Dragon Ball Sparking Zero è il successore spirituale della saga Budokai Tenkaichi con oltre 180 personaggi giocabili
Uno dei punti di forza di Sparking Zero è il suo gameplay tecnico, che mantiene la tradizione dei precedenti titoli, fornendo sia opportunità di miglioramento per i giocatori più esperti, sia un accesso immediato al divertimento grazie a opzioni di accessibilità ben pensate. Tuttavia, alcuni aspetti, come la leggibilità dei combattimenti e i problemi legati alla telecamera, possono compromettere l’esperienza di gioco.
Inoltre, il titolo presenta una cura minima nelle interfacce utente, nei filmati e nella modalità di allenamento, elementi che stonano rispetto alla qualità generale del gioco. Nonostante queste critiche, Sparking Zero ha tutte le potenzialità per soddisfare i fan di Dragon Ball, anche se chi desidera giocare in locale dovrà accontentarsi di un’unica arena per ora. In definitiva, questo gioco rappresenta davvero il Budokai Tenkaichi 4 che i fan stavano aspettando.
+ Un gameplay più ricco di quanto sembri, come Budokai Tenkaichi 3
+ Opzioni di accessibilità per far divertire tutti
+ La messa in scena, spettacolare e degna dell’anime
+ Combattimenti visivamente impressionanti e pieni di effetti
+ Una modalità episodio con alcune buone idee e soprattutto della sfida
+ Uno strumento molto completo per creare i propri combattimenti e condividerli
– Messa in scena dei filmati piatti che rovinano la modalità episodio
– Una modalità di allenamento che avrebbe guadagnato ad essere più chiara e pratica
– Un’interfaccia e dei menu in stile rudimentale
Il 2024 segna un anno significativo per Dragon Ball, poiché celebriamo i 40 anni del manga e commemoriamo anche la scomparsa del suo creatore, Akira Toriyama. In questo contesto, i fan possono approfondire la nuova serie anime Daima e scoprire un videogioco che racchiude l’essenza di Dragon Ball in un’unica esperienza: Dragon Ball Sparking! Zero.
Anche se il manga originale è concluso da quasi tre decenni, Dragon Ball mantiene ancora una popolarità straordinaria. Che si tratti di Dragon Ball Super nel formato manga, del film Super Hero o della prossima serie anime Dragon Ball Daima, c’è molto da offrire ai fan di Akira Toriyama, che stanno ancora elaborando la perdita dell’autore. Negli ultimi anni, i fan sono stati viziati da una serie di videogiochi come Xenoverse 2, che continua a ricevere aggiornamenti, Kakarot e l’eccezionale FighterZ. Tuttavia, nonostante questi titoli, i fan hanno da tempo richiesto un nuovo capitolo della saga Budokai Tenkaichi.
Diciassette anni dopo l’uscita di Budokai Tenkaichi 3, la saga ritorna in grande stile con DRAGON BALL: Sparking! ZERO, che può essere considerato il tanto atteso Budokai Tenkaichi 4, sebbene con un nome diverso. Mentre Bandai Namco ha gestito con cautela la comunicazione attorno al gioco, suscitando grande entusiasmo tra i fan, resta da chiedersi se Sparking Zero sia all’altezza dei suoi predecessori o addirittura il gioco definitivo di Dragon Ball.
Indice
Un gameplay ricco e tecnico come nei capitoli precedenti
Come i giochi precedenti, Sparking Zero è un titolo di combattimento in arena che consente movimenti liberi sia a terra che in aria. Non appena si afferra il controller, è chiaro che il gioco è un degno successore dei Budokai Tenkaichi, riprendendo gli elementi fondamentali del loro gameplay. Chi ha giocato su PS2 o Wii si sentirà subito a proprio agio. Troviamo pulsanti dedicati per attacchi ravvicinati e combo, per lanciare sfere energetiche, difendersi, schivare e attivare abilità speciali. Ogni personaggio ha due tecniche speciali che consumano Ki e altre due che utilizzano punti abilità, oltre a un attacco finale disponibile in modalità Sparking Zero.
