Stop agli aumenti con questo trucco veloce (mistergadget.tech)
Con una modalità semplificata e immediata sarà possibile dire addio, finalmente, ai rincari sulle bollette.
Un nuovo fronte di aumenti fa tremare gli italiani, la situazione è delicata e si prospetta ancor più tesa nelle prossime settimane. Quello che potrebbe accadere infatti è che vi sia un aumento progressivo dei costi, sia per quanto concerne la telefonia che sulla tv a pagamento.
Dopo il duro colpo degli ultimi mesi questa prospettiva non è assolutamente rosea e pubblica molto le famiglie che dovranno confrontarsi con una spesa aggiuntiva e quindi sicuramente impegnativa per tutti.
La fine delle tutele ha portato, in linea generale, a un rimodellamento dei costi e quindi alla necessità di modificare quelle che sono le spese personali e di gestione del nucleo. I rincari che stanno arrivando però non erano previsti ed ecco perché anche le associazioni di consumatori sono insorte per far valere i diritti delle persone e porre un freno a una situazione che sembra piuttosto preoccupante.
Un esempio clamoroso è stato quello dello streaming video, prima la fine della condivisione, poi l’aumento dei prezzi, è chiaro che oggi è quasi impossibile pensare di avere più di un abbonamento attivo. Anche il settore della telefonia non è stato da meno poiché a seguito dell’inflazione c’è stata una diversa indicizzazione che ha portato quindi a nuovi criteri.
Le tariffe vengono ricalcolate ogni anno con l’indice FOI che aiuta a determinare i costi e con quello IPCA che serve per il consumo a prezzi armonizzati. L’AGCOM ha stabilito che le tariffe non possono essere aumentate prima di un anno rispetto all’attivazione di un contratto e comunque non possono essere di oltre il 5% altrimenti gli utenti hanno diritto di passare a una tariffa non indicizzata senza pagare niente.
Tuttavia c’è una questione delicata che non tutti conoscono. Infatti gli operatori sono obbligati per legge a comunicare gli aumenti con 30 giorni di anticipo, inoltre si può sempre disdire il contratto entro 60 giorni da quella ricezione. Secondo gli esperti questi non andrebbero in realtà estinti prima della naturale scadenza, perché potrebbero subentrare costi aggiuntivi non previsti.
Attenzione alle email, agli SMS e anche a quelli che arrivano per posta. Far valere i propri diritti è essenziale, gli aumenti ci sono e sono plausibili ma solo se rispettano queste regole e questi margini, altrimenti non sono indicativi e non possono essere prese in esame.
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