Addio a Telegram, ormai è deciso: sarà sostituito, milioni di utenti increduli dopo l’annuncio

(mistergadget.tech)

L’annuncio è arrivato all’improvviso e riguarda proprio Telegram, l’app di messaggistica che ha conquistato tutti.

Negli ultimi tempi è l’unica valida alternativa a Whatsapp, si usa facilmente, è ricca di funzioni, una bella applicazione completa e anche molto facile da usare, che sposa per certi versi l’app di messagistica classica e per altri il social network.

Ha molte funzionalità anche originali, è divertente da usare e tutto sommato sicura. Viene da chiedersi dunque perché questa decisione improvvisa e quindi questo stravolgimento che rischia di generare il caos.

Addio a Telegram: la decisione è stata annunciata

Ad oggi la politica d’uso dell’App era stabilita con determinati standard, quindi ad esempio c’era un vero e proprio schermo da eventuali ingerenze esterne, anche da parte degli stessi governi e questo la rendeva sicura e inviolabile. Il problema è che quando la sicurezza è totale come in questi casi ci sono degli altri problemi da considerare perché di fatto apre la strada ai criminali, che sanno di non essere tracciati e quindi di essere di fatto in una botte di ferro.

Utenti nel caos dopo l’annuncio di Telegram (mistergadget.tech)

È chiaro che dopo le innumerevoli segnalazioni alla fine l’azienda ha dovuto studiare un nuovo modello che potesse andare a beneficio di tutti: sicuro e privato ma comunque almeno connesso agli enti governativi. Questo vuol dire che da oggi in poi Telegram potrà condividere le informazioni di tutti laddove ce ne fosse bisogno. Diciamo quindi addio ufficialmente all’App come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi perché non esisterà più. Si sta trasformando, talvolta evolvendo in qualcosa di nuovo, ma siamo molto lontani dalla condizione precedente e bisogna farsene una ragione.

Per molti è stato il baluardo della libertà, ma è chiaro che con questi paletti la storia cambia e alla fine Telegram si allinea a tutti gli altri. Certo, questo riguarda i criminali, quindi nella maggior parte dei casi le persone e ciò che condividono non sono prese ad oggetto, però è pur vero che sapere di essere “spiati”, di avere un controllo superiore e quindi che tutto ciò che viene scritto può essere attenzionato, non è più divertente, pone un freno alla libertà e questo spiega perché molti utenti hanno deciso di chiudere l’app e sostituirla con altro.

Molti sono insorti dopo aver appreso la notizia ma ad oggi c’è ben poco da fare perché la direzione intrapresa è questa e quindi è chiaro che non si potrà tornare indietro, soprattutto per la sicurezza generale. 

Valentina Giungati:
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