Allerta privacy, siamo stati spiati senza rendercene conto: tutta colpa di questo oggetto comune

Paola Di Carlo7 Ottobre 2024
tutta colpa di questo oggetto comune

Una nuova allerta sulla privacy sta preoccupando tutti gli utenti dopo le ultime considerazioni da parte degli esperti del settore.

Un oggetto di uso comune avrebbe identificato e quindi violato la privacy di tantissimi utenti, andando non solo a identificare il loro viso ma consentendo praticamente un vero e proprio riconoscimento. In un’epoca in cui qualunque strumento sembra essere iperconnesso questi dettagli possono aprire a grandi preoccupazioni.

In una realtà in cui tutto è collegato è facile che il mondo di ciò che è online, venga accorpato con la realtà vera e propria, causando però anche dei danni e soprattutto delle conseguenze non previste sia da parte degli utilizzatori o, come in questo caso, da parte di chi non aveva idea di quello che stava accadendo.

Allerta privacy: utenti spiati senza saperlo, cosa sta accadendo

Due studenti di Harvard hanno condotto dei test che ora hanno aperto un’importante questione in merito alla privacy e alle ripercussioni. Si tratterebbe di una violazione vera e propria e quindi di qualcosa che potrebbe essere più grave del previsto. Nello specifico questi hanno utilizzato degli occhiali intelligenti di Ray Ban, Meta. Ovvero i nuovi dispositivi che combinano tecnologia di riconoscimento facciale e IA, questi si possono indossare e ad esempio consentire di parlare a telefono, fare chiacchierate, sentire la musica e registrare video.

Allerta privacy, siamo stati spiati senza rendercene conto

Allerta privacy massima (mistergadget.tech)

Il problema che hanno evidenziato gli studiosi è che questi, mediante la tecnologia, vanno a identificare anche dati personali come identità, numeri di telefono e indirizzi, si tratta quindi di un problema molto severo, sicuramente questo vale se gli occhiali vengono utilizzati impropriamente, il problema è che il dispositivo è in vendita, quello che è l’uso concreto successivo non può essere previsto. La demo è chiamata I-Xray, utilizza tecnologie che già sono esistenti e che puntano però molto sul tema della privacy, per questa va fatta massima attenzione o ci sono problemi grossi che potrebbero emergere.

Uno dei due studenti ha pubblicato un video che mostra proprio il processo e quindi come funziona il sistema. Gli occhiali possono trasmettere anche video su Instagram, quindi facendo delle dirette in base a quello che si vede. Con un programma di intelligenza artificiale identificare i volti delle persone, in base ai database, è semplicissimo ed è proprio qui che sorge il problema anche perché questi vengono poi conservati e utilizzati successivamente. Ciò vuol dire che la privacy di tutti è a rischio, non è difficile immaginare come gli occhiali possano diffondersi ed essere quindi impiegati in condizioni molto differenti.


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