corrente che viaggia tra uno e l’altro è più veloce e anche più efficiente.
In media quando viene lanciato un nuovo processore c’è sempre un miglioramento del 20 rispetto a quello precedente, ma anche i costi possono variare e questo ha un peso importante anche sul prezzo finale del dispositivo. I chip di fascia più alta sono sempre più costosi, questo chiarisce perché i prezzi nel tempo sono aumentati.