Con queste meccaniche, Sparking Zero offre un gameplay più tecnico di quanto si possa immaginare, degno di Budokai Tenkaichi 3. Non basta premere un pulsante per vincere; l’intelligenza artificiale vi farà capire rapidamente che dovrete essere strategici, evitando i teletrasporti automatici. Ci sono molti parametri offensivi e difensivi da considerare per padroneggiare le meccaniche, come guardia alta e bassa, schivate, attacchi teletrasportati e monitoraggio. La gestione delle risorse è fondamentale per vincere, a partire dal Ki, necessario per tecniche, schivate e dash.
Inoltre, Sparking Zero introduce una nuova meccanica legata ai punti di competenza, che si accumulano automaticamente durante il combattimento e servono per attivare tecniche, trasformarsi, cambiare personaggi e sfruttare bonus. Questo rende il gameplay ancora più completo e richiede una vera maestria per essere apprezzato appieno, ma offre anche opzioni di accessibilità per i principianti, permettendo a tutti di divertirsi rapidamente prima di affinare le proprie abilità.
La modalità di allenamento, sebbene presente, non è all’altezza delle aspettative. L’applicazione delle azioni e le relative spiegazioni non avvengono simultaneamente, complicando l’apprendimento. Inoltre, il titolo presenta problemi di leggibilità; la telecamera può bloccarsi sugli oggetti dello scenario e faticare a seguire l’azione durante le esplosioni. Pertanto, ci vuole un po’ di tempo per abituarsi e non sentirsi sopraffatti.
Come ogni moderno gioco di combattimento, Dragon Ball Sparking! Zero offre una modalità multiplayer online e locale. Dal punto di vista tecnico, l’esperienza è fluida e lo schermo è diviso nella modalità locale in due per garantire una buona leggibilità.
Combattimenti straordinari all’altezza dell’anime
Se Sparking Zero ha stuzzicato l’appetito dei fan di Dragon Ball, è senza dubbio grazie alla sua grafica eccezionale. Potete stare certi che nel gioco finale il rendering è altrettanto spettacolare quanto nei trailer. Questo è evidente grazie ai numerosi effetti visivi che brillano grazie all’Unreal Engine, il motore di gioco. Le aure dei personaggi e i raggi di energia sono più affascinanti che mai, contribuendo in modo significativo all’effetto “wow” dell’esperienza. Inoltre, il titolo offre un ottimo fan service, con scene che richiamano direttamente l’anime. Che si tratti di pose o di tempistiche, molte delle tecniche iconiche di Dragon Ball sono presenti. In ogni caso, Sparking Zero colpisce visivamente, nonostante alcuni problemi di leggibilità di cui abbiamo discusso.
Tuttavia, sebbene i combattimenti siano visivamente accattivanti, non si può dire lo stesso dei menu e dell’interfaccia utente. La schermata di selezione dei personaggi ha uno stile piuttosto semplice e risulta in contrasto con la cura grafica presente nel gioco. Anche i menu in generale appaiono piuttosto banali, specialmente se confrontati con l’alta qualità di quelli di Budokai Tenkaichi 3. In Sparking Zero, si percepisce chiaramente che alcuni aspetti hanno ricevuto maggiore attenzione rispetto ad altri, ma fortunatamente le componenti più cruciali non sono state trascurate.
Parlando di elementi di spicco, il cast del gioco è senza dubbio il suo maggior punto di forza. Con oltre 180 combattenti disponibili, Sparking Zero è il titolo di Dragon Ball con il maggior numero di personaggi giocabili al lancio. La cosa sorprendente è che il roster include non solo personaggi di DBZ e Super, ma anche di GT e dei film, sfatando l’idea che questi ultimi fossero riservati ai DLC. Anche se sappiamo che sono già previsti DLC per Super Hero e Daima, il gioco offre un’ampia selezione fin dall’uscita.
