L’intelligenza artificiale sta preoccupando tutti, soprattutto dopo l’ammissione dell’azienda che ha chiarito quanto accaduto con i virus.
Un problema che tutti hanno appreso e che quindi chiama in causa sia utenti comuni che hanno impiegato questi sistemi per lavoro oppure per scopi ricreativi ma anche aziende, attività, ponendo domande e preoccupazioni sul futuro, su quello che potrebbe accadere.
Un’ammissione come questa infatti non passa inosservata, per questo è indispensabile chiarire con attenzione cosa è accaduto e cosa potrebbe ancora accadere per avere un quadro chiaro della situazione e di come gestirla laddove vi fossero problemi in cui si è direttamente coinvolti.
OpenAI ha annunciato di aver dovuto effettuare una serie di blocchi dopo aver rintracciato alcuni malware, campagne di disinformazione e sistemi per eludere la sicurezza proprio attraverso l’AI. Un duro colpo dunque che non solo ha facilitato il crimine informatico ma che apre domande e anche preoccupazioni.
Ad aprile erano già stati segnalati casi di malware, OpenAi ha poi chiarito nel recente intervento che questo sistema è stato impiegato da tre gruppi criminali diversi, ovviamente resta elevata la preoccupazione, ci sono danni per gli utenti che vanno a usare questi sistemi? Il rischio che i dati vengano trattati diversamente da quanto specificato?
Al momento la risposta è no, non ci sono infatti presupposti per andare ad attaccare gli utenti che ne fanno uso. La preoccupazione oggi è circa quello che, persone specializzate e quindi capaci di intervenire sui codici, possano fare usando chatGPT o sistemi simili. Quindi quelli che sono i pericoli per gli utenti legati indirettamente all’uso del sistema.
Volendo semplificare pertanto, chi usa l’Ai per generare testi, video o altro e talvolta condivide informazioni, non deve preoccuparsi che queste vengano impiegate diversamente da quanto riportato. I danni rilevati dall’azienda sono stati di soggetti che hanno adoperato l’intelligenza artificiale per produrre veri e propri virus da veicolare in secondo luogo su altre piattaforme, ad esempio semplicemente per email alla vecchia maniera.
Queste preoccupazioni hanno però dato modo anche di alzare la guardia e quindi di andare ad emettere avvisi di sicurezza e anche nuove disposizioni che possano rendere non solo l’uso più consapevole ma anche sicuro per tutti. Quindi usarla oggi non comprende nessun pericolo, la cosa fondamentale è farlo secondo le direttive, in base a quanto previsto e concesso e senza andare a intaccare in alcun modo il regolamento di base.
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