Dopo 9 anni dall’uscita dell’originale, Until Dawn ritorna su PS5 e PC con un remake che strizza all’occhio ad una nuova generazione di giocatori
+ Storia e scrittura ben realizzate
+ Il rifacimento grafico si nota
– Frame rate alquanto altalenante
– Magagne tecniche
– Cambiamenti spesso deleteri
Nel 2015, Supermassive Games ha lanciato Until Dawn, dando vita a una serie di esperienze di gioco narrative nel genere horror. A questa formula si sono ispirati titoli come The Dark Pictures Anthology, The Quarry e The Casting of Frank Stone, tutti sviluppati seguendo il modello di Until Dawn. Questo gioco ha fissato nuovi standard nel panorama del gaming narrativo, un traguardo che continua a essere riconosciuto quasi dieci anni dopo. L’originale ha fatto passi da gigante nella cattura dei volti, nell’illuminazione e in altri aspetti tecnici, portando la tecnologia dell’epoca a un livello cinematografico. Ha saputo creare una storia avvincente e sorprendente in ogni suo aspetto.
I titoli successivi sono stati un pochino altalenanti a livello qualitativo, mentre il team cercava di mantenere la formula originale e di apportare piccoli miglioramenti. Tuttavia, è sembrato che le esperienze successive non raggiungessero mai completamente il livello di Until Dawn. Che si tratti di cambiamenti nel comparto narrativo o di qualche nuova meccanica di gameplay, ogni nuovo gioco ha avuto solo una leggera impressione di imitazione rispetto al suo predecessore.
All’inizio del 2024, è stato annunciato un remake del gioco. Questo sarebbe stato ricostruito da zero utilizzando il nuovissimo Unreal Engine 5, per sfruttare le tecniche grafiche e le prestazioni moderne. Si diceva che il gioco rimanesse sostanzialmente fedele all’originale, con qualche miglioramento qua e là, anche se senza troppi dettagli. Ora che abbiamo potuto esaminare questa nuova versione, possiamo confrontare il suo aggiornamento con quello originale.
Cambiamenti grafici
La qualità grafica del gioco è stata notevolmente potenziata, con una risoluzione straordinaria, un’illuminazione avanzata e una presentazione visiva dei modelli dei personaggi e dei dettagli del mondo di Until Dawn che sono già di per sé splendidi. Tuttavia, non tutte le modifiche sono positive; molte di esse alterano il tono di alcune scene in modi che risultano inspiegabili o deludenti.
Innanzitutto, una buona parte del lavoro di camera e degli elementi cinematografici è stata modificata in modi che possono risultare confusi e disorientanti. Le scene cambiate non sembrano migliorate, anzi, rendono la narrazione più sconnessa e difficile da seguire. Questo include la rimozione di molti angoli fissi della telecamera che contribuivano a creare un’atmosfera cinematografica nell’originale, sostituiti da una prospettiva sopra le spalle nella maggior parte delle scene in cui controlliamo un personaggio.
Inoltre, molti dei movimenti di camera che inquadrano dettagli o creano un certo tipo di atmosfera sono stati modificati, con un aumento dei tagli rapidi che generano una sorta di frustrazione visiva. Le tonalità e i filtri atmosferici presenti nell’originale, che avevano un forte impatto stilistico, sono stati rimossi in favore di un fotorealismo più “puro”. Questi cambiamenti alterano il linguaggio visivo del gioco, facendolo apparire meno fedele alla sua versione originale.
Non solo, ma molte delle scene iniziali, che dovrebbero svolgersi nel cuore della notte, ora mostrano un’illuminazione che sembra quella di mezzogiorno, compromettendo l’immersione e il senso di premonizione che caratterizzava le prime fasi di gioco.
Un’altra critica riguarda le animazioni dei personaggi, che sembrano girare a un framerate inferiore rispetto al resto delle immagini in questa versione rifatta. Alcune animazioni possono apparire a scatti, il che è strano considerando il resto della qualità visiva. Sebbene la fedeltà grafica sia migliorata, le scelte artistiche fatte per modificare molti elementi visivi sono sconcertanti e non si integrano bene con la narrazione del gioco.
Fortunatamente, ci sono numerose opzioni di accessibilità e visive, inclusa la possibilità di impostare il gioco su un aspect ratio ultra-wide per una visione più teatrale delle scene, oppure di giocarlo nel formato 16:9 dell’originale. Questa scelta permette ai giocatori di decidere come vogliono vivere l’esperienza, offrendo almeno una nuova prospettiva su alcune sequenze con l’aspect ratio più ampio.