Con un contenuto così ricco, è stata necessaria una certa uniformità nella resa di tutti questi combattenti, frutto di quasi 40 anni di storia. Il risultato è uno stile che ricorda quello di Naohiro Shintani (Dragon Ball Super: Broly), che funziona molto bene. Sebbene alcuni personaggi siano più o meno ben riusciti, la maggior parte del cast presenta modelli che si avvicinano all’estetica dell’anime. Inoltre, il gioco cerca di rimanere fedele all’opera, rispettando i livelli di potenza dei personaggi. Come prevedibile, bastano pochi colpi di Broly per mettere a terra Chaozu, ad esempio.
Una modalità storia alternativa, ma non priva di difetti
Per quanto riguarda il contenuto per il giocatore singolo, Sparking Zero consente ovviamente di combattere contro l’IA o di partecipare a tornei che riprendono le regole del manga e dell’anime. Oltre a ciò, il titolo introduce una modalità episodio che si distingue dalla tradizionale modalità storia. Questa modalità è suddivisa in otto avventure di altrettanti personaggi. Per Goku, ad esempio, si parte dall’arrivo di Radditz sulla Terra fino al Torneo del Potere di Dragon Ball Super. La particolarità di questa modalità è la possibilità di esplorare scenari alternativi a seconda del successo degli obiettivi secondari in alcuni combattimenti.
Per fare un esempio: se riuscite a sconfiggere Radditz senza che Goku si sacrifichi, sbloccherete un segmento in cui Goku rimane in vita prima dell’arrivo di Vegeta e Nappa. A volte, queste alternative portano a semplici battaglie, altre volte si accede a una serie di combattimenti che raccontano una storia inedita. Da questo punto di vista, la modalità episodio è interessante per le sue idee narrative originali e per le sfide che propone. Per sbloccare gli scenari alternativi, è necessario superare obiettivi secondari con difficoltà normale, il che può risultare piuttosto arduo a causa del livello dell’IA. Per superare questa sfida, è possibile equipaggiare i personaggi con capsule che migliorano le loro statistiche o potenziano le loro abilità.
Se sulla carta questa modalità episodio sembra simpatica, è purtroppo appesantita dalla messa in scena dei suoi filmati. Durante i dialoghi, gli scambi sono spesso statici e i personaggi a malapena animati, il che non aiuta a sentirsi coinvolti. Chiaramente, non è un buon modo per recuperare la storia di Dragon Ball per coloro che non la conoscono. Inoltre, il titolo non sfrutta nemmeno la voce di un narratore per raccontare cosa succede tra due scene che a volte hanno l’aspetto di una presentazione tanto ci si trova di fronte a schermi fissi. Senza troppe sorprese, i filmati soffrono del confronto con quelli di Kakarot che adattavano alla perfezione i momenti chiave dell’opera. Per fortuna il gioco non ha solo questo da offrire in solitario.
Una longevità praticamente illimitata?
Oltre ai vari episodi, Sparking Zero include una modalità di combattimento personalizzabile suddivisa in due sezioni. Da un lato, troviamo combattimenti progettati dagli sviluppatori, i quali presentano piccole storie originali che non rientrano nel canone ufficiale. Questi 37 livelli bonus hanno principalmente il compito di ispirare i giocatori a creare le proprie avventure, grazie a uno strumento molto dettagliato. Nella modalità di combattimento personalizzata, i giocatori possono ideare i propri scenari da zero, personalizzando ogni singolo aspetto. Dall’impostazione dell’introduzione alla presentazione, passando per gli effetti che si attiveranno durante il combattimento fino al filmato finale che mostra la vittoria o la sconfitta.
Per facilitare questo processo, il gioco offre uno strumento che consente di modificare numerosi parametri, inclusi la postura e le espressioni dei personaggi, oltre ai dialoghi, avendo a disposizione una selezione di frasi predefinite che possono essere adattate. Successivamente, è possibile definire quali effetti si attiveranno in base a specifiche condizioni e situazioni. Una volta completato il livello, sarà necessario terminarlo per convalidarlo prima della pubblicazione online, in un modo simile a quanto avviene in Super Mario Maker. Grazie a questa funzionalità, Sparking Zero garantisce una longevità quasi illimitata, alimentata dalla creatività dei giocatori, e siamo certi che alcuni di loro realizzeranno saghe originali straordinarie, forse persino superiori alla modalità episodio.