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La mia esperienza surreale con una eSIM Vodafone: tra disagi e assistenza inefficace

Negli ultimi anni, la tecnologia delle eSIM ha rivoluzionato il modo in cui gestiamo le nostre connessioni mobili. Una eSIM, abbreviazione di “embedded SIM”, è una scheda SIM virtuale integrata direttamente nel dispositivo, che può essere attivata e gestita senza la necessità di inserire una scheda fisica.

Grazie a questo sistema, è possibile attivare e cambiare operatori in pochi istanti, rendendo l’esperienza più semplice e veloce, soprattutto per chi viaggia frequentemente o per chi desidera cambiare numero senza scambiare fisicamente le SIM.



Cos’è una eSIM e perché potrebbe essere utile?

In Italia, diversi operatori offrono la possibilità di utilizzare eSIM, tra cui TIM, Vodafone, Iliad e WindTre, insieme a servizi internazionali come Holafly e Airalo, specializzati nelle esigenze dei viaggiatori. Utilizzare una eSIM può essere estremamente vantaggioso, soprattutto per chi ha dispositivi che non supportano una doppia SIM fisica o per chi desidera semplificare la gestione del proprio piano telefonico senza dover aspettare l’arrivo di una SIM fisica per posta.

Ma non sempre l’esperienza è priva di intoppi. A volte, anche una tecnologia che dovrebbe semplificare la vita può rivelarsi fonte di frustrazioni, come dimostra la mia recente vicenda con Vodafone.

L’incredibile odissea di una eSIM Vodafone

Tutto è cominciato con quello che avrebbe dovuto essere un semplice acquisto online di una eSIM Vodafone. Considerando i vantaggi descritti, mi aspettavo di poter ottenere il codice di attivazione in pochi minuti, esattamente come accade con altri operatori come Holafly e Airalo, che ti inviano immediatamente i dettagli necessari per configurare la SIM sul tuo dispositivo.

Con Vodafone, invece, la storia è stata decisamente più complicata. Dopo l’acquisto, ci sono voluti ben quattro giorni per ricevere il codice di attivazione della eSIM. Questo, già di per sé, è un tempo insolitamente lungo, soprattutto in un’epoca in cui la velocità è cruciale. Ma il vero problema si è presentato dopo: Vodafone ha dimenticato di inviare il PIN necessario per utilizzare la eSIM. Quindi, sin dal primo utilizzo, ho dovuto inserire un PIN errato per tre volte, facendo scattare il blocco della scheda.

Un messaggio di configurazione di eSIM – MisterGadget.Tech

E qui inizia il vero calvario. Per sbloccare la eSIM, ho dovuto accedere al sito Vodafone e recuperare il codice PUK, che, dopo qualche ricerca, sono riuscito a trovare. Ma ecco l’ennesimo colpo di scena: non c’è alcuna indicazione chiara su un dettaglio fondamentale. Dopo il secondo trasferimento, la eSIM semplicemente smette di funzionare. A quel punto, ho contattato il servizio clienti, sperando di ottenere assistenza rapida e risolvere la questione.

L’assistenza clienti: una via crucis senza risposte

Il servizio clienti Vodafone si è dimostrato a dir poco inefficace. Dopo avermi suggerito di recarmi in un negozio fisico, il che mi sembrava un passo indietro rispetto alla comodità di gestire tutto online, ho insistito con decisione. Solo dopo aver fatto pressione, sono riuscito a ottenere un link per richiedere una nuova eSIM.

E ancora una volta le sorprese non erano finite. Al primo click, mi è stato chiesto di inserire il numero della eSIM e poi, incredibilmente, di verificare l’operazione con un codice inviato proprio al numero della eSIM che, a quel punto, era inutilizzabile. Praticamente, era impossibile recuperare la eSIM online.

Alla fine, l’unica soluzione rimasta è stata quella di recarmi in un negozio fisico Vodafone, esattamente quello che cercavo di evitare sin dall’inizio.

Storia triste con la eSIM; il divario tra teoria e pratica

Le eSIM rappresentano una grande innovazione e sono senza dubbio il futuro della connettività mobile. Però, come dimostra la mia esperienza con Vodafone, non tutte le aziende sono pronte a gestire questa tecnologia in modo efficiente. Se da un lato operatori come Holafly e Airalo sono in grado di offrire un servizio quasi immediato, dall’altro Vodafone, che dovrebbe essere uno dei principali attori sul mercato, è scivolata su una gestione lenta e un’assistenza poco professionale.

Se stai pensando di passare a una eSIM, assicurati che l’operatore che scegli sia in grado di offrirti non solo la tecnologia, ma anche il supporto di cui potresti avere bisogno. E magari, fai attenzione a non bloccare la tua eSIM al primo utilizzo! Per dirla tutta, a meno di obblighi specifici, magari perché il proprio smartphone accetta solo una eSIM per un secondo numero, la cara vecchia SIM fisica rimane la soluzione migliore.

Gli operatori di eSIM stanno moltiplicandosi – MIsterGadget.Tech
Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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