Narrativa
La presentazione narrativa di questo remake mantiene ritmi simili a quelli del titolo originale, ma è accompagnata da significativi avvertimenti sul suo sviluppo. Questo spiega probabilmente la scelta di etichettarlo come “remake” piuttosto che come “remaster”, poiché molte scene e dialoghi sono stati sia modificati che rimossi, con l’aggiunta di nuove sequenze che non erano presenti nel gioco originale. Quasi come una “director’s cut”, queste modifiche potrebbero rappresentare un punto di dibattito tra i fan del gioco originale. Personalmente, non ho trovato che queste alterazioni migliorassero la narrazione o il ritmo; sembrano piuttosto adattate a un pubblico contemporaneo, riducendo certi elementi o rendendoli più “sicuri” secondo gli standard attuali. Questi cambiamenti si manifestano frequentemente in ogni capitolo e, sebbene siano relativamente piccoli nel contesto generale, potrebbero risultare scioccanti o confusi per chi ha fresco in mente l’originale.
Le nuove scene finali danno l’impressione di essere una sorta di “sequel-bait”, mostrando gli sviluppi post-gioco originale in un modo che potrebbe suggerire l’esistenza di un sequel in fase di realizzazione, come riportato da alcune fonti recenti. Questi cambiamenti alla storia originale aprono la porta a un possibile seguito, ma sembrano disonesti rispetto al materiale di partenza.
Colonna sonora
Un altro aspetto controverso è la decisione di eliminare completamente la colonna sonora originale, sostituendola con una nuova che, per molti versi, non riesce a colpire nel segno, riducendo l’impatto di molte scene e alterando il tono in alcuni casi. La colonna sonora è stata rielaborata e la famosa canzone di apertura, ora sigla principale della serie Dark Pictures, è stata esclusa. Anche le altre tracce vocali presenti nel gioco originale sono state rimosse.
Alcuni potrebbero non accorgersi di questo cambiamento o considerarlo marginale, ma per chi ha ben impresso l’originale e presta particolare attenzione alla parte audio, questo sarà un aspetto che solleverà dubbi sulle intenzioni del remake.
Controlli e ottimizzazione
Attualmente, si nota una generale carenza di ottimizzazione in termini di prestazioni, anche sulla versione PS5, con frequenti micro-lag, disallineamenti tra le bocche e il dialogo e vari altri piccoli inconvenienti che danno l’impressione di una lotta a livello tecnico. È difficile determinare il framerate senza un’analisi approfondita da parte di esperti come Digital Foundry, ma sicuramente non sembra essere stabile. Spero che questi problemi vengano risolti al più presto. Tuttavia, il gioco mostrato nel recente marketing per la PS5 Pro appare sospetto.
Alcuni aspetti dei controlli sono stati migliorati, con molte opzioni per personalizzare le impostazioni a proprio piacimento. Inoltre, i segmenti di controllo del movimento funzionano decisamente meglio con il controller DualSense rispetto alla PS4. Purtroppo, non sono state implementate molte nuove funzionalità del DualSense, perdendo un’opportunità per sfruttare il feedback aptico avanzato e l’altoparlante del controller, che hanno arricchito l’esperienza in altri recenti titoli PS5.
Sfortunatamente, nonostante alcuni leggeri miglioramenti, altri problemi compromettono l’esperienza complessiva. Ad esempio, la possibilità di camminare più velocemente è stata completamente eliminata, attivandosi automaticamente solo in determinati frangenti. Inoltre, i controlli sembrano meno reattivi rispetto all’originale, probabilmente a causa delle prestazioni generali inferiori, come accennato in precedenza.
Considerazioni finali
In sintesi, il remake di Until Dawn sembra mancare di un obiettivo chiaro, se non quello di generare profitto e preparare il terreno per un sequel. Tuttavia, per chi non ha mai giocato l’originale, l’esperienza di base può comunque risultare godibile. Al contrario, i fan del titolo originale potrebbero trovare le modifiche confuse e poco soddisfacenti, specialmente per quanto riguarda grafica, angolazioni della telecamera, prestazioni, colonna sonora e controlli.
Il prezzo di 70 euro non sembra del tutto giustificato. Sebbene possa risultare più accessibile per il pubblico moderno, l’esperienza complessiva risulta inferiore rispetto ai miei standard.