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Le tue informazioni private sono in vendita: solo così puoi impedire alle aziende di farlo

Le informazioni private sono un bene essenziale ma solo negli ultimi anni si è posta la giusta attenzione al riguardo.

Per molto tempo abbiamo condiviso foto, video, file di ogni tipo nella convinzione che, dopotutto, nulla potesse accadere. Poi sono iniziati i problemi e quindi si è determinata una reazione a catena, dalle istituzioni ai cittadini. Ancora oggi però c’è chi sottovaluta il rischio, le conseguenze e ciò che può accadere quando semplicemente si commettono piccoli errori che sembrano nulla.

La sicurezza online è problematica, difficile, come capire effettivamente se il proprio pc è stato hackerato o se il telefono ha qualche app nascosta. Google sta compiendo un processo di monitoraggio capillare e ovviamente questo sta dando i suoi frutti, ad esempio lo strumento automatico avvisa quando le tue informazioni private sono condivise.

Informazioni personali in vendita: come tutelarsi facilmente dai pericoli

Nel corso di una puntata di Last Week Tonight, importante appuntamento televisivo oltreoceano, il conduttore ha voluto puntare l’attenzione proprio sui dati personali, a cosa accade e soprattutto a quello che succede quando le aziende raccolgono e poi rivendono questi dati. “I broker di dati raccoglieranno tutti i dati che riescono a trovare, dati gli strumenti che hanno e i servizi che hai utilizzato”, ha spiegato Dan DeMers, co-fondatore e CEO della piattaforma di collaborazione dati Cinchy “La questione fondamentale al centro del dibattito sui broker di dati riguarda davvero il controllo”.

Informazioni personali in vendita: come tutelarsi facilmente dai pericoli (mistergadget.tech)

Anche questioni irrisorie come la data di compleanno condivisa possono diventare uno strumento di profitto e questo vuol dire che ci sono persone, aziende, interessate ad acquisire tali dati. I broker raccolgono dati e poi le rivendono alle aziende che ne fanno un uso mirato, in questo modo riescono a profilare meglio gli utenti e quindi riescono a indirizzare decisamente in modo mirato i prodotti.

I dati vengono raccolti in ogni modo possibile, sicuramente però i cookie che tutti accettiamo con leggerezza permettono a terzi di utilizzare questi dati, gli forniamo l’accesso e il permesso di farlo. “I cookie raccolgono dati e sono abilitati, in parte, dai moduli di consenso e dalle policy sulla privacy che la stragrande maggioranza dei visitatori del sito web e degli utenti delle applicazioni tende ad accettare senza molto se non nessun controllo”, afferma DeMers. Questo vuol dire quindi che bisogna prestare massima attenzione prima di cliccare con distrazione su “conferma” o “accetta”.

Valentina Giungati

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Valentina Giungati

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